|10| La fidanzata

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Ciao belli. Questo capitolo sarà narrato dal punto di vista del nostro Leo.
Buona lettura 🤗

Halloween. Che bella festività, a parere mio: mangi dolci, guardi film dell'orrore e, soprattutto, i festoni sono tutti neri e arancioni.
Meglio di così non si poteva chiedere.

Quella giornata è stata molto importante per me: ho avuto il mio primo voto del liceo e mi sarei dichiarato a Elisabetta...

Arrivato a scuola, ho visto subito il migliore amico che tutti sognerebbero, che mi è saltato addosso, come suo solito.

«Oggi è il grande giorno, Leo! Sei pronto?» mi ha chiesto.
Non avevo dubbi: ero più che pronto.

«Ovvio, Nick. È Halloween, la mia festività preferita, e niente e nessuno intralcerà la mia strada» ho risposto, ridendo.

Siamo entrati nell'edificio, abbiamo salutato i nostri amici e ci siamo diretti in classe.
La prima ora abbiamo avuto scienze, quindi avrei scoperto il mio primo voto...

Suonata la campanella, il prof Richin è entrato in classe e ci ha salutati.
«Adesso vi consegno del verifiche: devo dire che mi avete sorpreso quasi tutti, siete andati meravigliosamente»
Sarà che si sai anche io? Impossibile.

Il prof ha cominciato a chiamare gli alunni nell'ordine dell'elenco, fin quando non arrivò a me...

«Springher» ha detto semplicemente.
Mi sono alzato: Nick mi incitava, dicendomi che ero andato bene, e poi ho incrociato lo sguardo con Elisabetta. Che ansia...

Arrivato alla cattedra, ho preso il foglio e ho subito iniziato a cercare il numero scritto in rosso...
8-!

Wow! Avrei voluto urlare dalla gioia! Ho controllato gli errori che avevo fatto e sono tornato al banco, dove c'era il rosso pronto a tempestarmi di domande:
«Quindi, mio capitano, com'è andata?»

«Ho preso 8-!»
Lui, istintivamente, mi ha abbracciato.
«Lo sapevo!»
Il mio amico era, visivamente, molto fiero di me. E io ero super contento!

Il prof, in seguito, ha chiamato anche Nick, che aveva preso 9! Lui sì che è bravo, magari un giorno mi farò fare ripetizioni nelle materie in cui vado peggio...

«Benone. Abbiamo dei bellissimi voti in scienze; ora manca solo l'importanza di questa giornata: Elisabetta» ha detto Nick, tutto felice.

Durante il resto dell'ora, il prof ha spiegato e ha corretto le verifiche in pubblico, facendo vedere cosa bisognava mettere per avere il massimo.
Le due ore dopo, quelle di educazione fisica, abbiamo solamente giocato a palla prigioniera e corso.

Arrivata la ricreazione, l'ansia ha iniziato a salire: ero sudato e, scommetto, avevo il viso che sembrava un peperone maturo.
Io e Nick eravamo già al solito posto; mancava solamente lei...

Ed eccola: quel giorno era bellissima: portava dei jeans a palazzo neri e una magliettina attillata, forse anche troppo.
«Ciao amichetti belli » ha detto: quello era il suo modo per salutare me e il rosso.

Poi Nick, da bravo attore, tirò fuori il cellulare e fece finta di leggere un messaggio che lo avvisava di una cosa.
Quanto adoro il mio migliore amico!
«Madonna! Scusate, c'è uno che deve chiedermi una cosa. Arrivo subito» ha detto e se n'era andato, facendomi l'occhiolino.

Subito, l'aria attorno a me si era fatta calda e io respiravo affannosamente. E forse Eli se n'era accorta.
«Tutto ok?»

«Sì, tranquilla. Senti, dovrei dirti una cosuccia...» volevo continuare, ma lei mi ha interrotto:
«In realtà, anche io dovrei dirti una cosa...»

Tra Sogni, Palloni e Amori Paradisiaci | una vita fatta di imprevisti |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora