Prologo

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8 giugno 2021

La festa andava avanti da ore, ore in cui era stata costretta a ballare e divertirsi, unendosi all'allegria generale, tipica di un matrimonio. Era riuscita finalmente a trovare un tavolo vuoto, dove rifugiarsi per scappare da sua madre e dal resto degli invitati che la coinvolgevano in conversazioni che non aveva la minima voglia di intraprendere.

Essere lì era l'ultima cosa che voleva ma, ormai, i suoi genitori avevano accettato l'invito, tanto caloroso, al matrimonio del figlio più grande dei loro vicini di casa e amici di famiglia da una vita, senza sapere cosa sarebbe successo nel frattempo. Aveva provato a convincere la madre a restare a casa da sola, ma che figura ci avrebbe fatto? In fondo, era lei ad aver voluto quella situazione e, ora, doveva conviverci... bastava non avere contatti con lui.

«Nina! Vieni a ballare!» Una voce fin troppo familiare rituonò alle sue spalle e, poco dopo, una mano le afferrò il braccio. La sua pelle bruciò a quel tocco: aveva fallito nel suo intento. Un Andrea decisamente brillo la trascinava verso la pista da ballo, in mezzo alla folla che circondava il fratello del ragazzo e la sua bella sposa. Anita camminava a fatica con quell'abito che era diventato improvvisamente lungo per lei, dopo aver deciso di sfilarsi i dolorosi tacchi, troppo alti per i suoi gusti.

Andrea l'aveva travolta in tutta la sua euforia, causata dall'ebbrezza dei fiumi di alcol che aveva ingerito: era sicura che, se non fosse stato sotto il loro effetto, non si sarebbe spinto a tanto. Decise di non pensarci e lasciarsi andare, dal momento che lui non se lo sarebbe mai ricordato. Le mancava il senso di libertà che quel ragazzo riusciva a darle, ma non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, non gli avrebbe permesso di incantarla un'altra volta.

Poteva sembrare masochista la sua scelta di stare così vicina ad Andrea e ballare con lui, la ragione per cui da mesi soffriva dalla mattina alla sera. La verità è che, per quanto ci provasse a restargli lontana, lui riusciva sempre a trovarla. Erano in qualche modo legati e, questo, nessuno poteva negarlo.

Il corvino si scatenava davanti a lei e, di tanto in tanto, la faceva piroettare come una trottola, cogliendola completamente alla sprovvista. D'altro canto, Anita non smetteva di ridere e si perdeva alla vista della sua bellezza, che quella sera risaltava ancora di più, tra i capelli scombinati, resistiti ben poco alla piega perfetta, e la camicia bianca un po' sbottonata, da cui si intravedeva la pelle diafana del petto.

Andrea era sempre stato meraviglioso ai suoi occhi, attratti dal suo corpo come una calamita. Non si capacitava di come, uno come lui, si fosse invaghito di lei, ma non sapeva quanto lui desiderasse baciarla in quel momento. Sebbene fosse brillo, con il poco di raziocinio che gli era rimasto, ricordava la sofferenza che aveva provato quella mattina, nel non poterla stringere a sé come avrebbe voluto.

Gli si era mozzato il respiro quando, in chiesa, vide le sue curve fasciate da quel semplice vestito celeste, intonato al colore dei suoi occhi chiari, che contrastava l'abbronzatura ancora lieve e i capelli scuri che aveva sempre paragonato al cioccolato.

Anita si fermò alcuni secondi, sfinita e senza più energie. Mosse le gambe verso l'esterno della villa, in cui gli sposi avevano deciso di portare avanti i festeggiamenti del loro grande giorno. Si sedette sui gradini in pietra, antistanti all'ingresso che si apriva su un lungo spiazzo terroso, la fine di una strada costellata dai cipressi, tipici delle colline toscane.

Andrea, barcollante, la affiancò con un tonfo e poggiò la testa sulla spalla della ragazza, che non si tirò indietro, pur pensando alla scomodità a cui lui doveva andare incontro, data la loro non esigua differenza di altezza.
«Quanto hai bevuto Andrea?»
«Il giusto» Le rispose rapito subito da uno sbadiglio.
«Il giusto per cosa?» Aveva una punta di ironia nel suo tono, convinta che lui fosse troppo stanco per creare frasi di senso compiuto, ma si sbagliava.
«Il giusto per starti vicino senza soffrire»

........
Ciauss, eccomi con una storia su Andrea, un'idea che tenevo nelle bozze da troppo tempo e finalmente mi sono decisa a pubblicarla. Spero che per ora questo prologo vi abbia incuriosito, ma non voglio creare troppe aspettative perché mi conosco e so che dopo dieci capitoli inizierò a dubitare di ogni cosa, quindi mi limito solo a fare del mio meglio❤️

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