28 marzo 2021
Anita spense il computer, strofinandosi gli occhi stanchi. Le lezioni stavano diventando sempre più pesanti e non poteva permettersi di rimanere indietro con i programmi d'esame. Era chiusa in casa a studiare da tutto il giorno, mentre tra le pareti risuonava la solita sinfonia monotona, riprodotta dalle dita di Andrea sui tasti del vecchio pianoforte in salotto. Ormai, un paio di volte a settimana, casa Ferrari era costretta a sorbirsi quella melodia, a tratti stonata e a tratti accompagnata dalle imprecazioni del corvino, segno degli innumerevoli errori che commetteva.
Era difficile concentrarsi con quella musica costantemente nelle orecchie, ma non era nulla che un paio di tappi non potessero risolvere, tappi gentilmente comprati da mamma Luisa, per entrambe. Se li sfilò e, preciso come un orologio svizzero, Andrea iniziò a colpire il piano disordinatamente, creando un trambusto assordante, per richiamarla al piano di sotto. Svelta, uscì dalla sua stanza e corse giù per le scale.
«Andrea!» Arrivò alle sue spalle e tirò la manica della sua felpa, urlandogli di smettere. Il corvino rise divertito e la ragazza alzò gli occhi al cielo sbuffando. Nel frattempo, Luisa si era affacciata dalla cucina con uno sguardo assassino.
«Azzardati di nuovo e quei tasti saranno i tuoi denti per il resto della tua vita» Lo minacciò, puntandogli addosso un mestolo di legno. Il ragazzo alzò le mani in aria, in segno di resa.«È ora di andare al bunker! Ti stavo avvertendo» Esordì verso la castana.
«Lo avevo capito, sai?» Rispose con tono pungente, non riuscendo però a trattenere un sorriso. Andrea la osservò intensamente, mordendosi il labbro inferiore. Anita si avvicinò, portando le mani sulle guance pallide del ragazzo. Sfiorò le sue labbra una volta, due volte, tre volte, spinta verso di lui dalla pressione che Andrea fece sui suoi fianchi. Riluttante, la ragazza trovò la forza di separarsi solo perché doveva ancora finire di prepararsi per uscire.Percorrevano il vialetto di casa Stagi, mano nella mano, come da consuetudine.
«Che farai con Alle e Gin? Noi dobbiamo lavorare alle nuove canzoni» Andrea ruppe il silenzio, curioso di come la ragazza avrebbe passato il pomeriggio. Anita allargò gli angoli della bocca compiaciuta, sapendo che quello che stava per dire non gli sarebbe piaciuto affatto.
«Aperitivo con Huda!» Il sorriso sulla bocca del ragazzo, scomparve, lasciando posto ad un broncio cupo e sconscolato.«Mi ero dimenticato ci fosse anche lei»
«Non capisco perché tutto questo astio nei suoi confronti?» Scosse la testa rammaricata. Anita aspettava di incontrare la ragazza da mesi e, finalmente, quel momento era arrivato. Huda era andata a trovare Dario per il fine settimana e, nel suo breve soggiorno nella desolata campagna empolese, non poteva mancare la tappa al bunker.
«Mi ha dato del depravato!» La castana aggrottò le sopracciglia. Decise di non infierire, ma la cosa le sembrava alquanto strana.Entrarono nel seminterrato, unendosi agli amici sparsi per la sala della Venere. Anita, approfittando della distrazione di Andrea, cercò con lo sguardo una singolare chioma platinata. Mosse alcuni passi verso Allegra, seduta sul divano a conversare con Jacopo.
«Alle, sai dov'è Marco?» La bionda negò dispiaciuta.
«Prova a vedere se è in cucina» La ragazza annuì e si diresse verso la stanza indicata. Fortunatamente, il destino era dalla sua parte e trovò il ragazzo intento a prendere una birra dal frigo.«Astro!» Attirò la sua attenzione, toccandogli delicamente la spalla.
«Ciao stellina» Posò un bacio sul capo della castana, chiudendo l'anta del frigo dietro di lui.
«Hai tempo per due parole?»
«Certo, tanto dobbiamo aspettare Dario: Huda arriva alla stazione tra mezz'ora» Le fece segno di seguirlo fuori, lontani dagli altri. Marco non avrebbe rinunciato mai ad un momento in compagnia della ragazza, neanche se il motivo per cui lo cercava fosse stato inutile, lui adorava parlare con lei.
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Sei la luna || Faster
FanfictionAndrea e Anita sono il sole e la luna, uno illumina tutto ciò che trova nel suo cammino, l'altra ha bisogno della luce del sole per poter brillare. «Anita, non fuggire da me, ti prego» Sussurrò nell'incavo del suo collo, [...] «Lo hai detto pure t...