Capitolo 19

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17 ottobre 2020

Allegra camminava senza sosta davanti a lei. Anita pensò che, da un momento all'altro, avrebbe potuto fare un buco per terra da quanta insistenza metteva nel suo passo, facendo avanti e indietro dall'armadio al letto. La castana si era seduta sul materasso, ad aspettare che la bionda prendesse una decisione su cosa mettere.

«Maglione azzurro o felpa verde?» Le si fermò finalmente di fronte, coprendosi il petto con i due indumenti diversi. Anita assottigliò gli occhi, riflettendo attentamente su cosa stesse meglio all'amica che, con la sua solita irriverenza, aveva preteso di prenderle in prestito alcuni vestiti, per l'uscita imminente con Marta.

«Questo» Dopo alcuni minuti di ripensamenti su ripensamenti, indicò il maglioncino dalla tinta celeste, che si intonava perfettamente ai suoi occhi vitrei.
«Sta meglio con i pantaloni marroni che hai scelto» Diede un'occhiata al capo che Allegra aveva già indosso e, nel complesso, ritenne che fosse l'abbinamento migliore.

«Sì hai ragione, con questa felpa verde sembrerei un albero» Si guardò le gambe coperte da quei pantaloni a zampa che facevano intravedere solo la punta dei suoi piedi, fasciati dai simpatici calzini di SpongeBob. La bionda gettò il pezzo scartato sul mucchio di abiti che sormontava la sedia. Anita lanciò uno sguardo sconsolato a quella montagnetta di vestiti che avrebbe dovuto sistemare con tanta fatica. 

«Dove andate?» La castana non sapeva molto riguardo all'appuntamento dell'amica, essendo stato organizzato poche ore prima e, nel panico, Allegra l'aveva chiamata per un aiuto senza aggiungere ulteriori informazioni.
«Nulla di ché, un caffè e poi un giro in centro a Firenze credo» Rispose intenta a mettersi il mascara sulle lunghe ciglia. Era visibilmente agitata, ma un enorme sorriso dipingeva il suo volto.

Anita la osservava sognante, felice che l'amica stesse trovando qualcuna che la facesse realmente stare bene. Marta e Allegra erano molto simili e, sebbene l'imbarazzo iniziale ci fosse, non avevano avuto alcuna difficoltà ad aprirsi l'una con l'altra; prendendo più confidenza sarebbero arrivate ad essere un uragano pronto a travolgere ogni cosa sul loro cammino: tra l'intraprendenza di Allegra e la sfacciataggine di Marta, sicuramente erano affini.

«Quindi devi prendere il treno» La bionda annuì con fare ovvio alla sua constatazione.
«Me lo potevi dire prima e ti accompagnavo!»
«Stellina non ti preoccupare. Andare a Firenze in macchina è un suicidio, la lascio vicino alla stazione di Empoli» Anita sbuffò scocciata per la testardaggine dell'amica.
«Uscirai da sola dalla stazione quando farà buio!» Allegra alzò gli occhi al cielo.

«Ci sarà sicuramente qualcun'altro dai, non torno tardi. Tu non hai nulla da fare?» La castana si sdraiò sul materasso sconfitta.
«Faster mi ha chiesto di andare da lui quando esce da lavoro» Ammise in un filo di voce, quasi impercettibile alle orecchie della bionda.
«Non dirmi che non vuoi vederlo. Potrei tirarti la scarpa che mi sto mettendo!» Si fermò a mezz'aria con lo stivaletto nero puntato verso l'amica.

Anita, con un'espressione afflitta, tirò su il busto per tornare seduta composta. Dopo la lunga conversazione intrapresa al bunker con i suoi amici, ancora non aveva trovato una risposta al dubbio con la stava attanagliando. Andrea, d'altro canto, era stato lasciato all'oscuro da ogni parola che era uscita in quella cucina. La ragazza si stava impegnando a non far nascere il men che minimo sospetto in lui.

«Non è che non lo voglio vedere, anzi» Era innegabile il fatto che, quando erano distanti, le mancasse come l'aria, ma il senso di colpa la stava mangiando. Insieme la faceva sempre divertire, riusciva a trovare la solita tranquillità, il problema sorgeva nel momento in cui rimaneva nella sua solitudine: la bontà del corvino non andava di certo d'accordo col suo pensiero spietato di separarsi da lui.

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