Capitolo 3

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9 luglio 2020

«Con chi esci stasera?» Anita stava raccattando le chiavi di casa per infilarle nella borsa, sotto gli occhi vigili della madre che, in cucina, preparava la cena.
«Vado a mangiare la pizza con Allegra»
«Anche l'altro giorno eri con Allegra» La madre iniziava a sospettare le frequenti uscite della figlia.
«Beh è la mia migliore amica, poi stasera c'è anche Ginni»

«Ma l'altro giorno ti ho vista tornare con Andrea» Assottigliò lo sguardo, per scrutare il minimo segnale di cedimento della figlia.
«Mamma, ci siamo unite agli altri e siamo tornati a casa insieme, come abbiamo fatto per tutta la vita»
«Lo so, solo che vi ho visto più vicini questi giorni. Poi non è a quest'ora che stacca da lavoro?» La castana roteò gli occhi, doveva stare ancora più attenta di quanto pensasse.

«È il mio migliore amico» Scandì bene le parole per dare più sicurezza alla sua voce.
«Non ci sarebbe nulla di male se voi foste qualcosa di più, io e Paola ne parlavamo già quando avevate dieci anni. Sareste così carini»
«Mamma! Siete scandalose!» La madre lasciò sconvolta la ragazza che riuscì a sfuggire a fatica dalle sue domande impertinenti. Ogni tanto Anita si chiedeva se la donna che l'aveva messa al mondo avesse nascosto un microchip da qualche parte a sua insaputa: sapeva troppe cose.

La ragazza si incamminò verso il bar dove Andrea aveva iniziato a lavorare da qualche mese. Ovviamente, come sua madre insinuava, le uscite con Allegra erano tutte una scusa, l'amica l'aveva vista solo nel pomeriggio quando andava al bunker. Quella sera il corvino le aveva promesso di cenare insieme, in un posto di cui non le aveva rivelato ancora il nome, fremeva dalla voglia di saperlo, ma, soprattutto, fremeva dalla voglia di vedere lui.

Arrivò a destinazione dopo un quarto d'ora, trovando il collega del turno successivo già all'opera.
«Ciao Anita! Andrea arriva, si sta cambiando nello stanzino» La castana annuì timidamente. Al contrario di Andrea, che parlava anche con i muri, lei faticava a tenere vive le conversazioni con persone da poco conosciute. Tra l'altro, si sentiva estremamente a disagio nel restare ad aspettarlo tra i clienti, che nel frattempo ordinavano per l'apericena.

Faster fece il suo ingresso mettendo pace alle paranoie della ragazza.
«A domani Luca, buon lavoro» Salutò il collega per poi prendere la mano di Anita e uscire dal locale di corsa. Passarono in mezzo ai pochi tavolini apparecchiati all'aperto e attraversarono la strada giungendo all'auto del ragazzo. La zona dove lavorava era una delle più vive del loro minuscolo paesino, vicino alla piazza centrale, per cui era possibile che qualche conoscente li potesse avvistare: le voci girano alla velocità della luce.

«Tua mamma ti ha davvero detto così?» Andrea teneva gli occhi puntati sulla strada, mentre Anita gli raccontava dell'imbarazzante conversazione avvenuta poco prima che uscisse di casa.
«Sì e, se fossi in te, starei attenta anche a tua madre. Quelle due insieme mi fanno una paura»
«A chi lo dici. Ti ricordi quando a otto anni avevamo nascosto la torta per il compleanno di tuo padre?»
La castana sbuffò una risata ripensando alla punizione che subirono dopo quella bravata.

«Credo di non averle mai viste così furiose»
«Già, nemmeno io»
«Però, in questo caso, non sarebbero nemmeno arrabbiate, e questo mi spaventa. Non riesco ad immaginare un'altra loro reazione che non includa grida di rabbia» Per quanto fosse un momento di leggerezza, la questione era realmente una preoccupazione per lei. Da bambini, i loro genitori li avevano visti ruzzolarsi innocentemente per il giardino, mentre ora si scambiavano effusioni poco caste: non sarebbe più riuscita a guardare suo padre allo stesso modo.

«Nina, a cosa stai pensando?» Andrea aveva notato l'attimo di assenza della ragazza, che teneva lo sguardo perso nei campi che scorrevano veloci fuori dal finestrino.
«A nulla» Arrossì di colpo mentre cercava il modo di sviare la domanda.
«Non mentirmi, sento gli ingranaggi delle tue rotelle» Anita era un libro aperto per lui.
«Secondo te, mio padre sviene se scopre di noi?» Andrea scoppiò a ridere lasciando la ragazza interdetta.

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