Capitolo 46

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Nel giro di pochi giorni, mi ritrovo con due colloqui fissati. Almeno questa è una piccola consolazione perché vuol dire che davvero il lavoro che faccio viene riconosciuto anche all'esterno. Ora vediamo come andranno i colloqui e poi deciderò il da farsi. Ho tutta l'intenzione di riversare le energie che spendo per gestire le mie emozioni, in questo. 

La settimana vola anche perché sono costretta a passare tre giorni nella sede di Parigi per fare delle verifiche con il team di marketing locale e trovarsi in presenza è sempre d'aiuto.
In questo modo, nel delirio della settimana, il venerdì arriva in un attimo e, ancora più rapidamente, arriva anche il momento del mio terzo appuntamento con Marcelo.

Dopo essere arrivata al locale in taxi, appena entrata, vedo che lui mi sta già aspettando con un sorriso stampato in faccia. Indossa una t-shirt bianca e, quando si alza in piedi, noto che l'ha abbinata a dei pantaloni morbidi neri e a delle sneakers. I capelli legati e quella barba fanno risaltare i suoi occhi verdi.

Il ristorante è intimo e accogliente. E anche molto molto romantico. Le luci soffuse, le candele sui tavoli, i fiori. Forse un po' troppo romantico. Marcelo ha scelto questo posto con cura, e posso dire che ci ha messo impegno per impressionarmi. Mi osserva con un sorriso affettuoso mentre il cameriere non esita a versare il vino nel mio bicchiere. «Ti piace?» chiede, indicando il locale con un cenno del capo.

Annuisco, con un sorriso. «Sì, è davvero carino. Ottima scelta». 

Ha gli occhi intensi, penetranti, e sembra davvero preso da me tanto quanto al nostro ultimo appuntamento quando ho evitato il suo bacio grazie ad Alex. Mi rendo conto che mi sta parlando del suo ultimo progetto al lavoro, ma devo sforzarmi per seguire il filo del discorso.

«Sembra interessante», rispondo, cercando di sembrare più coinvolta. 

Mentre assaggiamo il primo piatto, Marcelo mi guarda con un sorriso che è difficile ignorare. «Sai, sono davvero felice che tu abbia accettato di uscire ancora con me. Non capita spesso di trovare qualcuno con cui si sta così bene».

In verità, tutto è perfetto: il cibo, l'atmosfera, la compagnia. Eppure...
Il mio cuore si stringe leggermente.  So che è sincero, e mi sento un po' in colpa per il mio distacco. «Sei sempre gentile. Anch'io mi sto trovando bene». Non posso negare che questo suo modo di corteggiarmi sia intrigante. Non posso neppure negare che lui sia davvero affascinante. Né tantomeno posso negare che sto passando delle serate piacevoli. Devo essere diventata proprio una stupida masochista visto che la mia mente continua a immaginare degli occhi nocciola al posto dei bellissimi occhi verdi di Marcelo. 

«Comunque devo dire che questo chef ha davvero talento», commento cambiando discorso, «Ogni piatto è un'esperienza». 

Marcelo annuisce. «Concordo. Ma devo dire che la compagnia è ciò che rende la serata perfetta».

Lo guardo con un sorriso gentile. «Sapevo che avresti detto qualcosa del genere. Sei sempre molto romantico». 

Lui ride di gusto: «Non posso farne a meno. È la verità». 

Mentre la serata avanza, Marcelo si dimostra sempre più affettuoso. Mi racconta di come ha parlato di me ai suoi amici, di quanto sia felice di avermi conosciuta. Sento un misto di emozioni: da un lato, sono lusingata dalla sua attenzione, dall'altro, non posso evitare di sentire che qualcosa non va.

A un certo punto, dopo un delizioso tortino al cioccolato con ripieno di crema di lamponi, Marcelo si avvicina leggermente tanto da farmi sentire il suo fresco profumo maschile. «Diana, so che sei una persona pratica e diretta. Ma spero che tu sappia che apprezzo ogni aspetto di te, anche quelli che magari non mostri spesso».

Alter Ego - Quando le apparenze ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora