Capitolo 48

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La serata volge al termine in modo rapido anche grazie a Mattia, il fratellino di Alex, che mi ha invitata a ballare con lui mentre il mio vicino era ancora impegnato a ballare con la donna vestita di rosso. E' un tipo simpatico, sicuramente molto diverso da Alex, anche se non ha resistito dal farmi notare come suo fratello e io abbiamo dato scandalo sulla pista da ballo. Sicuramente la schiettezza è un problema di famiglia. La sua compagnia sulla pista e quella di Gloria, mi aiutano a trascorrere l'ultima mezz'ora della festa, mentre Alex è stato salvato da sua madre, con la quale ha concluso la serata.

Quando torniamo in camera, Alex commenta di come sia stato un bell'evento e di come sia felice per la sorella. In effetti, il momento in cui il padre ha annunciato il nuovo ruolo di Gloria è stato toccante e, parlando con lei, mi sono resa conto che ne è estremamente felice. A parte questo, Alex non dice altro.

Sto per farlo io perché sono davvero esasperata dalla situazione, ma mi rendo conto che affrontare questo discorso, parlare del bacio, potrebbe rovinare il resto della nostra permanenza e, visto che dobbiamo condividere la camera da letto, forse è davvero meglio evitare.

Mi fiondo in bagno e dopo essermi cambiata e struccata, mi butto sul letto ignorandolo completamente. Alex si sta togliendo la camicia per indossare la maglietta nera del pigiama e devo lottare con me stessa per non rimanere a fissare i suoi addominali fin troppo scolpiti.
Appena mi sdraio, dandogli le spalle, mi porto le mani sulle labbra. Il sapore di quel bacio è rimasto su di me.
So che non dovrei. So che è tutta una farsa, ma sono ferita. Per l'ennesima volta mi rendo conto che tutta questa storia, fa male solo a me. E mi arrabbio perché è come se davvero non riuscissi più a controllare le mie emozioni.

Forse è lo stupore causato da quella sensazione a farmi sentire così. Ancora di più mi distrugge il dover stare qui sdraiata accanto a lui, come se nulla fosse. Non devo provare questi sentimenti. Ci sono già passata. Ed è sempre la stessa storia. A questo punto forse l'unica mia soluzione per superare tutto ciò è vendere casa e trasferirmi il più lontano possibile.

Stringo gli occhi con forza. E' vedere la mia parte emotiva prendere il sopravvento su quella razionale che mi turba. Com'è possibile che io abbia perso il controllo in questo modo? Non mi è mai successo, neppure da adolescente. Eppure ora mi sento come una ragazzina in piena crisi sentimentale.

«Cos'hai?», mi chiede col suo tono un po' distaccato mentre si sdraia accanto a me dopo aver lavato i denti.

«Freddo», mento.

«Avresti potuto portare il tuo bel pigiamone», la sua voce è improvvisamente divertita dal ricordo del pigiama di peluche a forma di Pikachu che avevo sfoggiato a Natale. Poco dopo il nostro primo bacio.

Alex si avvicina, alle mie spalle. Il materasso cede leggermente sotto al suo peso e mi ritrovo in una sorta di cuna. Percepisco il calore del suo corpo sulla mia schiena.

E poi, dopo alcuni istanti di silenzio, sento le sue labbra mia spalla, dove appoggia un bacio delicato sulla parte lasciata scoperta dal pigiama troppo largo. Spalanco gli occhi, mentre un brivido mi attraversa. Questo gesto, dolce e paziente, non me lo sarei mai aspettato.

«Grazie, generale», sussurra alle mie spalle, «Per essere qui, per la giornata di oggi, ma soprattutto, per la serata insieme».

Il mio cuore riprende a cavalcare impazzito. All'improvviso tutta la preoccupazione sparisce e viene sostituita da un fuoco che avvampa dentro di me. Un fuoco distruttivo tanto quanto le sensazioni precedenti. Un fuoco che mi scombussola perché è qualcosa che non dovrei provare. Non con lui. Non per lui. Non dopo i mille ragionamenti che ho fatto.

Eppure, mi appoggio con la schiena al suo petto. Sento i miei muscoli tesi rilassarsi. Alex, dopo un attimo di esitazione, mi fa passare un braccio sul fianco e apre la sua mano calda sulla mia pancia, tirandomi ancora più contro di sé. Un abbraccio bollente.

Alter Ego - Quando le apparenze ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora