ventidue

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Un oretta prima dell'appuntamento mandai la posizione a Joseph e cominciai a prepararmi.
Feci una doccia fresca e soprattutto procedetti a fare i peli sulle gambe e non solo.
Misi il mio intimo di victoria Secret e già avevo noi due davanti agli occhi.

Misi il vestito, era lungo aderente e per fortuna esaltava bene le mie curve, come scarpe scelsi i miei tacchi preferiti cioè quelli Saint Laurent.

I capelli li lasciai asciugare all'aria e vennero tanti boccoletti carini, lui mi disse che gli piacevano allora dovrebbero piacergli anche ora no?

Mi truccai leggermente, misi in risalto le poche lentiggini che avevo e misi giusto un po' di gloss.

"Mamma io esco, Joseph è sotto casa"
Salutai mia madre

Non vi nego che rubai dei preservativi dal cassetto di mio fratello, aveva sedici anni e non sapevo neanche perché li avesse ma poi gli avrei spiegato.

"Ciao amore!"
Mi salutò mamma, misi una semplice borsa nera piccola e andai sotto casa, come giubbotto ne scelsi uno semplice di pelle da poggiare sulle spalle, quella giornata non era tanto ventilata infatti il vestito era a bretelline apposta.

"Oi! Sali pure"
Mi salutò abbassando il finestrino della macchina
"Ciao Jo"
Salutai il ragazzo sorridendo che mi seguì con lo sguardo fino a quando non mi misi in macchina
"Stai bene"
Mi disse imbarazzato
"Anche tu, tutto bene la gamba?"
Gli chiesi
"Magnificamente"
Rispose sorridendo
"Mettiamo un po' di musica?"
Mi chiese mettendo in moto la macchina
Alla fine optammo per randagi.

"Quindi dove mi porti?"
Chiesi
"In un ristorantino con la vista sul mare, pago io tranquilla"
Poggiò una mano sulla mia coscia
"Mi dovevi avvisare! Almeno dividevamo il conto"
Mi lamentai
"Ehh, troppo tardi cara mia"
Notai l'orologio che aveva al polso, gli stava da dio.
Aveva una collanina d'oro ed era vestito abbastanza elegante.
Aveva una maglia nera aderente ed un pantalone di jeans con una giacca altrettanto di jeans.

"Jo"
Fermai la musica
"Mh?"
Si voltò
"Non ti girare, sta concentrato mentre guidi, comunque grazie"
Dissi sorridendo
"E di che? Questo è il minimo"
Mi accarezzò la coscia con delicatezza e poggiai la mia mano sulla sua.

"Un attimo solo che Kumo mi sta chiamando"
Risposi al telefono

"Oi Tiz, dimmi tutto, sono con Joseph"
Dissi salutando il mio amico
"Ah, salutamelo, ti ho chiamata giusto per dirti di avvisarmi su... come va la serata"
Grazie a dio non avevo il vivavoce
"Va bene, a domani dai"
Dissi
"A domani"

Attaccai la chiamata e continuai a parlare con Joseph
"Ha detto che ti saluta"
Gli dissi mentre guidava, dio santo, come era possibile che mi eccitavo a guardarlo solo mentre guidava, cosa faceva di tanto speciale? Nulla!
"Ah, dopo lo ringrazio, comunque cinque minuti e siamo arrivati, tranquilla"

Arrivammo dopo una decina di minuti dato il traffico e ci mettemmo nei posti fuori.

"Ti manca la casetta?"
Gli chiesi accavallando le gambe
"A tratti si a tratti no, la cosa che mi mancava di più o meglio la persona eri tu, poi Rudy... insomma, varie cose"
Mi confessò guardandomi negli occhi
"Da quando che sei così sdolcinato?"
Chiesi ridendo
"Ehh, senti! Te devo chiamà stronza?"
Mi domandò a sua volta cominciamo a ridere
"No no, per carità, mi piace questo tuo lato da diabete"
Alzai le mani ridendo

Dopo aver mangiato a lungo il conto venne sui cento euro e passa, quello lì era matto, aveva portato duecento euro con sé!

Ce ne andammo dal ristorante e mi portò addirittura a mangiare il gelato.

"Jo, non so come ringraziarti"
Dissi appena finii il gelato
"Vuoi n'abbraccio?"
Mi chiese sorridendo e subito mi fiondai fra le sue braccia spalancate.

"Grazie davvero Jo"
Dissi catturata dal suo sguardo
"Ti posso baciare? Non resisto più"
Mi confessò spostandomi i capelli dietro l'orecchio
"Ti sei ricordata che a me piacevano i capelli mos-"
Non esitai a baciarlo.

Mi mise le mani immediatamente sui fianchi, eravamo in un vicoletto perso nel nulla e nessuno poteva sentirci.
"Ti amo Jo"
Dissi sorridendo
"Anch'io ti amo, davvero tanto"
Mi afferrò il viso con entrambe le mani.

"Quindi... stiamo insieme tecnicamente?"
Chiesi ridacchiando imbarazzata, diventai totalmente rossa
"Ehh, tecnicamente si"
Divenne anche lui totalmente rosso.
Stavamo insieme.

"Vabbè, ti va di dormire da me?"
Mi chiese mentre mi accarezzava la vita
"Se non di fastidio magari"
Risposi facendo spallucce
"Se te l'ho proposto io non dai fastidio scema, avvisa tua madre"
Mi guardava attentamente le labbra
"Va bene"

Avvisai mamma con un messaggio e scrissi anche un messaggio velocemente a Kumo
"Stiamo andando a casa sua, sto morendo di ansia"

Appena arrivati in casa sua accese le luci e notai subito due gattini stupendi.

"Che belli, amo i gatti!"
Mi misi ad accarezzarli per qualche minuto
"Li vuoi? Sono due pesti"
Affermò guardandomi accovacciata ad accarezzarli
"Magari! Mio padre è allergico al loro pelo!
Dissi facendo il musino.

Ero ansiosa, avevo paura.

Friends | Holden - Joseph Carta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora