96."Il rapimento."

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Pov's Charlotte:


Ottobre:

Sono passate alcune settimane da quando Gio ha recuperato la memoria.

Abbiamo recuperato il tempo perso e lui con me è più dolce di prima.

Non so spiegare come mi sento.

Dopo essermi svegliata, ho fatto colazione, mi sono andata a lavare, mi sono vestita e truccata e poi sono uscita a sbrigare cose.

In tutto ciò, Giovanni e a casa a dormire nel mio letto.
Visto che sta notte, come le altre abbiamo dormito poco.

Io invece, sto andando dal dottor Sloan per un altra delle mie sedute.

Parlare con lui mi aiuta tantissimo.

Con la macchina entro nel parcheggio sotterraneo del ospedale e cerco un posto libero.

Mi posteggio e scendo dalla macchina prendendo le chiavi.

Chiudo la macchina e mi rendo conto di aver lasciato la borsa in auto.

<<Che palle!>>
Esclamo girandomi e sbattendo contro qualcuno.
<<Cazzo!>>

Alzo lo sguardo e indietreggio dalla paura vedendo lui.

Mio padre.

Non lo vedo da quando si intrufolò ed era fuori dalla casetta.

<<Figlia mia... Ciao!>>
Esclama facendomi indietreggiare.

In un movimento rapido mi afferra da dietro e mi mette un fazzoletto sulla bocca.

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Che mal di testa!

Perché non posso muovere le mani?

E perché sono imbavagliata?

Apro gli occhi, e mi guardo attorno vedendo un appartamento che probabilmente era disabitato.

Abbasso lo sguardo e anche le mie caviglie sono legate come le mie mani.

Mi agito cercando di liberare le mani o piedi... Ma è tutto inutile.

Poi la porta si apre ed entra mio padre con un sacchetto e mangiando qualcosa che tiene con l'altra mano.

<<Ciao principessa di papà!>>
Esclama sorridendo maligno.
<<Ti sei svegliata!>>

Provo a parlare ma non ci riesco.

<<Come?>>
Chiede lui.
<<Non ti capisco.>>

Mi guarda e poi scuote la testa.
<<Aspetta.>>

Mi abbassa il bavaglio e mi guarda ancora con il suo sguardo maligno.

<<Lasciami andare...
Che vuoi da me?>>

<<Cosa voglio?>>
Domanda lui prendendo una sedia e sedendosi di fronte a me.
<<Voglio che torni a casa!>>

Lo guardo innoridita.

<<Tu... Sei pazzo!>>
Esclamo e lui sorride come uno psicopatico.
<<Tu... Per colpa tua, ho perso il mio bambino e sempre per colpa tua, ilop ragazzo ha rischiato la vita.>>

<<Glielo detto di lasciarti stare... E non mi ha dato retta!>>
Esclama scrollando le spalle, riprendendo a mangiare.

<<Tu... Tu non stai bene!>>
Esclamo iniziando a piangere.

<<Amore... Io sto benissimo.>>
Mi risponde ancora.

<<Ti voglio a casa... Mi mancano i nostri momenti insieme.>>
Dice ghignando.
<<Tua sorella non è come te!>>

••Amici 23•• Giovanni Tesse •• Destiny ••Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora