Capitolo 12

170 13 3
                                    

DADDA'S POV
Dopo aver chiamato il suo ragazzo, Matteo torna da noi, e con voce squillante ci dice che entro dieci minuti saremo già in macchina per andare verso l'ospedale più vicino.

«Eccolo là» urla Matteo indicando una macchina gialla che si sta muovendo nel traffico del centro di Atene.

«Macchina gialla» urla Richi dandomi un pugno sulla spalla.

«Non so, già ho la caviglia smonca, pure la spalla mi devi rompere?!?!» domando a Richi che nel frattempo si è messo a ridere come una caffetteria che sta per esplodere.

«Così mi vendico di tutte le volte che mi hai quasi disfatto la mano e il polso» risponde lui continuando a ridere e contagiando anche me.

Sono felice che nonostante tutto non sia arrabbiato con me e anzi abbia voglia di scherzare e ridere come solito.

«Adesso ti aiutiamo ad arrivare fino alla macchina» asserisce Matteo aiutandomi ad alzarmi e mettendosi il mio braccio sinistro dietro le spalle. In seguito Richi fa lo stesso ma con il mio braccio destro.

Arriviamo alla macchina e dopo aver aperto la portiera e avermi fatto entrare salgono anche loro, Richi dietro con me e Matteo davanti con il suo ragazzo.

«Ah lui è Achille il mio fidanzato» dice Matteo indicando il ragazzo moro alla guida.

«Piacere di conoscervi ragazzi» ribatte lui sorridendo allo specchietto retrovisore.

«Piacere nostro e grazie per il passaggio e servizio, noi altrimenti non avremo saputo come fare» ringrazia Riccardo aggiungendo poi «Io comunque sono Riccardo mentre invece lui è Daniel».

«Vi ho già visto su YouTube, può essere?» domanda Achille.

«Sì, può essere, ho un canale YouTube dove lui è mio collaboratore. Il canale si chiama Riccardo Dose» spiega Richi rispondendo al ragazzo.

«Ecco dove vi avevo già visti allora» ribatte lui tutto felice aggiungendo poi «Dopo una foto me la concedete insieme a voi e il mio ragazzo?» chiede.

«Col favore che ci stai facendo anche sette otto foto facciamo» rispondo io.

Arriviamo con la macchina davanti ad una struttura immensa che scopriamo essere uno dei principali ospedali di Atene. Utilizzando la stessa tecnica di prima mi aiutano ad arrivare fino all'ingresso del pronto soccorso dove Achille spiega la situazione ai medici del triage.

Benché non si potrebbe fanno entrare sia me che Achille in modo che lui possa farmi da interprete. Aspettiamo in una saletta con altre persone per un'oretta quando viene un'infermiera che ci chiama dentro ad una stanza dove mi fanno i raggi.

Dopo circa trenta minuti abbiamo i risultati e con mio grande sollievo scopro di non essermi né rotto né slogato niente. Il dolore è causato dalla botta che ho preso e l'unica cosa che posso fare è mettere un po' di ghiaccio e una pomata antidolorifica per rendere più sopportabile il male e riuscire a camminarci sopra. 

Appena uscito comunico la bella notizia a Richi e Matteo che sono rimasti in macchina ad aspettarci.

«Almeno così riuscite a continuare la vostra vacanza qua» dice Matteo tutto felice per me.

Loro, gentili come sono, si offrono di riportarci al nostro appartamento e prima di salutarli ci scambiamo il numero di cellulare così da poter risentirci in futuro e facciamo delle foto insieme.

Per fortuna Richi ha preso il nostro momentaneo alloggio in un palazzo munito di ascensore quindi salire non è un problema e nel giro di cinque minuti siamo già dentro all'appartamento.

El camino a tu corazón//DADDAXAWEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora