*Valentina non aveva ancora parlato da quando Mattia l'aveva fatta salire in macchina, a lui tutto questo silenzio infastidiva. Accostò la macchina e spense il motore guardando negli occhi la bionda.*
"Dimmi che cosa ti passa per la testa, ora. Non mi va di vedere che c'hai quella faccia così apatica ogni giorno." le parole di Mattia risultarono un po' dure agli occhi di Valentina.
"Quel tono così diplomatico usalo con la tua carissima Camilla, potrai anche avermi visto crollare e diventare più piccola di una briciola ma non mi puoi parlare così perchè in questo momento non sei proprio nessuno per me." la ragazza rispose a Mattia ancora più duramente.
"Senti bella, se io non sono niente in questo momento tu oggi non mi avresti nemmeno parlato, avresti fatto finta che io non esistessi come tutti gli altri giorni."
"Io lo sapevo che avresti fatto così. Senti Mattia, fottiti. Vai da Camilla che almeno ti diverti e non ti annoi a stare a dietro a una fallita come me." non avrebbe dovuto pronunciare l'ultima frase ma, ormai, il danno era fatto. Mattia se ne accorse perchè la ragazza alzò gli occhi al cielo per poi rotearli riportandoli fissi sul cruscotto.
"Piantala di essere così fottutamente insicura, hai detto una frase che non volevi dire? Sii abile nel cercare di sviare senza troppi discorsi, camuffa la frase, aggiungici parole, prova a rigirare il concetto, fai qualcosa!" il tono di voce di Mattia si addolcì diventando quasi una sorta di esortazione nei confronti di Valentina.
"Guarda che tanto con te è inutile, lo sai benissimo." Valentina era consapevole che avrebbe pouto fare di meglio, prendendo spunto dai consigli di quel ragazzo.
"Vale, smettila. Smettila di farti tanti complessi inutili, smettila di farti duemila pensieri stupidi. Lasciati andare all'impulsività ogni tanto, non può che migliorare il tuo carattere."
"E va bene, vuoi che ti dica tutto quello che ho dentro e che non vorrei dirti?" Valentina prese coraggio e pose la domanda retorica a Mattia che, però, la interruppe precisando un concetto.
"Parla e fallo non perchè te l'ho detto io ma perchè te lo dice il tuo corpo: se la tua lingua freme per parlare tu non mordertela."
"Okay, ti dirò tutto partendo dal principio che ogni volta che hai quella mezza donna appiccicata, le mie mani vorrebbero solamente prenderla e staccarla da te perchè tutte le "attenzioni" che le dai mi riempiono di insicurezze su me stessa. E' come se tutto ciò che hai sempre fatto per me si stesse sgretolando ad ogni suo stupidissimo sorrisetto." provò ad essere il più chiara possibile cercando di spiegare a Mattia i concetti principali. Lui, vedendola in difficoltà la guardò con occhi rassicuranti.
Lei, prendendo fiato, continuò "Capiscimi, o almeno provaci, quando ti dico che qua è come se stessi in un set cinematografico. Ho recitato ogni singolo giorno la parte di una ragazza che non sono io.
Potrei spiegare come la mia vita sia stupenda, come io sia felice con quelle persone che dovrebbero essere i miei amici: ci crederebbero tutti, tranne te. Tu sei l'unico qua dentro con cui, in cinque anni, non ho mai iniziato una conversazione perchè temevo che mi avresti fatto crollare."
Mattia abbassò la testa rendendosi conto di ciò che la ragazza gli stava dicendo. "L'ho fatto."
Parlò a voce bassa, quasi vergognandosi del suo potere di capire quella che lui considerava la sua piccolina. Valentina si accorse del repentino cambio di umore di Mattia, scese dalla macchina e fece il giro aprendo la portiera del ragazzo andandosi a sedere sulle gambe di Mattia.
"Matti, guarda che non volevo farti stare così. In fondo non è colpa tua. Sono io quella che continua a fare la vittima. Hai ragiona, basta. Devo reagire perchè sennò rimarrò schiacciata dai miei problemi."
Entrambi si stupirono di quello che Valentina era riuscita a dire, nonostante i ripensamenti conseguenti alla frase ma seguì il consiglio del ragazzo e sfoggiò un sorriso fiero.
"Grazie Matti, ora puoi anche ripartire se vuoi. Domani parlerò con tutti, spero."
"Tesoro mio, mi spieghi come faccio a guidare se sei sopra di me?" Mattia, ridendo, fece notare alla ragazza il piccolo dettaglio che lei non aveva considerato.
"Scusa eh, qua arriva di più l'aria del condizionatore." Valentina cercò di rimanere più seria possibile.
"No, non ti scuso fino a quando non ammetti che stavi bene perchè eri in braccio a me e non per il condizionatore." "Non lo dirò mai!"
Mattia voleva sentire la risata della ragazza che, ai tempi, lo contagiava e gli scaldava il cuore. Iniziò a pizzicarle i fianchi facendo contorcere la ragazza in strani movimenti. Continuò anche quando le sue orecchie vennero invase da quel suono cristallino che aspettava.
"Matti, ti prego!" Valentina tra le risate implorava Mattia di smettere pur consapevole che avrebbe voluto continuare all'infinito.
"Dillo, magari smetto!" "Magari? Tu smetti e basta! Mattia mi fanno male i muscoli!" "Sto aspettando una frase.."
Valentina cedette solamente perchè sentiva talmente male ai muscoli da non riuscire a godersi il momento. "Okay, è vero. Non era il condizionatore, eri tu." Mattia arrestò gradualmente quella "tortura" sollevando la ragazza alla sua altezza, poggiò il suo viso sull'incavo del collo della bionda e sorrise.
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Siete veramente meravigliosi! Dico davvero!! Ringrazio tutti voi che state leggendo la storia oggi, ringrazio quelli che la leggeranno.. Ringrazio tutti quelli che commentano e che mettono queste stelline perchè mi fate sentire veramente bene..
Bacii, Sara :))