Mattia era lì, ancora appoggiato.
Non aveva voluto guardare il tabellone, non voleva essere travolto da una serie di stupide e pericolose idee.
Appena il volo venne annunciato per l'ultima volta dagli altoparlanti, alzò lo sguardo e gli bastò leggere poche parole per capire che ormai aveva perso una delle occasioni più importanti della sua vita.
"Ser, andiamo. Non ho più possibilità ormai."
Mattia richiamò Valerio che si voltò a guardarlo.
"Fraté.."
Valerio lasciò una pacca sulla spalla a Mattia che sospirò amaramente.
Uscirono dall'edificio e si diressero verso il parcheggio.
Valerio salì in macchina e aspettò che anche Mattia facesse lo stesso.
Lui rimase fuori, però.
"Devo fare una cosa, tu vai. Poi vedo come tornare.."
Valerio insistette per aspettarlo ma Mattia rifiutò gentilmente la proposta.
"Vabbé, fatte sentì."
Mattia fece cenno con la mano prima di ritornare verso la struttura.
Aveva trovato l'ispirazione per una canzone, erano ancora idee ma era consapevole che sarebbero state presto parole su un foglio.
Scarabocchiò qualche frase sul block notes che aveva con sé defluendo tutte le sue emozioni sulla carta.
Rilesse qualche volta le frasi e, si. Lo convincevano.
In Australia, il volo di Valentina era atterrato da pochi minuti.
L'ansia e la tensione le si potevano leggere benissimo sul viso.
Raggiunse un omino in giacca e cravatta che reggeva il logo dello studio in cui avrebbe lavorato.
Sapeva che sarebbero arrivati altre persone dall'Italia ma di loro ancora non conosceva niente.
Non fece in tempo ad accendere il cellulare che già lo spazio vuoto accanto all'uomo si era riempito.
C'erano ragazzi che si guardavano intorno quasi increduli di trovarsi lì. Altri, invece, erano perfettamente consci delle opportunità offerte ed erano già pronti ad affrontare il loro percorso.
Un uomo, abbastanza alto e dall'aspetto molto formale, si posizionò davanti al gruppo che aveva già riposto l'attenzione su di lui.
"Buongiorno ragazzi." Parlava italiano anche se era facilmente intuibile che non fosse la sua lingua madre.
"Come sapete vi aspetta una grande opportunità qui in Australia."
Le ultime persone si erano aggregate al gruppo e ascoltavano curiosi le parole dell'uomo.
"Prima di arrivare ai vostri alloggi mi permetto di ricordarvi che non sarà possibile abbandonare il corso a meno che non ci siano problemi di salute o familiari. Abbiamo già avuto esperienze con persone poco serie e determinate a raggiungere l'obbiettivo che ci siamo posti."
Valentina sospirò amaramente.
Sapeva già di questo dettaglio ma non era ancora pronta per uscire dal mondo che si era creata a Roma.
Lì aveva tutto: amici, famiglia, abitudini e Mattia.
Non poteva negare a sé stessa che la paura più grande nell'affrontare l'Australia era proprio lui.
"Sarete divisi in settori, in base al numero che vi abbiamo assegnato al momento della richiesta di partecipazione."
Valentina entrò in panico.
Non ricordava quale fosse il suo numero nonostante si fosse ripetuta più volte di segnarlo.
Accese il cellulare sperando di recuperare in fretta la mail in cui erano specificati tutti i dettagli.
"Ciao, scusa sai per caso se l'organizzatore ha la lista con i numeri?"
Un ragazzo le si avvicinò disperato.
Valentina, essendo nella sua stessa situazione, gli rispose di no.
"Si, ce l'ha. Mi ha lasciato adesso una copia dato che ho totalmente dimenticato di controllare il numero." rispose una voce alle loro spalle.
Valentina tirò un sospiro di sollievo.
Si fece passare il foglio dalla ragazza dietro di lei ringraziandola per la disponibilità.
336
"Perfetto." sussurrò.
Restituì la lista e si diresse verso il gruppetto giusto.
C'erano già una decina di ragazzi.
Li guardò da lontano mentre si avvicinava, sarebbero diventati i suoi compagni di avventura.
Avrebbe vissuto una parte importante della sua vita con loro quindi si propose di porsi nel modo migliore possibile.
"Ciao, sono Valentina."
