"Allora? Mattia prendi una posizione."
Andrea spinse lievemente l'amico per svegliarlo dal groviglio di pensieri che lo stava possedendo.
"Andrea.. Io non lo so." Fece una pausa sospirando. "Vorrei solo che smettesse di darmi il tormento e vorrei che facesse solo quello per cui ci eravamo accordati."
A quelle parole Valentina non riuscì a trattenere la lingua tra i denti e sbottò palesemente irritata.
"Mattia cazzo, svegliati! Io non ce la faccio più a vedermi quella sotto il portone che mi suona al campanello per dirmi che sta uscendo con te e non riesco nemmeno a sopportare che tu mi tratti di merda ogni mattina successiva. Sono esausta, mi sta letteralmente facendo morire dal nervoso."
Camminava istericamente avanti e indietro, gesticolava ad ogni parola facendo girare le mani troppo velocemente.
"Perché non la fai finita una volta per tutte? Tu cambi atteggiamento ogni giorno, mi innervosisci."
Abbassò il capo lasciandosi prendere dalla paura di perdere una delle poche persone di cui aveva imparato a fidarsi ciecamente.
"Vale.."
Gli morirono le parole in gola, si sentiva colpevole a tal punto da soffrirne.
Non potendo continuare un discorso completo, si alzò e cerco l'abbraccio della bionda che era inerme davanti a lui.Valentina non accettò l'invito del moro e si lasciò cadere a peso morto su una delle sedie del ristorante.
Mattia non avrebbe voluto quel tipo di risposta, si piegò sulle ginocchia sostenendo tutto il peso sui piedi.
Sorrise malinconico alla creaturina, ai suoi occhi ancora piccola nonostante gli undici mesi di differenza, appoggiandole una mano sulla coscia.
"Ascoltami, io non voglio che tu stia male per niente.."
Prontamente, la bionda interruppe Mattia.
"Non é 'niente'. Sono stanca di tutto questo, Matti. Io non riesco più a riconoscerti: ti stai facendo mettere i piedi in testa da quella!"
Era cambiato, si. Valentina gli aveva sputato addosso la verità, quella che lui non voleva accettare.
"Nani, ascoltami per due secondi.
Promettimi che appena mi vedrai in una situazione di merda me lo farai notare all'istante, ne ho bisogno.""Io vorrei solo non dovertelo dire mai, Mattia."
Si avvicinò a lui, piegandosi leggermente in avanti in modo da permettere alle loro fronti di appoggiarsi una contro l'altra.
"Ti voglio bene, tanto."
Valentina trattene chiuse le palpebre per qualche istante in più per poi riaprirli ed affermare amaramente la stessa cosa.
Avrebbe voluto trovare il coraggio di dire "Io ti amo, invece" ma non era cosa da poco.
Sorrisero entrambi, un sorriso sincero e protettivo: Mattia sapeva che non era ancora pronto per poter affermare che quella che aveva visto crescere, ormai era indipendente.
Al contempo, Valentina non era ancora preparata per lasciare 'libero' il posto che Mattia le riservava bramando di occupare anche quello che era vuoto da alcuni anni ormai.
Mattia stampò un bacio sulla guancia alla ragazza che ricambiò alzandosi dalla sedia su cui stava.
"Matti, é quasi orario di apertura. Vai tu all'accoglienza?" chiese Andrea sistemando le spugne nel ripostiglio.
"Si, fammi andare a risciacquare le mani. Tu inizia ad aprire che oggi siamo in orario."
Mattia si infilò in bagno mentre Andrea si diresse all'entrata del ristorante dove alcune persone stavano aspettando.