Valentina si sedette sul bordo del letto, ormai erano le quattro del mattino e sia i suoi genitori sia i suoi fratelli dormivano.
Si guardò intorno in cerca del pigiama che aveva lasciato distrattamente da qualche parte la mattina.
Si alzò con poca voglia e prese i vestiti dalla poltroncina argentata che teneva in camera.
Le scappò un sorriso non appena vide lo schermo del cellulare illuminarsi mostrando il nome di Mattia.
«Non trovo il modo per addormentarmi, sei appena tornata?"
Velocemente sbloccò il cellulare e scrisse la risposta.
«Vieni, non suonare il campanello. Ti aspetto.»
Si cambiò velocemente privandosi del vestito stretto che aveva ancora addosso.
Scese velocemente le scale e, senza far rumore aprì la porta di casa.Si erano lasciati solamente qualche ora prima quando lui, troppo stanco, era tornato a casa con Federico mentre Valentina si era offerta di accompagnare a casa Lucrezia.
Una folata di vento gelido le spettinò i capelli.
Non aspettò molto prima di vedere a figura incappucciata di Mattia avvicinarsi al portone di casa sua.
"Ciao cuore, quanto tempo.."
Mattia le lasciò un lieve bacio sulle labbra prima di essere trascinato al piano superiore.
"Fai piano o sono morta."
Mattia prese posto sul letto di Valentina che si sedette accanto a lui.
"Allora? Com'é andata con la ragazza?"
Lei inclinò leggermente il capo prima di rispondere.
"L'ho accompagnata a casa.. Si fida di me."
Emise un sospiro che, probabilmente, non aveva nessun valore.
"Che hai? Sei strana."
"No, niente. Sono solo stanca."
Mattia guardò per qualche secondo la ragazza seguendola con lo sguardo mentre di dirigeva in bagno.
"Dovrebbero inventare dei trucchi che si levano da soli dopo un certo tempo."
Si lamentò Valentina strofinandosi il dischetto struccante sugli occhi.
"Neanche i bambini fanno questi ragionamenti.." disse Mattia ridacchiando sommessamente.
"I bambini non si truccano, mi sembra ovvio che non fanno questi ragionamenti."
Sbuffò buttando il dischetto nel cestino.
Si sdraiò a pancia in giù affondando la testa nel cuscino.
"Dormi qua?"
Chiese la bionda a Mattia voltandosi verso di lui.
"Devo considerarla una proposta?"
Valentina scosse la testa divertita.
"In realtà era quasi un ordine."
Ridacchiarono avvicinando i loro corpi.
"Sai che si dice a capodanno?"
Valentina cercò di fare mente locale ma gli occhi di Mattia puntati nei suoi la rendevano psicologicamente instabile.
"No, non lo so."
Rispose frettolosamente alla domanda, curiosa di conoscere la risposta.
"Si dice che chi non lo fa a capodanno non lo fa per tutto l'anno."
Valentina sorrise avvicinando le sue labbra a quelle di Mattia.
"Sono d'accordo con chiunque abbia inventato e tramandato questo detto."
"Si? Io di più." Disse Mattia tra un bacio e l'altro.
Si sollevarono quel tanto che serviva loro per facilitare i movimenti.
Si liberarono ben presto delle maglie che finirono sul pavimento.Mattia riprese a baciare Valentina posando le sue labbra calde sul collo della ragazza.
Seguì le linee della clavicola per poi arrivare alla spallina del reggiseno che lui levò con una dolcezza che celava la passione e la voglia di lei.
I baci di Mattia si spinsero fino allo sterno dove rimasero i segni del suo passaggio.
"Dio mio, Vale.."
L'eccitazione di entrambi era evidente, i loro corpi si desideravano ardentemente.
Mattia prese a giocherellare con l'elastico dei pantaloni della ragazza per qualche istante prima di scoprirle le gambe.
"Occristo. Fermati un secondo." Disse affannata la ragazza avendo udito una serratura scattare.
Mattia sollevò il capo controvoglia.
"Che c'é?"
Valentina non gli rispose e si precipitò a recuperare i vestiti sul pavimento per lanciarli disordinatamente sulla poltroncina.
"Cazzo, non ho chiuso a chiave prima. Vieni, fai finta di dormire."
Mattia leggermente frastornato si sistemò sotto le coperte e tirò a se Valentina facendo combaciare i loro corpi seminudi.
"Mi spieghi cosa sta succedendo?" sussurrò Mattia all'orecchio della bionda.
"Hai presente com'é mio fratello?"
Mattia annuì conoscendo bene il carattere di quel ragazzo.
"Lui qualche notte ha un'incubo, sempre lo stesso. Sogna di perdermi in un incidente e, per questo, ogni volta che gli capita viene a controllare se ci sono ancora." Disse Valentina con un tono di voce bassissimo.
"É snervante ma gli serve ed calmarsi."
Mattia ci mise qualche secondo ad assimilare la notizia, poi quando sentì dei passi pesanti avvicinarsi alla porta, si sistemò meglio vicino a Valentina chiudendo gli occhi.
Una mano estranea accarezzò il viso di Valentina che trattenne un sorriso per non insospettire al fratello.
La porta si chiuse e, 'finalmente', Mattia e Valentina tornarono a loro.
"Oh Nani.."
I loro corpi combaciavano come le loro vite.
Si appartenevano.
Scusate l'orario ma la scuola si sta mangiando tutta la mia vita..
Ecco a voi!