At the palace(pt.2)

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§

Aspettavano pazientemente il momento di agire

attraversando la città totalmente indisturbati.

...

Improvvisamente ci fu un forte rumore metallico e i tamburi smisero di suonare. Tutte le urla e gli applausi cessarono e lentamente tutti i cittadini si inginocchiarono al vedere la porta del grande palazzo aprirsi. Minho giurò che il suo respiro si fosse fermato.

Con un semplice gesto delle mani, tutti si rialzarono e ricominciarono ad applaudire, acclamando il loro imperatore.

Gli si offuscò la vista e sentì i suoi battiti accelerare: erano esattamente due, se non tre mesi che non vedeva suo padre e doverlo rincontrare lì, con la consapevolezza che da un momento all'altro poteva stare per succedergli qualcosa, non era rassicurante.

Felix gli si avvicinò: <<Penso che a breve attaccheranno>>

<<È ovvio che lo faranno, hanno il bersaglio in bella vista>>

Mentre Minho, Hyunjin, Felix e il capitano Min restavano ad osservare la scena per prepararsi ad agire, Jeongin si era temporaneamente trasformato in volpe e, facendosi indicare da Minho da dove potesse entrare, aveva iniziato a perlustrare l'interno del palazzo per poter dare il via libera ai suoi amici.

Mentre si introduceva furtivamente nell'edificio spostandosi tra le travi e le colonne, notò due loschi figuri che gli erano molto familiari aggirarsi furtivamente per i corridoi e dirigersi verso una delle stanze più alte.

"Questa cosa mi puzza..."

Decise di seguirli andando nella loro direzione. Si ritrovò davanti delle lunghe scale ricoperte da un tappeto rosso e in cima poté notare proprio quei due uomini confabulare qualcosa tra di loro per poi dirigersi verso le stanze dell'imperatore e chiudersi la porta alle spalle; prima di vederli scomparire del tutto però, Jeongin riuscì a notare un particolare che gli gelò il sangue e che confermò i suoi precedenti sospetti: uno era armato di arco e frecce, l'altro aveva un tirapugni in metallo ormai arrugginito ad ormargli la mano sinistra, ed entrambi erano ricoperti  di sangue.

"Sono due degli uomini sopravvissuti alla valanga!"

Costatato che gli Unni erano riusciti ad intrufolarsi indisturbati nel palazzo, Jeongin fece per ritornare sui suoi passi per avvertire i suoi compagni quando, un improvviso tonfo e delle urla disperate alle sue spalle, lo spinsero a nascondersi dietro ad una delle colonne situate all'inizio della scalinata.

Davanti a se vide passare altri due uomini armati, vestiti di stracci e pelli esattamente come gli altri, che portavano sotto braccio l'imperatore,  trascinandolo verso la stanza precedentemente occupata dai loro compagni.

Ne vide poi altri tre chiudere le porte del palazzo con un sonoro tonfo, e bloccarle con delle assi in legno. Ancora non aveva potuto vedere dove fosse l'ultimo ma era sicuro che sarebbe spuntato di lì a poco. 

<<Ma guarda un pò che buffo animaletto...>> 

Sobbalzò al sentire una voce tanto roca e fredda venire proprio alle sue spalle.

Girò il muso verso di essa e si ritrovò davanti proprio il demonio che stavano cercando, probabilmente entrato attraverso il tetto.

Gli altri tre si avvicinarono pericolosamente, osservandolo come fosse stato un pezzo d'oro. 

<<Da dove sei entrato tu, eh?>> Quando il più minaccioso dei quattro portò una mano proprio davanti al suo muso con l'intento di afferrarlo, il ragazzo volpe istintivamente lo morse, stampando sul suo volto un'espressione dolorante ed inferocita. 

In amore e in guerra-- MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora