The end...

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§

He was just broken.

...

Il consigliere lo strattonò per un braccio rudemente fuori dalla tenda e Minho non riuscì ad opporre resistenza, per quante poche erano le sue forze; poi lo scaraventò in mezzo alla neve, dove il freddo glaciale sembrò pungerlo come un milione di piccoli aghi.

<<Questo è tradimento!>> urlò l'uomo dalla voce stridula e la corporatura così esile e allungata da farlo sembrare uno stecchino.

<<L'ho fatto per un buon motivo->> venne però interrotto nuovamente sentendosi urlare in volto, trovandosi costretto ad indietreggiare, affondando ancor di più nella neve.

<<Massimo disonore!>>

Le urla e gli schiamazzi di quel vecchiaccio avevano ormai attirato l'attenzione di tutti i soldati, che passarono dall'essere in pensiero per Minho, al curiosi per cosa fosse successo di così grave da non permettergli nemmeno di potersi fermare in tenda a riposare. 

Notarono però che delle sentinelle imperiali si trovassero alle spalle del consigliere, come a dargli supporto, che il capitano fosse totalmente assorto nei suoi pensieri e avesse un aria distrutta e delusa in volto, mentre non riusciva nemmeno a guardare il suo miglior soldato negli occhi, e che proprio quest'ultimo fosse quello che stavano attaccando.

La loro confusione, insieme alla curiosità, crebbe ancora di più, al punto che arrivarono ad accerchiarli completamente, non lasciando alcuno scampo a Minho, che si trovava ormai nel vicolo cieco da cui era miracolosamente riuscito a scappare in quegli ultimi mesi.

<<Costui si è finto un normale soldato, ha eseguito l'addestramento, si è finto uno di voi non adempiendo ai suoi doveri!- disse indicandolo, con un espressione disgustata in volto- Questo non è un soldato, e non lo sarà mai, è un disertore!>> fece segno alle due sentinelle alle sue spalle di bloccarlo. Minho, intuendolo, si preparò a combatterli, nonostante sapesse che in un modo o nell'altro avrebbe perso, lui non aveva nulla se non...

La sua spada? Dove era finita?! L'aveva sempre avuta con lui, non poteva esser sparita.

Mentre i due gli si avvicinavano ulteriormente, indietreggiò, rendendosi poi conto che nemmeno alle sue spalle avrebbe trovato una via di fuga, ma solo i corpi dei suoi compagni d'armi eretti alle sue spalle come giustizieri pronti a eseguire la sua pena.

Nella folla riuscì a scorgere qualcuno che stava cercando ripetutamente di attirare la sua attenzione sventolando energicamente una mano, che però faticava a vedere dietro tutte quelle persone. Qualcun altro che non riuscì a vedere lo prese in braccio, alzandolo oltre la schiera di soldati, e finalmente poté riconoscere quell'indistinguibile ammasso di lentiggini di Felix, che con sguardo preoccupato si indicava ripetutamente le labbra.

Inizialmente non capì, poi però riuscì a leggere il labiale del suo amico:

"Tieniti pronto".


Improvvisamente esplosero dei fumogeni, rendendo impossibile vedere cosa stesse succedendo.

Lui stesso si ritrovò immerso in un'ammasso di nubi grigie così scure da perdercisi dentro; tra tutti gli schiamazzi e il vociare confusi, l'unica cosa ben definita erano le urla di quel vecchio avido che continuava a dire "Catturate quello sciagurato, è il figlio dell'imperatore!" o "Giustiziatelo!".

Si sentì tirare su dalle spalle bruscamente, per poi essere trascinato via.

Qualcuno lo aveva preso di forza e lo aveva caricato su un cavallo in fuga.

In amore e in guerra-- MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora