What you want

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§

Il rumore dei ferri che stridevano a contatto gli uni con gli altri, mentre erano accalcati gli uni contro gli altri in attesa di attaccare, era l'unico suono udibile.

Ma il momento era vicino ormai.

Le ultime truppe si stavano avvicinando.

...

Minho faticò a dormire quella notte, tormentato da tutti i pensieri che infestavano la sua mente riguardo la stessa persona da due mesi e due settimane ormai: Han Jisung.

La mattina Minho si svegliò, rendendosi conto di essere miracolosamente riuscito a dormire.

Il freddo invernale lo accolse scaricandogli una serie di brividi lungo tutta la spina dorsale. Sbadigliando, una piccola nuvoletta di vapore comparve di fronte a lui.

Era decisamente più freddo del giorno prima, segno che avevano fatto molta strada e che molto lentamente si stavano avvicinando alle montagne.

Ma la cosa più terrificante di quel giorno non era il freddo invernale, era anzi il suo umore lunatico, che solo con lo sguardo avrebbe potuto alzare la temperatura attorno a lui di decine di gradi. Tant'è che tutti i soldati lo evitarono e restarono ad almeno un metro da lui, avendo paura di essere polverizzati. Jeongin, da bravo protettore qual era, volle assicurarsi di cosa avesse Minho.

<<Jeongin, davvero sto bene...>>

<<Non è vero>>

<<Come?>>

<<Lo sento che non stai bene, si vede per di più. Mi vuoi dire cos'è successo, sembra che ti abbia investito un carro>>

Minho sospirò profondamente.

<<Hyunjin aveva ragione.>>

<<Riguardo a?>>



<<...>>



...





L'imperatore stava aspettando al castello che i messaggeri tornassero con Minho e sua nonna; erano partiti due giorni prima, sarebbero arrivati a momenti.

<<Sire!>>

Uno dei due irruppe dalla porta, mentre gli altri lo seguirono camminando, scortando la vecchia Lee, che teneva il viso coperto con le mani, mentre le sue spalle si alzavano irregolarmente.

L'imperatore si allarmò e le corse subito incontro.

<<Cos'è successo?!>>

<<Minho, signore, è sparito! Non sappiamo dove sia! La signora Lee lo aveva visto andare a riposare, ma quando è andata a controllarlo lui non c'era e la finestra della sua stanza era aperta! Lo abbiamo cercato ovunque ma non c'è traccia!>>

I suoi occhi si spalancarono, terrorizzati.

<<Dove può essere?>>

<<Non lo sappiamo, sire... abbiamo anche setacciato la zona circostante ma non ci sono tracce, è come se fosse sparito>>

La preoccupazione diventò sempre più insistente: se lo avessero rapito? Se fosse in pericolo? Se lo avessero ferito?

<<Mamma, ti prego, dimmi che hai un'idea di dove possa essere>>

<<Figlio mio, cosa dovrei dirti?>>

La donna mentì, continuando a fingere singhiozzi e paura.

In amore e in guerra-- MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora