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"Come?"
Il ragazzo lo guardò confuso, con occhi spalancati.
Il sangue smise di scorrergli nelle vene per un secondo.
"Capitano, credo che dovreste vedere con i vostri occhi..."
Gli fece segno di avvicinarsi spostando la tenda per lui.
Esitanti le sue gambe si mossero prima che potesse decidere se compiere quel passo o no.
...
Il buio lo circondava.
Si sentiva come se delle nuvole lo avessero avvolto, ma non in modo soffice e delicato, piuttosto sembrava che lo tenessero fermo, sospeso nel nulla, impedendogli ogni movimento.
Sentiva le palpebre pesanti ed ogni parte del suo corpo gli sembrava un macigno vero e proprio, l'incontrollabile stanchezza che si era impossessata del suo corpo inoltre non aiutava.
L'unica cosa che poteva fare in quel momento era ascoltare i suoni intorno a lui, nonostante il mal di testa li rendesse assordanti e caotici, come se anche il semplice soffio del vento avesse la stessa forza di un botto di fuochi d'artificio.
Improvvisamente però, in quel caos, distinse soffusamente due voci: una era grave, profonda per certi versi, ma bonaria, sicuramente di un uomo anziano; l'altra era più alta, decisa e squillante della prima, ma giurava di riuscire a sentirci dentro una strana dolcezza che in qualche modo gli era familiare. Non riuscì a capire nessuna delle parole che proferirono: erano troppo ovattate, troppo distanti per capirle.
Nonostante non riuscisse ancora ad aprire gli occhi, sentì un improvvisa folata di vento, durata forse un secondo, venire nella sua direzione, poi un peso vicino a lui, come se qualcuno si fosse seduto lì.
Sentì un lieve tepore sulla sua guancia fredda, che si propagò poi in tutto il corpo, regalandogli due attimi di pace liberi dal mal di testa e dal dolore che quel semplice tocco era riuscito a portare via, lontano da lui.
Con le poche forze che aveva in quel momento, aprì lentamente gli occhi, restando immediatamente accecato da una luce immaginaria che in realtà non era effettivamente presente. Per i primi minuti vide tutto in modo indefinito, senza riuscire a distinguere dove iniziasse una cosa e ne finisse un'altra, come se tutto intorno a lui fosse una continua macchia di colori.
Quando iniziò ad abituare la vista, riuscì a vedere davanti a sé la figura di un ragazzo che stava continuando ad accarezzargli la guancia mentre lo guardava confuso, non riuscendo ancora a capire chi avesse davanti.
<<J...Jeongin...?>> la sua voce era estremamente debole, sentendosi si era sembrato una vecchietta con la raucedine e la cosa non lo aveva entusiasmato molto, soprattutto perché se si parlava di Jeongin di lì a poco lo avrebbe sentito ridere come un matto.
<<No, non direi>>
A quel punto non servivano chissà quanti altri tentativi per capire chi fosse il ragazzo di fronte a lui, ma preferì averne conferma da parte dei suoi stessi occhi, che ormai riuscivano a vederlo perfettamente.
<<Ca...capitano! Cosa... è successo?... gli altri?>>
Il ragazzo gli sorrise lievemente mentre gli faceva cenno di non preoccuparsi.
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In amore e in guerra-- Minsung
FanfictionMolto tempo fa, durante l'antico periodo dei Tre Regni, sotto il secondo imperatore della dinastia Lee, la Cina era da poco entrata in un periodo di grande splendore, e di grande vulnerabilità: da ormai mesi, subiva attacchi recenti nei piccoli vill...