At the palace (pt.3)

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§

Il guerriero si avvicinò pericolosamente all'imperatore, puntandogli una spada alla gola.

"Forza vecchio, inchinati a me!"

L'imperatore restò immobile mentre il suo intero popolo guardava terrorizzato la scena.

"Questo non avverrà mai"

L'altro ringhiò dalla rabbia piantando i suoi occhi felini nei suoi, guardandolo con una rabbia tale da scatenare tempeste.

"Prima o poi cederai, o distruggerò tutto"

...

<<Voi restate qui, io, Hyunjin e Jeongin li distrarremo, così Chan, Changbin e Seungmin li potranno cogliere di sorpresa>>

Come aveva previsto Minho, erano riusciti ad entrare indisturbati e nessuno si era fatto domande sul vedere tre donne camminare per il palazzo. In realtà avevano anche cercato di avvertirli di scappare vista la situazione, ma loro avevano fatto finta di nulla ed avevano continuato tranquillamente sulla loro strada.

Nonostante fossero già al primo piano erano dovuti ritornare nei pressi dell'entrata principale per occuparsi dei tre guerrieri piazzati lì. Dovevano ucciderli per evitare di ricevere attacchi alle spalle, altrimenti cercare di salvare l'imperatore sarebbe stato inutile.

Minho diede il segnale. Hyunjin e Jeongin iniziarono a camminare in direzione dei tre, seguiti poi da Minho. 

Facendo finta di parlare tra loro attirarono l'attenzione dei tre guerrieri, che sul momento si prepararono ad attaccarli, ma si fermarono quando uno di loro gli si accostò.

<<Sono concubine...>>

<<Racchie le concubine...>>

Minho si scambiò un occhiata complice con gli altri due, sorridendo dietro il suo ventaglio viola. "Ci sono cascati"

Jeongin, notando che i tre li osservassero insistentemente scambiandosi occhiate fugaci, decise che non voleva spendere un minuto di più e che la questione doveva finire il più velocemente possibile. Da dietro la schiena fece segno a Chan e gli altri di prepararsi a prendere le posizioni, mentre lui si avvicinava ad uno dei tre, camminando lentamente ed elegantemente, con le stesse movenze di un felino.

Questo lo guardò con sguardo languido, lasciandosi distrarre come Jeongin sperava. Gli altri due, non sopportando che l'unico a potersi divertire fosse il loro collega, si avvicinarono a Hyunjin e Minho, che si sorrisero vedendo il loro piano funzionare alla perfezione.

Con sorpresa di Jisung e Felix (che erano rimasti nascosti, pronti a coprire le spalle ai loro compagni se il piano non avesse funzionato), Hyunjin e Minho erano sorprendentemente disinvolti e tranquilli nonostante la situazione, e la stavano gestendo al meglio. Tutto si aspettavano meno che potessero atteggiarsi e fingere in un modo così convincente da far cadere i nemici perfettamente nella loro trappola. 

Hyunjin d'altro canto non capiva come avesse mantenuto sotto controllo la sua agitazione per tutto quel tempo. Gli sguardi che gli lanciava quel tipo iniziavano a dargli sui nervi e il fatto che fosse venti centimetri più alto di lui non contribuiva a farlo calmare. Notò i suoi tre compagni raggiungere le loro posizioni, e si prese la libertà di farsi scappare un sospiro di sollievo, mentre portava avanti quella farsa con quanto più sangue freddo riuscisse.

In amore e in guerra-- MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora