4. senza scappare mai più

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Rimango dietro la siepe per un bel pò, finché non mi sento abbastanza al sicuro e mi addormento, sperando di ritrovarmi in un altro luogo al mio risveglio.

Riapro gli occhi che è già mattina. Li strofino e mi accorgo che sono ancora dietro la siepe. Sbuffo.

"Credevi davvero che saresti riuscita a scappare da me?" dice improvvisamente un voce.

Sobbalzo e mi guardo sospetta intorno, ma non vedo nessuno.

"Chi.. chi parla.." chiedo spaventata.
Una figura alata e luminosa si pone improvvisamente di fronte a me, facendomi prendere l'ennesimo infarto. Urlo e cerco di scappare, ma una forza a me superiore me lo impedisce.

"Cosa mi hai fatto? Perché non riesco a muovermi?" domando cercando disperatamente di muovermi.

La figura perde la sua luce e le sue ali, mostrandomi il viso del giovane ragazzo.

"Oh, allora parli!" esclamo arrabbiata.
Lui sorride e si avvicina a me, mentre io sono ancora immobile.

"Se non la smetti di urlare, sarò costretto a non lasciarti più muovere" afferma con voce ferma e calda.

"Cosa? Liberami subito!" urlo ma improvvisamente mi ritrovo sospesa in aria e muta. Riesco solo a muovere le braccia e a spalancare gli occhi, mentre l'artefice di ciò ride di gusto. Non riesco ad emettere alcun suono!

"Ti libero se solo mi prometti che non urlarai e non scapperai, d'accordo?"

Io lo fulmino con lo sguardo e non gli dò cenno di riposta, ma la forza che lui sprigiona mi fa volare ancora più in alto.
Annuisco immediatamente con il capo e spalanco ancora di più gli occhi.

"Promettilo! "

Annuisco nuovamente con la testa.

"Bene , così possiamo ragionare" sorride.

Improvvisamente, la forza che mi teneva in aria cede, ed io precipito velocemente verso il basso, ma fortunatamente il ragazzo mi prende senza fatica.
Sollevo il capo e lo guardo, mentre lui mi sorride.

"Puoi parlare ora" dice prendendomi in giro, ma io sono troppo scossa per emettere qualsiasi tipo di suono. Senza rendermene conto, sto stringendo la sua camicia bianca. Stacco subito la presa e tossicchio per riprendere il mio contegno.

"D'accordo, possiamo terminare questa scena alla King Kong. . Potresti mettermi giù?"

Il giovane sorride e mi lascia andare mentre io lo guardo ancora impaurita.

"Ti confesso una cosa: è la prima volta che qualcuno ha paura di un angelo" ride, lasciandomi sbalordita.

"Tu.. tu.. sei un angelo?"

"Già, e non un angelo qualsiasi, ma il tuo angelo custode"

"Il mio angelo custode?"

"Ti ho proprio sconvolta, eh?"

Mi accascio a terra e mi passo le mani fra i lunghi capelli. Lui si siede accanto a me.

"Ti capisco, non deve essere facile vivere tutte queste emozioni.. comunque io sono Giosuè" si presenta porgendomi la mano, ma io sono ancora troppo sconvolta per ricambiare.

"Angelica, tutto bene? Vuoi dell'acqua?"

"Come fai a sapere.."

"Il tuo nome? Te l'ho detto, sono il tuo angelo custode"

"Sono morta?" chiedo dopo un pò.

"No, stai lottando tra la vita e la morte"

"Ma quindi.. tu.. mi conosci da quando sono nata?"

"No"

"Come no?" chiedo non capendo.

"Mi hanno affidato questo incarico due settimane fa, cioè quando hai avuto l'incidente.."

"Perciò non mi conosci.."

"No.. impareremo a conoscerci a vicenda" mi risponde tranquillo e appoggiando le mani sull'erba.

"Quindi.. io non ho mai avuto un angelo custode fino ad adesso?"

"No, sei stata forte abbastanza da superare tutto senza il bisogno del nostro aiuto.. ma adesso questa situazione è più grande di te"

"Capisco.. " dico chinando il capo.

"Sei stanca?"

"Un pò. . Mi fa male la testa" confesso.

"Allora dormi Angelica.." sussurra ponendo una mano sui miei occhi "dormi"

Angel- Destinazione paradisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora