Io e Giosuè non abbiamo più parlato. Camminiamo senza sosta in un posto a me sconosciuto, e che sinceramente non mi interessa sapere. Guardo sott'occhio Giosuè, che ha lo sguardo imperscrutabile e fissa dritto davanti a sé. Sospiro.
Alzo lo sguardo e decido di guardarmi intorno: il posto non sembra molto diverso da quello dell'ultima volta, anche se è meno lussuoso.
Non so perché ma adesso stare con il mio angelo mi crea un pò d'imbarazzo, di confusione. Non capisco perché gli angeli siano spaventati dal nostro legame, che non posso definire tutto rose e fiori. Sollevo lo sguardo verso il cielo grigio: cosa cerca da me Dio? Qual è il mio destino?"Non rimurginarci troppo" mi interrompe dai miei pensieri Giosuè.
"Co..come?"
"Non pensare troppo a ciò che ti ho detto. Sono un angelo custode con poca esperienza, prima ero solo un angelo"
"Davvero? E come mai.. ora sei un angelo custode?"
"Non l'ho deciso io.. tutto ciò che riguarda la mia vita mi viene comandato dall'alto" confessa finalmente guardandomi.
"Wow. . Deve essere una grande rottura" commento, facendolo ridere.
Improvvisamente la mia attenzione viene catturata da una bambina, probabilmente araba, visto che indossa il burqua. È molto bella, ma sembra che abbia uno sguardo triste. Al suo fianco, due uomini stanno parlando animatamente: uno avrà una quarantina d'anni, l'altro circa cinquanta.
"Riesci a capire cosa dicono?" chiedo indicando il curioso trietto.
Gli uomini si abbandonano in fragorose risate, mentre la bambina ha il viso chino."Sì" mi risponde Giosuè.
"E cosa dicono?"
"Non credo ti farebbe piacere saperlo" dice Giosuè sincero.
Io lo guardo non capendo, e noto che l'uomo sulla quarantina guarda la bambina in maniera maliziosa. Fin troppo.
"Giosuè, dimmi immediatamente cosa stanno dicendo" ribadisco, guardando con disprezzo l'uomo più giovane.
"Il padre della bambina, l'uomo cinquantenne, sta vendendo sua figlia all'altro uomo" dice rassegnato, guardando con disgusto la scena.
"Cosa? Stai scherzando?" domando tornando a guardare la bambina.
Dal suo piccolo visino innocente ora scendono calde lacrime, mentre i due uomini continuano a ridere.D'impulso, corro verso di lei e l'abbraccio, benché so che non può vedermi.
"Sono sicura che in questo momento un angelo ti sta osservando dall'alto.. sii forte, piccola. Se andrò in Paradiso, ti giuro che ti proteggerò io e nessuno potrà farti più del male" sussurro tra le lacrime, mentre la bambina improvvisamente si calma.
Giosuè si avvicina e si inginocchia all'altezza della bambina, di fianco a me. Le accarezza dolcemente il viso, e la ragazzina si gira intorno.
"Ma.. può sentirci?" chiedo.
"No, ma forse sentirà una forza superiore.. sembra possa quasi percepirci" risponde Giosuè guardando ora i due uomini.
Io mi alzo e sputo nell'occhio del padre, mentre Giosuè mi afferra per le braccia e mi trascina via. L'uomo sembra avere un dolore al petto, infatti lo massaggia costantemente.
"Angelica, ma sei impazzita? Ti sembra il comportamento adatto di una signorina?" mi rimprovera finalmente lasciandomi libera.
"Me ne frego delle maniere, Giosuè! Spero che quei due depravati soffrano le pene dell'inferno!" esclamo, ricevendo un suo sguardo glaciale.
"Non guardarmi così! Quella bambina subirà atroci sofferenze.. non avrà Un'infanzia, un'adolescenza. . Può darsi che tra un paio d'anni abbia già un bambino!"
"Lo so Angelica, fa rabbia anche me, ma non puoi reagire in questo modo! A quanto pare hai un'effetto sugli umani che va oltre la tua anima"
"Oh, smettila di parlarmi in modo sempre così enigmatico! Dimmi chiaro e preciso cosa pensi, altrimenti è meglio se non mi parli minimamente!" dico cominciando a camminare.
"Certo che a volte sei davvero... insopportabile!" esclama lui seguendomi e guardandomi torvo.
"Mi hanno detto di peggio" rispondo non curante.
Dopo un pò di cammino, mi appoggio ad un muro, stremata.
"Sei stanca?" mi chiede Giosuè.
"Sì.. è da tutta la mattina che camminiamo" dico senza forze.
Giosuè mi prende in braccio come una principessa e si innalza in volo. Chiudo gli occhi per proteggermi dal vento ed appoggio la testa al suo petto.
Emana un dolcissimo profumo, che inebria le mie narici.
Smettila, Angelica! Lui è il tuo angelo!Giosuè si ferma in un posto indefinito e mi lascia in una grotta. Nasconde le ali e si avvia verso l'uscita della caverna.
"Dove vai?" gli chiedo.
"Vado a cercare della legna per il fuoco.. dormiremo qui" risponde per poi uscire.
Rimango per momenti che mi sembrano infiniti sola.
Ripenso al mio fidanzato Enrico: da una parte mi manca, dall'altra penso che sia lui il colpevole di tutto ciò che mi sta succedendo. In ogni caso, ho bisogno assolutamente di un suo abbraccio."A cosa pensi?" mi chiede improvvisamente Giosuè, comparendomi davanti.
"Eh.. io.. al mio fidanzato" confesso, mentre lo vedo sedersi accanto a me.
"Ah, non sapevo fossi fidanzata..."
"Ora lo sai" dico sospirando e appoggiando la testa alla parete della grotta.
"Ti manca?"
"Sì.. un pò. .ma non riesco a non pensare che sia stato lui l'artefice dell'incidente"
"Lui?"
"Già.. scusami, ma ora non mi va di parlarne" dico chiudendo gli occhi.
"D'accordo, come vuoi" mormora Giosuè.
"E tu?" chiedo.
"Cosa?"
"Sei fidanzato?" gli domando sorridendo e aprendo gli occhi.
"Ehm.. noi in Paradiso amiamo tutti alla stessa maniera.. ognuno ama e adora il proprio fratello " confessa.
"Beh, ma avrete anche voi una compagna.. o no?"
"Sì.." risponde non convinto.
"Sì o no?"
"Ogni angelo è destinato ad una compagna sin dalla nascita.. nasci, cresci e vivi con con lei che sarà la tua consorte"
"Aspetta, vorresti dirmi che anche in Paradiso ci sono le unioni forzate?" domando shockata.
"Non so forzate, sono semplicemente scelte dalla nostra nascita " spiega.
"Che poi sarebbe la stessa cosa.. e nessuno si è mai ribellato?"
"Questo è il nostro modo di vivere, Angelica"
"E a te sta bene tutto questo?"
Giosuè solleva le spalle.
"Sì.. è la mia natura"
"Io non ce la farei mai a vivere in questo modo. Insomma, vorrei essere io l'artefice del mio destino, voglio prendere io le mie decisioni.." confesso.
Giosuè mi sorride comprensivo.
"Come si chiama la tua.. ragazza? La tua prescelta?" chiedo prendendolo in giro.
"Serena"
"Hmm. . Spero almeno sia simpatica"
"Beh, è pur sempre un angelo" ride lui.
Io ci rifletto sopra e sorrido.
Dopo pochi minuti, il sonno prende il sopravvento e mi addormento, poggiando la mia testa sulle gambe di Giosuè.
Il primo pensiero che mi viene?
In questo momento, non vorrei essere in nessun altro posto.
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Angel- Destinazione paradiso
ParanormalAngelica è una semplice ragazza di 19 anni. Non ama la discoteca, non ama le feste, e allo svago preferisce un buon libro. Un giorno, di ritorno da una festa a cui non voleva andare, il suo fidanzato sbanda con la macchina ed hanno un terribile inci...