15. Angel

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Appena varco la soia della porta che mi condurrà al Paradiso, una luce accecante mi abbaglia, mentre cerco di proteggermi come meglio posso.
"Puoi aprirli" mi dice Giosuè.

"Ma sei impazzito? Io non sono un angelo, mi accecherà!"

"Non ti fidi di me?"

"No!" esclamo impaurita, con le mani ancora sugli occhi.

Sento Giosuè sbuffare e in un attimo mi toglie le mani dal viso, costringendomi ad aprire gli occhi.

Ciò che vedo mi lascia spiazzata: un bellissimo giardino, composto da alberi di tutti i tipi e colori, è abitato da tantissimi piccoli angeli, tutti con la pelle chiara e gli occhi chiari. Sono tutti dei bambini e i loro visi emanano una sensazione di pace.

"Oddio.. è bellissimo. Quindi questo è il Paradiso?" chiedo sbigottita.

"No, questa è solo la base, il famoso Eden. Qui vi sono i bambini morti in età prematura" mi spiega Giosuè con un sorriso.

"Oh. ."

"Seguimi" mi ordina cominciando a camminare, mentre io lo seguo guardandomi intorno meravigliata.

"Pensavo che l'Eden non esistesse più dopo il tradimento di Adamo ed Eva" dico.

"Sarebbe stato un peccato distruggere tutto questo, non credi?"

"Già.. comunque mi sento a disagio con questo vestito" confesso guardando il mio abito azzurro troppo elegante.

"Ti servirà per non sentirti inferiore agli altri angeli. Siamo tutti piuttosto eleganti in Paradiso"

"È ancora molto lontano?"

"Abbi pazienza"

Camminiamo per del tempo infinito, finché non arriviamo ad un'altissima scala apparentemente senza fine.

"Dovremmo salirla tutta?" chiedo con occhi spalancati.

"Hmm " annuisce lui.

Io lo guardo e faccio gli occhioni dolci.

"Che c'è?" mi chiede.

"Mi porti sulle tue ali?" chiedo con la voce più dolce.

"Come? No"

"Daii"

Lui sbuffa.

"E va bene, sfruttatrice"

Io esulto e mi aggrappo forte alle sue spalle, godendomi il delizioso profumo e pensando che potrebbe essere l'ultima volta che rimaniamo soli.

Una volta finita la scala, Giosuè mi fa scendere e mi conduce verso un grande cancello dorato, sorvegliato da due guardie.

"Bentornato, Giosuè" lo saluta la guardia più alta.

"Ciao, Samuel. Marcus" ricambia Giosuè con un cenno del capo, ed entrambe le guardie ci lasciano passare.

All'interno del cancello, una grande villa ci accoglie, sorprendendomi nel scoprire che all'interno contiene un mondo a parte.
È formato da tante casette bianche, e lungo il nostro cammino vi sono fontane, cascate e fiumi. Qui l'odore è lo stesso di Giosuè, ed è gremito di gente.

"Giosuè!" sento esclamare da una voce femminile.

Mi volto e noto una bellissima ragazza correre verso di lui e abbracciarlo. È di media altezza, magra e ha dei meravigliosi capelli ricci e castani.

"Sarah! Che bello rivederti!" ricambia l'abbraccio Giosuè.

Sorrido nel vedere la scena e per un attimo mi sento in imbarazzo... ma almeno non è la sua fidanzata, Serena.

"Tu dovresti essere Angelica! Oh, ma che bei capelli! Piacere, io sono Sarah, la sorella di Giosuè" si presenta con voce melodiosa.

"Piacere, Angelica" le porgo la mano offrendole un mio caldo sorriso.

"Giosuè, ci sei mancato davvero tanto! Perché non saluti subito Serena? Non fa altro che parlare di te!" esclama Sarah gioiosa, spegnendo il mio sorriso.

Il mio angelo mi guarda per un attimo, per poi annuire.

"Io..vi aspetto qui" dico con il viso chino.

"Oh, no! Ti presenteremo agli altri angeli! Certo, saranno incuriositi nel vedere un'umana, ma lo stupore sarà solo iniziale" mi convince la ragazza.

Io annuisco non convinta e li seguo, mentre noto gli altri angeli guardarmi con diffidenza e stupore. Mi abbraccio, cercando di farmi forza da sola.

"Eccola!" esclama Sarah, indicando un'altro angelo donna.

"No, non ci posso credere! Sei tornato!" sento dire dalla ragazza, mentre si avvicina al mio Giosuè. Mio? Oddio, sto delirando.

Osservo meglio l'angelo. Ha i capelli dorati e mossi, lunghi fino alla fine della schiena. Gli occhi sono tra il grigio e l'azzurro, e i suoi tratti sono delicati.
Comincio a sentirmi il brutto anatroccolo.

"Serena!" le sorride Giosuè, mentre la ragazza si getta tra le sue braccia.

Sposto lo sguardo da un'altra parte, per evitare di fare inutili scenate. Maledetta gelosia!
Riposo lo sguardo su di loro e mi blocco nel vedere Giosuè darle un dolce bacio sul capo.

Cerco di cacciare indietro le lacrime, stropicciando gli occhi.

"C'è qualcosa che non và, Angelica?" mi chiede Sarah appoggiando una mano sul braccio e guardandomi preoccupata.

"No.. troppe emozioni per me.. lo so, sembro una sciocca" dico asciugando una piccola lacrima.

Noto che Giosuè mi sta guardando con sguardo enigmatico, mentre Serena gli cinge la vita con un braccio.

"Tu dovresti essere la protetta di Giosuè...io sono Serena, la sua promessa" si presenta l'angelo con un sorriso.

Le faccio un cenno del capo, quando improvvisamente sento una mano sulla mia spalla.
Mi volto e vedo un uomo molto alto:ha i capelli biondissimi, quasi bianchi, e gli occhi celesti.

"Benvenuta in Paradiso, Angelica. Io sono Emanuele. Seguimi, gli angeli superiori vogliono conoscerti" mi dice con un dolce sorriso. Sento che posso fidarmi di lui.

"Devo venire anch'io?" domanda Giosuè affiancandomi.

"Non credo ci sia bisogno.. non è vero?" chiedo ad Emanuele, che mi rivolge un'occhiata di intesa.

"No, infatti"

Giosuè mi guarda dubbioso ma non dice una parola, mentre io mi incammino verso il castello con Emanuele.

"Ho approvato la scelta di non far venire anche Giosuè. Parleremo soprattutto di voi due" mi anticipa l'angelo.

"Ho un pò paura" confesso, arrivando davanti all'entrata di una grande stanza.

"Non averne. Adesso entriamo e..sii sincera"

Annuisco ed entriamo nella grande sala. È giunto il momento del mio colloquio con gli Angeli.

Angel- Destinazione paradisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora