21. Ciao Vladimir!

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Il giorno dopo andai come sempre agli allenamenti.
Mancavano solo Arion e JP, che arrivarono poco dopo.
"Ciao a tutti!" Dissero i due. "Siete davvero insopportabili. Dovete smetterla di imporci il vostro modo di intendere il calcio" Disse Doug. "Ciao ragazzi" dissi io. "Doug potresti per piacere sforzarti di essere meno antipatico del solito?" Chiesi io al ragazzo.
"Zitta" Mi disse lui. Stavo per mandarlo a quel paese ma venni interrotta da Riccardo.
"Ascoltami Doug questa è la prima partita da quando ho cominciato a frequentare questa scuola in cui mi sono davvero divertito" Disse il capitano. "Sì, lo capisco" Cominciò l'altro. "Direi di no se stai parlando ancora" Dissi io. "Se mi interrompi un altra volta ti faccio vedere io!" Ribattè Doug. "Oh che paura!" Lo provocai. "Dopo l'allenamento ti faccio vedere" Disse lui. "Tieni a posto quelle cazzo di mani" Rispose Victor, come sempre in angolo della stanza."Grazie" dissi io, a voce appena udibile, che però il blu sentì, perchè mi sorrise. "Comunque non pensi che il Quinto Settore possa fare qualcosa? Non pensi che chiuderanno il club?" Chiese Doug al capitano, intimorito dal blu.
"Come? Chiudere il club di calcio?" Disse Arion.
"Hanno già chiuso club di altre scuole che si sono opposte al Quinto Settore" Disse Gabi.
"Arion non dirmi che tu non lo sai" Disse Michael, scocciato. "Capiterà di sicuro anche a noi" Disse Eugene con le testa sul tavolo.
"Io preferirei di gran lunga giocare liberamente, ma se questo significa smettere di giocare mi dispiace ma non ci sto" Disse Subaru.
"E comunque non riceviamo ordini scritti per tutte le partite, ci sono incontri che possiamo giocare sul serio" S'aggiunse Wanli.
"Riccardo io ti capisco, davvero però sono d'accordo con gli altri" Concluse Gabi.
Dopo la discussione volevo parlare un pò con l'allenatore Evans,per me era diventato come un padre. Sapevo che era andato a parlare dal preside e quindi lo aspettai fuori e con grande sorpresa trovai Victor.
"Vogliamo restare all'oscuro di quello che il nonnino là dentro sta dicendo all'allenatore o vogliamo ascoltare?" Proposi io. "Secondo te?" Rispose l'altro. Ci lanciammo uno sguardo d'intesa e appoggiammo l'orecchio alla porta. Quello che avevo sentito mi lasciò senza parole:avevano licenziato l'allenatore Evans. Mi vennero le lacrime agli occhi ma le ricacciai indietro, non volevo che il blu mi vedesse piangere. Appena l'allenatore uscì ci staccammo alla velocità della luce. "Come si sente adesso,ex allenatore?" Chiese Victor prendendo in giro il mister.
"Coraggio Victor andiamo ad allenarci!" Disse l'allenatore Evans con il suo caratteristico sorriso. Mi feci coraggio e sussurrai all'orecchio di Victor, incazzato, "Allenatore Evans:1...Victor:0...."
Feci per seguire il mister, ma il ragazzo mi prese per un polso, si avvicinò al mio orecchio e disse "Ti ho avvisato troppe volte". A quelle parole, mi morse con forza il lobo del mio orecchio e sentii un dolore incredibile. Sfiorai con il dito il punto in cui mi aveva morso il ragazzo e non potevo credere ai miei occhi: sul mio dito c'era del sangue. Dissi al blu "Ma si può sapere cosa cazzo ti viene? E adesso? Come lo spiego agli altri? Eh?" "Vieni" Mi disse solo. Io lo seguii per i corridoi della scuola e con mia sorpresa mi portò in infermeria. Senza dire una parola mi aiutò a fermare il sangue, anche se la ferita si vedeva ancora. "Perchè fai così solo con me?" Chiesi io al ragazzo, che naturalmente non rispose. "Devo andare" Disse un pò esitante.
"Ok!" Dissi io, sorridendo al ragazzo. Testarda com'ero cominciai a seguirlo e mi trovai a dover entrare in un ospedale. In quel momento capii. Seguii silenziosamente il ragazzo quando entrò in una stanza dove c'era scritto:'Vladimir Blade'. "Lo sapevo! Ma perchè non ha voluto farmi venire con lui?" Sussurrai io. Quando il ragazzo nella stanza sentì la voce di Victor si voltò mi scese una lacrima. Era davvero Vlad. "Vlad!" Dissi io, a voce un pò troppo alta, perchè entrambi mi sentirono.
"Quella voce..." comiciò il fratello di Victor.
"Non è possibile" Disse il blu. Quando uscii allo scoperto a Vladimir comparvero le scintille negli occhi "Lia!" Mi disse lui. Io corsi ad abbracciarlo urtando leggermente Victor, che quando mi vide abbracciare suo fratello com facevo con Riccardo strinse I pugni e io me ne accorsi. "Victor, tutto ok?" Dissi io. "Vlad scusaci un attimo" Disse il blu, staccandomi dal ragazzo e trascinandomi fuori dalla stanza per un polso sbattendomi come sempre contro il muro appena aver chiuso la porta da fuori. "Ti piacciono proprio i muri,eh?" Dissi io. "Perchè sei venuta? C'era un motivo del perchè non volevo che venissi!" Disse l'altro, visibilmente alterato. "Perchè fai il possessivo con me?" Chiesi io. La smorfia di rabbia del ragazzo si trasformò in un sorriso malizioso. "Perchè mi appartieni" Disse lui avvicinandosi sempre di più. Vicino abbastanza mi mise una mano sulla gamba, risalendo sempre di più fino a sfiorarmi le mutandine, per poi ritirare la mano. "V-Victor.." dissi io arrossendo. "Adesso torniamo da Vlad come se non fosse successo niente,ok?" Mi sussurrò all'orecchio. Io annuii e tornammo del fratello di Victor. "Come stai Vlad?" Chiedemmo insieme io e il blu, seduti nel giardino dell'ospedale insieme a Vladimir, sotto a un albero. Io e Victor ci guardammo un attimo. "Bene, grazie. Non ho sentito alcuno dolore oggi" rispose l'altro. "Ne sono felice" rispondemmo di nuovo in coro io e il blu. "Ma vi siete messi d'accordo?" Disse Vlad guardandomi in modo strano. "Comunque stai andando agli allenamenti, Victor?" Chiese il ragazzo. "Certo" Disse il fratello. "Mi stai dicendo la verità?" Chiese Vladimir. "Sì, non preoccuparti" rispose l'altro. Stavo per aprire bocca e ribattere, ma il blu mi prese la mano e me la strinse un pò troppo, per farmi capire che dovevo tacere. "Osservate quei bambini, un tempo noi eravamo come loro, passavamo tutto il tempo a giocare a calcio, vi ricordate?" Ci Chiese Vladimir. "Sì" sospirai io. Cominciavo a ricordare il giorno dell'incidente di Vlad e mi scese una lacrima. I ragazzi se ne accorsero e si preoccuparono "Che succede Lia?" Chiesero i due. Comiciai a piangere. "È..tutta...colpa...mia..potevo usare i miei poteri...ma non l'ho fatto" dissi io tra i singhiozzi. Victor non perse tempo e mi fece sedere sulle sue gambe. A quel contatto arrossii peggio di sempre e vidi Vlad un pò arrabbiato e non capivo perchè.
"Ehi..Ascoltami ok? Non è e non sarà mai colpa tua. E poi da piccola i tuoi poteri si mostravano molto raramente e non potevi controllarli" Mi disse Victor, abbracciandomi. "Grazie" sussurrai io.
"Sei dolcissimo quando fai così" continuai io.
Il ragazzo arrossì. Quando uscimmo dall'ospedale trovammo Saber Sabel fuori al cancello. "Allenatore Sabel!" Disse Victor.
"Il Grande Imperatore vuole vedervi...entrambi" Disse l'uomo. Mi chiedevo cosa volesse da me Alex Zabel.
Ci condussero dal Gande Imperatore, che appena ci vide disse "Lia." Io non risposi e Sabel disse a Victor "Se tuo fratello avesse la possibilità di operarsi tornerebbe a giocare a calcio, non è forse così?" "Sì" disse il ragazzo di fianco a me. "Ma per sottoporsi a un operazione del genere e per di più all'estero ci vuole un sacco di soldi, una vera fortuna e tu non potresti procurarteli nemmeno lavorando tutta la vita" Disse l'uomo. "Ma pagherete voi i costi dell'operazione giusto?" Chiese il ragazzo, prendendomi per mano.
"Certo, di tutto quello che hai fatto per noi ti siamo grati e se nel Torneo Cammino Imperiale otterremo il successo e i risultati sperati potrai contare su di noi" Rispose Sabel. "Grazie infinite" Disse il blu, senza togliere la sua mano dalla mia.
"Fratello? Non c'è legame più importante di quello che lega i fratelli" Disse Alex Zabel al ragazzo. Poi si rivolse a me. "Sei veramente una ragazza fuori dal comune lo sai? Vorrei una dimostrazione dei tuoi poteri" "Certo" dissi io, togliendo la mano da quella del ragazzo di fianco a me. Mi allontanai un pò e le mie mani presero fuoco. Allora creai un lupo fatto di fiamme, che quando vide il Grande Imperatore ululò. Schioccai le dita e il lupo scomparve e tornai di fianco a Victor, prendendolo di nuovo per mano."Stupefacente!" Disse Sabel.
"Come quello che ti fumi tu" sussurrai io all'uomo. Nessuno mi sentì, tranne il blu che cercava a stento di trattenere le risate.
Il Grande Imperatore ci concedò e andammo insieme all'allenamento del pomeriggio. Vedendo il ragazzo tutta la squadra si voltò verso di noi. Victor mi lasciò la mano e si avvicinò all'allenatore, poi disse "Voglio giocare nella prossima partita"





SPAZIO AUTRICE
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I Love You - Victor Blade - Inazuma Eleven GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora