Capitolo Tre

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Scosto le coperte e percorro le scale con la gola secca. Entro in cucina, la luce già accesa per mia sorpresa.

Seungmin si passa del ghiaccio sul labbro leggermente gonfio, mentre lo schermo del cellulare gli illumina il viso stanco.
In silenzio, mi avvicino al frigorifero e prendo una bottiglia d'acqua. Ne verso un po' nel bicchiere e la bevo con foga.

«Chi era quello?» sento borbottare da parte di Seungmin.
«Cosa?» chiedo, non capendo la sua domanda.
«Il ragazzo che era con te.»
«Potrei farti la stessa domanda su quella ragazza.» dico, aprendo il rubinetto per sciacquare il bicchiere e qualche piatto che i ragazzi avevano lasciato per la fretta di venire con noi al falò.

Sussulto quando sento il suo petto aderire contro la mia schiena, le sue labbra si avvicinano al mio orecchio.
«È da maleducati rispondere con altre domande, non credi?»
Mi volto, le mani bagnate e alcune gocce che scivolano per sbaglio sulla sua maglia.

«Smettila, sei solo ubriaco.» sbotto. Seungmin appoggia le mani sul bancone, la vicinanza mi permette di sentire il suo respiro sul mio viso.
«Ubriaco probabilmente sì, ma non stupido da non vedere che un ragazzo che conosci a malapena ti ha baciata.»

«Sei così stupido da fare a botte con uno sconosciuto.»
«Perché quello schiaffo se lo è meritato quando ha iniziato a parlare male delle cose che mi appartengono

Seungmin passa la lingua sul suo labbro inferiore, i suoi occhi scuri e colmi di rabbia inchiodati nei miei.
Il suo telefono prende a squillare sul tavolo.
«Rispondi, la tua ragazza ti aspetta.»
Innervosita, riesco a liberarmi da lui e ad uscire dalla cucina.

*ੈ✩‧₊˚

Con il laptop sulle gambe, mi mordicchio il labbro inferiore, pensando a qualcosa da scrivere nell'articolo che il professore ci ha chiesto di fare.

«L'amore adolescenziale.» sussurro, rileggendo la traccia. Prendo a gestiscolare con la penna, finché una notifica non rompe i miei pensieri.

Numero sconosciuto
Ciao Soowon, sono Yong-Soo.

Per poco il laptop non mi cade dalle gambe, mentre sono già sulle scale e le percorro velocemente.
Entro in cucina, una smorfia mi compare sul volto quando sento l'odore di bruciato provenire dalla pentola di pancake che sta preparando Felix.

Min-Seo mi guarda, un ghigno sulle labbra ricoperte di rossetto mentre sistema il cellulare nella borsa.
«Lee Min-Seo, giuro che ti faccio fuori!»
«Nessuno fa fuori nessuno.» borbotta Chan, facendo scorrere il pollice sullo schermo del cellulare e portando alla bocca una manciata di latte e cereali.

«Perché gli hai dato il mio numero?» chiedo, ignorando completamente mio fratello.
«Insomma, Wonnie! Vi siete conosciuti, vi siete baciati e adesso potreste essere una di quelle coppiette che passeggia in riva al mare!»
«Che schifo.» dice Seungmin, mentre Minho gli passa il solito frullato verde, quello per il dopo-sbornia.

Min-Seo lo fulmina con lo sguardo, io, invece, decido di ignorare anche lui.
La mia migliore amica mi sorpassa, una scia di profumo mi passa accanto.
«Dove vai?» le chiedo, voltandomi per guardarla accanto alla porta d'ingresso.
«Ho un appuntamento!» esclama, uscendo dalla casa.

Sbuffo e vado in salotto, sedendomi sul divano accanto a Hyunjin e Jisung, intenti a guardare un K-Drama strappalacrime.

Numero sconosciuto
Ehy, ci sei?

Mi ricordo di Yong-Soo solo al suono della notifica, così mi decido a lanciare il cellulare in qualche angolo del divano.
Non posso stare con una persona che conosco da un giorno, sarebbe impensabile.

Alzo lo sguardo sulla televisione, una scena che riporta in mente l'accaduto di ieri sera: due ragazzi, la ragazza contro il bancone della cucina e il ragazzo che le sussurra all'orecchio.
Mi alzo dal divano e i miei due amici mi guardano perplessi.

«Soowon, tutto bene?» chiede Hyunjin, mentre Jisung ferma il K-Drama.
«Sì! Solo che...devo portare fuori il gatto!» scuoto la testa non appena mi rendo conto della idiozia appena detta. «Devo finire l'articolo! Tutto questo stress mi manda fuori di testa!» mi affretto a correggermi, con una risatina isterica.

«Sicura di-» corro verso le scale prima che Jisung possa finire la frase.
«Tutto alla grande!»

*ੈ✩‧₊˚

Il sacco oscilla sotto i miei occhi: ogni colpo, ogni errore. L'errore di aver assecondato Min-Seo e di essere andata al falò, l'errore di aver ricambiato il bacio di Yong-Soo e, per chiudere in bellezza, l'errore di essere entrata in cucina quando c'era Seungmin.

«Soowon.» il mio nome viene ovattato dal rumore della musica nelle mie orecchie, mentre continuo a prendere a pugni il sacco. Una mano si appoggia sulla mia spalla, il guanto si slaccia dal polso e tiro un pugno sul sacco a mani nude, lacerandomi le nocche.

«Merda!» impreco, guardando il sangue scorrere sulla la mano.
La mano che era posata sulla mia spalla, prende la mia con delicatezza. Alzo lo sguardo: Kim Seungmin.

"Non devi dargli corda." continuo a ripetermi come un mantra, ritraendo la mano dal suo tocco gentile.
«Ce la faccio da sola.» sbotto, incastrando i miei occhi pieni di rabbia nei suoi, che sembrano quasi...preoccupati?

«Ti aiuto a medicarla-»
«Ti ho detto che ce la faccio da sola.» lo interrompo, cercando di prendere la bottiglia d'acqua dalla sedia, ma lui riesce ad afferrarla prima di me.

Mi tira dal gomito, costringendomi a seguirlo. Quando cerco di dimenarmi, lui mi carica sulla sua spalla.
«Seungmin, mettimi giù!» esclamo, tirandogli qualche pugno sulla schiena.
«Sta' ferma, piccola peste

Entrati in bagno, mi appoggia sul bancone accanto al lavandino, voltandosi per prendere della pomata dal mobile.
Guardo le sue spalle, racchiuse nella maglia nera macchiata di sangue, quello che usciva dalla mia mano.

Prende un dischetto e del disinfettante, voltandosi verso di me.
«Quella cosa brucia!» cerco di scendere dal bancone, ma lui mi tiene dal fianco.
«Stai ferma.» sibila, gli occhi puntati sul mio viso.
Versa del disinfettante sul dischetto, poi lo passa sulla mia mano, soffiando dolcemente sulle nocche spaccate.

«Ti brucia adesso?» chiede, mettendo della pomata sul suo dito. Nego con il capo e mi mordo il labbro, trattenendo un gemito di dolore quando passa la pomata sulla mia mano.
«Fatto.» dice, dando fine alla mia piccola sofferenza. «Chan vuole che lo aiuti a cucinare il pranzo.» mi informa, lasciandomi in bagno, seduta ancora sul bancone. Mi guardo la mano e mille voci mi riempiono il cervello.

Ho appena dato corda a Kim Seungmin come una stupida.

*ੈ✩‧₊˚

[ 🎲 ] 𝐀𝐋𝐋 𝐒𝐄𝐀𝐒𝐎𝐍 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐓𝐎 𝐎𝐍𝐄 - 𝗸.𝘀𝗺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora