Capitolo Quattro

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«Fa abbastanza caldo qui, ma non come in Australia.» dico, incastrando il telefono fra la spalla e l'orecchio per sistemare i vestiti puliti nell'armadio.
«Hai finito il tuo articolo, tesoro?» fermo i miei movimenti alla domanda di mia madre.
«Non...non ancora. È un argomento che non riesco a capire molto bene, chiederò al professore di cambiarlo.»

«Va bene. Io sto portando la nonna dal parrucchiere, ci sentiamo più tardi, d'accordo?»
«Sì, certo. A più tardi.»
«Ti voglio bene.» sorrido e chiudo la telefonata, riponendo un altro pantalone sullo scaffale.

Guardo la mia mano, sento ancora qualche piccola fitta, ma nulla di troppo insopportabile. Sbatto le ciglia, tornando alla realtà.
Quando scendo al piano inferiore, una risatina femminile proviene dal salotto e so per certo che non è quella di Min-Seo.

Volgo una sbirciatina oltre la porta e noto che, sul divano, ci sono due figure: Seungmin e una ragazza riccia e bionda. È la stessa ragazza che ieri sera lo ha aiutato al falò. Lei ride genuina, lui si limita solo ad accennarle un sorriso...finto.

Ad intralciare i miei pensieri sono Min-Seo e Felix, che si rincorrono per la casa. Felix impugna il telefono di sua sorella e ride mentre corre più veloce di lei.

Min-Seo si ferma accanto a me, ormai esausta. Mi guarda per qualche secondo, poi guarda i due ragazzi seduti sul divano.
«Quella è la ragazza di Seungmin.» mi spiega, muovendo il capo nella sua direzione. «Woo Soo-Jin. È una che non si fa mettere i piedi in testa facilmente, fa capire agli altri che quello che è suo rimarrà tale. L'anno scorso aveva l'armadietto pieno zeppo di inviti per il ballo scolastico, ogni ragazzo ci voleva andare con lei, ma Soo-Jin ha rifiutato tutti per Seungmin. C'è chi dice che abbia una cotta per lui dal primo anno di liceo, ma questa cazzata io non me la bevo. Seungmin si sente in trappola con lei, è una relazione tossica.»
«Perché non la lascia?» chiedo, aggrottando le sopracciglia.
«Potrebbe rovinargli la vita se solo volesse.»

Felix interrompe la nostra chiacchierata, dando fastidio a Min-Seo che ricomincia a rincorrerlo.
Rimango ferma a fissare Seungmin che accompagna Soo-Jin alla porta. La ragazza gli posa un bacio sulle labbra, che lui non ricambia. La saluta con un ciao freddo e chiude la porta. Posso sentire le guance colorarsi di rosso quando incrocia il suo sguardo vuoto nel mio, pieno di curiosità.

Il telefono squilla nella tasca dei miei pantaloncini. Quando lo afferro, il nome dell'ultima persona da cui mi aspettavo di ricevere una telefonata illumina il display: Yong-Soo.
Decido di rispondergli, volendomi scusare per tutto il tempo in cui l'ho ignorato.

Dopo una decina di minuti, mi ritrovo sotto la doccia, con la schiuma fra i capelli scuri. Yong-Soo mi aveva chiesto di uscire per andare a fare una passeggiata e magari fermarci a mangiare qualcosa insieme, così avevo accettato.

Una volta finita la doccia, mi pettino e asciugo con cura i capelli, spostandomi successivamente nella mia stanza per scegliere cose indossare. Apro il mio armadio, pieno di maglie oversize e pantaloncini. La malsana idea di chiedere qualcosa a Min-Seo mi entra in testa, così vado nella sua stanza, mentre mi guarda con fare interrogativo.

Le spiego brevemente quello che succede e lei, elettrizzata, spalanca le ante del suo armadio e mi passa un paio di vestiti, dicendomi di scegliere quello che mi piace di più.
Nella mia stanza, provo tutti i vestiti: quello nero, quello rosso, quello celeste, ma la mia attenzione ricade su quello bianco con le maniche corte a sbuffo.

Lo indosso e mi do' un'occhiata allo specchio, potrei passare per un pagliaccio. Qualche vocina nella mia testa mi dice di non ascoltare i miei pensieri e di provare ad indossare qualcosa di nuovo, qualcosa che starebbe meglio sul corpo di qualche altra ragazza.

Sospiro, tirandomi l'orlo del vestito fino a coprire per metà le cosce. Che sarà mai? È solo un'uscita. Sospiro e cerco di apparire più sicura di me stessa. Prendo una borsa e la sistemo sulla mia spalla, mettendo al suo interno il cellulare e il portafoglio.

Indosso delle scarpe comode e mi avvio verso il piano inferiore, percorrendo le scale di fretta in modo tale da non farmi vedere da nessuno. Quando apro la porta d'ingresso, però, la figura imponente di Kim Seungmin si piazza davanti a me. Ciuffi di capelli gli contornano la fronte perlata di sudore, i suoi occhi percorrono il mio corpo stretto nel vestito. Si toglie le cuffiette, riponendole nella custodia, poi si aggiusta la maglia della sua tenuta sportiva, quella che usa per andare a correre sul fiume.

Si scosta per farmi passare e io, con l'imbarazzo sul volto, lo sorpasso, uscendo dalla casa.

*ੈ✩‧₊˚

Io e Yong-Soo camminiamo sul ponte del fiume Han, chiacchierando di cose stupide solo per non far calare il silenzio fra noi. Le nostre mani si sfiorano e lui mi guarda curioso mentre gli racconto qualche aneddoto senza senso.

«Sei molto carina oggi.» sussurra, poi scuote le mani. «Non solo oggi.» sorrido alla sua goffaggine, le sue guance che si tingono di rosso fuoco. Ci fermiamo e rimaniamo ad osservare il fiume che scorre calmo e leggero sotto i nostri occhi. Ci scambiamo una lotta di sguardi, prima che lui possa aggiustarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e trasportarmi in un dolce bacio, dove gli schiocchi vengono riempiti dall'acqua che scorre sotto di noi.

*ੈ✩‧₊˚

Faccio ritorno a casa accompagnata da Yong-Soo. La leggera brezza mi scosta i capelli, mentre camminiamo mano nella mano fino al portico di casa.
«Ho passato una bella serata, davvero.» dice, guardandomi e sorridendo. Gli mostro un piccolo sorriso per ricambiare, ma prima che lui possa poggiare le labbra sulle mie, qualcuno mi tira dal fianco.

«Grazie per averla accompagnata a casa, Yong-Soo.» mi raggelo dopo aver scoperto che la persona che parla con la mano sul mio fianco non è altro che Seungmin.
Yong-Soo lo guarda spiazzato, poi gli sorride. «Di nulla.» dice, prima di scombinarmi i capelli e sorridermi. «Ci vediamo.»
Lo saluto imbarazzata e quando io e Seungmin entriamo in casa, rivolgo un'occhiataccia a quest'ultimo.

«Ti sembra normale frequentare una persona che non conosci?» sbotta, riferendosi a Yong-Soo.
«Non mi sembra ti riguardi.»
«Mi riguarda se si tratta di te.»
«E da quando?»
«Da quando mi è impossibile ignorarti.»

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[ 🎲 ] 𝐀𝐋𝐋 𝐒𝐄𝐀𝐒𝐎𝐍 𝐂𝐎𝐌𝐄 𝐓𝐎 𝐎𝐍𝐄 - 𝗸.𝘀𝗺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora