Capitolo 21: Ti voglio!

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Michele

La notizia dell uscita di Sara in ospedale mi mette un attimo di panico. Cavolo non voglio lasciarla subito, ma non sono solo questa volta e non posso chiedere a mio fratello di restare altri giorni.
"André possiamo parlare ?" Chiedo nervoso
Andrea mi guarda strano, usciamo chiudendo la porta alle spalle di noi.
"Andre non so cosa fare, non voglio lasciarla da sola adesso che sta per uscire, sento che ha bisogno di me. Ma capisco che tu vuoi tornare. " Esplodo, con una voce rauca quasi da non riconoscermi nemmeno io.
"Ehi calmo! Nessuno ti ha detto che devi rientrare. Andrò io con il treno, ti lascio la macchina. Parlo io con mamma"
Non gli faccio aggiungere altro che lo abbraccio stretto. È impressionante come il nostro rapporto sia diventato più forte ultimamente!
"Grazie!" Sussurro.
"Coglione, sono così felice che tu abbia trovato Sara che farei tutto per vedervi insieme. Ti prego non fartela scappare quella ragazza"
Lo stringo di nuovo, questa volta anche la sua stretta è più forte.
Entriamo di nuovo, Sara e Alessio hanno lo sguardo preoccupato.
"Bene ragazzi, è stato un piacere io vado a prendere il treno e torno a casa. Sara spero di vederti presto da noi! Fammi sapere come vanno gli esami ! " Esordisce mio fratello avvicinandosi a Sara per salutarla.
La vedo strana, credo avesse preso male il mio parlare da solo con Andrea, infatti lanciata un occhiataccia per poi mandarci a quel paese.
In un secondo sono davanti alle sue labbra stampandogli un bacio. Ha un sorriso bellissimo, in realtà è bellissima. Quei suoi occhi scuri riescono a fare luce lo stesso.
Amo quando mi guarda, amo ancora di più il modo in cui riesce a mandarmi fuori di me con un solo bacio.
Andrea ci saluta e io ringrazio di nuovo mio fratello per aver capito la situazione, promettendogli che avrei chiamato mia madre e lui appena possibile.
"Quindi passeremo qualche giorno insieme?" Mi chiede lei sorridendo.
"Proprio così, non ti lascerò sola neanche per un secondo!" La bacio di nuovo, ma cerco di staccarmi o finiremo come la mattina quando siamo rimasti soli. Voglio aspettare il momento e godermi quel tempo insieme a lei.
"Allora signorina Sara qua ci sono le sue dimissioni, mi raccomando deve stare tranquilla e cercare di svagarsi ovviamente le faccio il mio in bocca al lupo per la maturità! "
L infermiere di questo pomeriggio è appena rientrato con i fogli delle dimissioni, il suo sguardo è rimasto fisso su di Sara. Non è uno sguardo malizioso anzi è di felicità e rispetto nella ragazza. A quanto ho capito hanno parlato la sera prima e lui in qualche modo l ha aiutata a capire.
Mi alzo e mi avvicino allungando la mano verso di lui
"Grazie dottore! Grazie davvero!"
La sua stretta è decisa e il suo sguardo pure.
"Trattala bene, hai qualcosa di prezioso e delicato! Non è così semplice trovarle"
Sorrido e sostengo di nuovo lo sguardo, facendo capire che so di cosa parla.
"Michele io devo scappare a lavoro e mia madre non ci sarà a casa fino a domani, quindi mi chiedevo se ...."
Non fa in tempo a finire la frase che rispondo sicuro
"Assolutamente si. Mi prenderò cura io di lei, stai tranquillo."
"Come non detto, non avevo dubbi. Immagino che anche per te non ci siano problemi vero sorellina ? " Amicca lui verso la sorella.
"È il mio compleanno? Perché sinceramente non sto capendo da dove provengono queste meravigliose notizie oggi! E comunque ovvio che non ci sono problemi! " Ride lei, con quella risata che era da tanto non le sentivo fare. Mi era mancata. In realtà mi era mancato ogni cosa di lei.
"Andiamo allora piccola ? "
Senza neanche farselo ripetere ha già preso la sua borsa con le sue cose e stiamo già uscendo dall ospedale.
"Libera finalmente! " Grida lei portando le braccia verso il cielo.
"Piccola ti dispiace se andiamo a posare le cose in hotel? Poi ti porto ovunque tu voglia" dico mentre carico la sua borsa in macchina.
"Assolutamente basta che mi posso fare una doccia e possa togliermi quest odore di ospedale addosso"
"Tutto quello che vuoi!"
Sto per aprirgli la portiera quando mi afferra per un polso attirandomi a lei.
"Non so se te l ho ancora detto.. ma ti amo amore mio" sussurra.
"Ti amo anche io piccola, ma ti prego andiamo via. Ho voglia di stare solo con te!"
La bacio sulla bocca, lei entra in macchina e nel tornare dalla parte della guida cerco di frenare tutto quello che in un secondo è riuscita a far crescere in me.
Salgo nella macchina e metto in moto.
Sara è appoggiata al finestro con il suo sorriso che gli illuminare gli occhi.
"Sei pronta piccola?" Domando continuando a guardare quel sorriso e quelle labbra.
"Prontissima!" Allunga la mano verso la mia appoggiata sul cambio e partiamo.
In pochi minuti siamo già in hotel la distanza è veramente poca dall ospedale in cui era ricoverata.
Scendo dalla macchina e prendo la sua borsa, Sara è già scesa.
È più minuta di quando l ho vista l ultima volta, il suo corpo è fragile, il volto stanco di chi ha passato dei giorni bui, ma la luce nei suoi occhi rende onore alla sua bellezza.
"Non vedo l ora di infilarmi sotto la doccia"
"Anche io non vedo l ora di vederti sotto la doccia" sorrido malizioso.
"Scemo!" Allunga la mano per colpirmi con un piccolo schiaffetto, ma gli afferro subito il polso per avvicinarla a me.
"Non sei così imprevedibile sai? "
Ridiamo mentre ci avviamo all entrata dell hotel.
"Buongiorno ragazzi" sorride la receptionist, una signora sulla mezza età, bionda con i capelli raccolti da una mezza cipolla, occhiali rossi e rossetto rosso fuoco.
"Buongiorno, le chiavi della stanza 23"
La signora abbassa lo sguardo sulla tastiera, digitando qualcosa per poi tornare su di noi.
"Signor Michele giusto? Suo fratello ha lasciato la stanza questa mattina, pagando altri 4 soggiorni per lei."
Spalanco gli occhi restando un altra volta sorpreso.
"Che cos-?" Domando incredulo
Sara mi guarda, appoggiando una mano sulla mia spalla.
"L ho detto che Andrea è un bravo ragazzo!"
Sorride
"Si ma non doveva, avrei pensato io a pagare tutto." Sbuffo, Nonostante sono veramente grato per quello che ha fatto.
"Chiederei alla signorina di lasciarmi i suoi documenti per favore,scusatemi ma  è la nostra prassi" la voce della signora mi fa tornare in me, mentre Sara ha già il portafoglio consegnando quello che gli è stato chiesto.
"Benissimo, grazie. Ecco le vostre chiavi. Buona permanenza!" 
Afferra le chiavi guardandomi ansiosa di salire.
Prendiamo l ascensore e come le porte dietro di noi si chiudono, Sara mi tira a se baciandomi.
"Piccola" sussurro
"Che c'è?" Chiede staccandosi
"Ti amo" sussurro di nuovo
Le porte dell ascensore si aprono di nuovo, prendo per mano Sara camminando verso la nostra camera.
Entriamo e non riesco più a trattenermi.
Con una mano chiudo la stanza e con l' altra la riavvicino a me.
"Ti voglio piccola, ti voglio dalla prima volta che ti ho vista"
La bacio intensamente, le nostre lingue si cercano e si inseguono. Con le mani disegno il suo profilo così perfetto, il suo sedere di una che ha fatto palestra per anni.
Lei mi toglie la maglietta e inizia a baciarmi il collo.
Tolgo anche la sua e passo dal collo fino al seno per liberarlo da quel reggiseno in pizzo che lo contiene. Scendo continuandola a baciare fino all ombelico, mettendomi in ginocchio davanti a lei.
Sara si appoggia al muro, il suo sguardo è sempre più eccitato e il suo respiro come il mio diventa più affannato.
Velocemente gli sbottono i pantaloncini lasciandoli cadere a terra. La guardo per aspettare il suo consenso.
"Ti voglio amore" sussurra.
Ecco la mia donna.
Con la bocca riesco ad abbassarle le mutandine e continuo ad assaporare il suo corpo fino alla sua parte più intima.
"Cristo!" Ansima lei
La mia lingua si fa spazio e per aiutarmi Sara appoggia la sua gamba sulla mia spalla.
Ha un sapore così dolce, delicato che potrebbe diventare una droga per me o forse lo è già diventata.
La sento ansimare e imprecare il mio nome più e più volte, ma ne io e ne lei vogliamo che finisca così.
Mi rimetto in piedi prendendola in braccio fino ad arrivare sul letto.
Ancora non ci credo a quello che stiamo per fare.
Ne abbiamo passate tante, non arrivando mai a questo momento. Ho paura che la mia eccitazione possa portarmi al culmine del piacere in poco tempo.
Mi tolgo i pantaloni mentre la faccio sdraiare e in poco tempo sono già sopra di lei.
"Sei sicura?" Sussuro di nuovo per avere ancora una volta il suo permesso.
Mi guarda con quel sorriso malizioso e capisco che si sta concedendo.
Allungo una mano per prendere i preservativi dal portafoglio, apro la bustina e velocemente lo infilo.
Torno a baciarla entrando dentro di lei.
Le spinte sono dolci, entrambe siamo troppo eccitati e cerchiamo di rallentare la nostra voglia di averci.
Sara si toglie da sotto mettendosi in un secondo sopra di me.
Cazzo, adoro quando è lei a prendere il controllo.
Muove quei fianchi veloci, e non posso fare altro che acconsentire ogni suo movimento.
Mi metto seduto voglio dargli ancora più piacere gioconda con la mia bocca e il suo seno. La sento impazzire, so che le manca poco e anche io sono pronto a esplodere insieme a lei.
La rimetto sotto di me e questa volta le mie spinte sono decise.
"Oh amore!" Ansima lei
" Vieni per me piccola"
In un secondo una voragine di piacere ci avvolge, la sento tremare sotto di me.
"Sei bellissima"
Mi guarda dolce, è felice e io ricambio questa dolcezza baciandola di nuovo.

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