Michele
<<Sicuro di guidare te tutto il viaggio ? >> Chiede Andrea preoccupato.
Sono abbastanza lucido, per sopportare un viaggio, ma non sono pronto a quello che mi aspetterà al mio arrivo.
<<Si tranquillo, prendi il mio telefono manda un messaggio a Camilla e chiedile in che ospedale si trova. Lei ti manderà la posizione e tu metterai il navigatore. >> rispondo provando a rassicurare con un sorriso.
<<Michele ma tu lo sapevi che fosse autolesionista ? >> chiede lui di nuovo
Non so cosa rispondere, ho paura di dirgli quello che avevo sempre visto e pensato. Ho paura di sentirmi in colpa è di non riuscire più a controllare le mie emozioni.
<<No o per lo meno non ne sono mai stato sicuro. Ma non avevo idea che potesse arrivare a tanto.>> sussurro
<<Camilla mi ha mandato la posizione, siamo vicinissimi. Sei pronto? >>
Sono pronto? No. Ma so che devo affrontarlo e cercare di non farmi coinvolgere.
<<Penso di sì.>>
<<Andrà bene. Ci sono io con te. >> La mano di mio fratello sopra la mia spalla riesce ancora una volta a darmi quella piccola forza in più.<<Michele!>> Camilla ci corre incontro al nostro arrivo in ospedale, con lei ci sono Tommaso e Marco.
In tutta questa vicenda, il fatto che sia stato Marco a trovarla e a soccorrerla per primo mi ha dato fastidio più di quanto immaginassi.
<<Camilla come sta? >> chiedo salutando sia lei che i suoi compagni.
<<Diciamo bene, è sveglia. Adesso ci sono sua madre e suo fratello dentro.>>
<<Pensi che mi lasceranno vederla ? >> non so dove posso aver trovato la forza per porre questa domanda, ma se sono arrivato fino a qui è solo per stargli vicino.
<<Credo di si, Marco le ha detto che ti avevo chiamato.>>
Per un secondo il mio sguardo s incrocia con quello del ragazzo. È duro, e c è molta rabbia nei suoi occhi, starà pensando sicuramente che il colpevole sia io.
<<Andiamo Michele. >> Andrea mi spinge in avanti, cercando di farmi reagire alla situazione.
Un ragazzo fuori dalla porta sta scrivendo qualcosa sul telefono. Non so chi sia, ma guardandolo più attentamente ha dei lineamenti famigliari.
<<Alessio, lui è Michele. Michele lui Alessio il fratello di Sara. >> Camilla mi presenta, e la stretta di mano che ricevo è molto forte e decisa.
<<Mia madre è appena uscita e Sara non so se si è addormentata. >>
Dice non mollando il mio sguardo neanche per un secondo.
<<La posso vedere? >> chiedo sostenendo anche io lo sguardo.
<<Penso che prima sia meglio chiedere a lei. Non so se abbia voglia di vederti. >> Marco si mette in mezzo, facendomi capire di essere piuttosto contrario alla mia visita.
Mi irrigidisco, mi sta veramente facendo innervosire, sento di poter scoppiare da un momento all altro.
Una mano delicata si appoggia sulla mia spalla, è Andrea che sicuramente si è reso conto della mia reazione.
Marco entra nella stanza, lasciando leggermente la porta aperta. Riesco a sentirli parlare.
<<Sara..>> la chiama lui
<<Hei.. sei ancora qui?>> la sua voce è debole, ma lei è bellissima.
<<Si, senti ci sono delle visite. Vuoi che li lascio entrare ? >>
Lo sguardo di Sara si sposta immediatamente da quello di Marco verso la porta. I nostri occhi si incontrano e restano fermi per qualche secondo.
<<Si >> sussurra.
Il ragazzo si gira verso di me e Andrea, facendo cenno di entrare.
Mentre sta per uscire la sua spalla va a sbattere contro la mia.
<<Scusa>> Dico irrigidendomi ancora di più, per aver capito le sue intenzioni.
Si avvicina al mio orecchio.
<<Falla stare male Un altra volta e al posto suo ci sarai tu. >>
Andrea interviene di nuovo mettendosi in mezzo tra di noi.
<<Non mi sembra il momento. >>
Il mio sguardo è su Sara adesso, non riesco a dire neanche una parola. Il suo braccio fasciato, la flebo attaccata, lei così debole e piccola.
<<Andrea che piacere vederti. >> Il sorriso che esce dalla sua bocca nel salutare mio fratello è molto sincero e anche lui fa altrettanto.
<<Anche per me. Vedo che ti piace incontrarmi in ospedale. >>
Ridono e quella sua risata fa dolore quanto piacere al mio cuore.
<<Vi lascio da soli, ci vediamo dopo. >>
Andrea esce dalla stanza, facendo rimanere me e la mia piccola da soli.
<<Mi...mi dispiace...>> sussurro
Il suo sorriso si spenge al suono delle mie parole.
<<Per cosa? Per cosa ti dispiace? Di vedermi in ospedale ? Ti faccio così tanta pena che la prima cosa che mi sai dire è che ti dispiace ? >>
I suoi occhi sono più scuri del solito, li sento pungermi addosso come delle lame affilate.
<<Mi dispiace che sia io la causa di tutto questo. Mi dispiace di essere uno stronzo. >> la mia voce si fa più forte, ma non da farla sentire arrabbiata.
<<Michele sai di non avere colpa. Ho deciso e voluto io tutto questo. E nonostante il dolore che tu mi possa aver dato, non c è stato un giorno che io non abbia smesso di pensarti.>>
Ribatte lei
<<Sara anche io ti ho pensata e sono stato male più di quanto tu possa immaginare.>>
<<Michele non ho voglia e non sono in grado adesso di affrontare una discussione con te. Ti prego vattene. >> tuona di nuovo, con gli occhi lucidi pieni di lacrime.
<<Non mandarmi via, non posso andare via senza dirti che io ci sono. >>
<<Ti ho detto vattene. Ti prego. >> singhiozza
La porta si apre improvvisamente e Marco entra bloccato da Tommaso e Camilla, guardandomi ancora più male di come mi aveva guardato prima.
<<Ti ha detto che devi andartene non hai sentito? >>
Se non fosse per l ospedale e Sara che è davanti a noi a dover sopportare questa situazione, L avrei già sbattuto al muro è preso a cazzotti. Respiro cercando di trovare ancora una volta quel poco di controllo che mi rimane.
<<Esco ma resterò qui fino a quando non sarai pronta a parlarmi. >> Guardo di nuovo la mia ragazza, cercando nei suoi occhi la speranza di avere Un altra possibilità.Siamo fuori con Andrea, mi sto fumando una sigaretta per riuscire a calmarmi.
La voglia di tornare da lei e di spaccare la faccia a quello stronzo è fortissima, ma ho già ripetuto troppe volte che non è la situazione migliore.
<<Non sapevo che mia sorella fosse corteggiata così tanto. >> Il fratello di Sara, si avvicina con uno sguardo e un sorriso meno duro di quando ci hanno presentati.
<<in realta neanche io. Ma a quanto pare lo è.>> rispondo
<<Senti io non lo so che cosa sia successo tra te e lei né tanto meno tra lei e Marco ma so quanto bene gli voglio e non permetto ne a te e ne a quel coglione che fa scenate di fargli del male.>>
<<Non gli farò mai del male. E riguardo a quel coglione non è un problema so controllarmi.>>
Alessio mi sorride, come se avesse capito che è stata solo fortuna per Marco.
<<Cosa dobbiamo sopportare noi fratelli maggiori>> sbotta Andrea appoggiato al muro dell entrata.
Una risata spontanea parte da tutti e tre, sono contento che mio fratello sia qui e che faccia di tutto per farmi stare meglio.
<<Ma posso sapere come vi siete conosciuti? Perché non è che mia sorella mi parli molto di ste cose.>> Chiede Alessio ancora ridendo.
<<In una chat e poi ci siamo visti la prima volta a Roma. Ma se ti fa piacere saperlo anche io non so molte cose su di te e il vostro rapporto. >>
Ride di nuovo, come se la risposta fosse scontata.
<<C è poco da sapere, è mia sorella. La proteggo. Anche se non ci sono spesso ma cerco di proteggerla sempre. >> A fine di queste parole la domanda mi sorge spontanea
<<Ma tu sai quello che ha passato tua sorella a scuola? >>
Noto subito il cambiamento di espressione, come se si rendesse conto di non avere tutti i pezzi del suo puzzle.
<<No. Ha avuto problemi? >> chiede in tono duro
<<Si e so che non gli hanno dato tregua per tutto L anno. >>
Mi guarda e lo vedo trattenere qualche respiro per non partire alla carica.
<<Non li ho mai sopportati. Se la dovranno vedere con me. >>
<<Voi due non siete da far stare insieme, dovrei legarvi>> esclama Andrea sdrammatizzando ancora una volta la tensione.
Io e Alessia ridiamo scambiandoci uno sguardo d intesa.
Voglio tornare lì dentro per abbracciarla, farle capire che sono stato un coglione a poter pensare di stare senza di lei. Fanculo paranoie inutili, al diavolo la distanza è lei che voglio, è lei che mi fa essere quello che sono.
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Noi: Bianco e Nero
RomanceNoi: Bianco e Nero Questa è la storia di due ragazzi che si sono conosciuti per caso in una chat. Sara ancora frequenta la scuola, vivendo questo percorso come un incubo per colpa degli atti di Bullismo fatti dai compagni. Deve superare le sue paur...