Sara
Dopo un intera giornata passata a fissare il telefono, cercando di studiare e di mettermi in testa anche solo una parola di quello che leggevo, si è deciso a chiamarmi.
Il mio cuore sentendo la sua voce ha iniziato a battere così forte da farmi male.
<<Sei arrabbiata con me? >>
Mi chiede dolcemente, nel modo che sa di poter sciogliere qualsiasi cosa di me.
<<No arrabbiata no, mi sono preoccupata ma adesso sei qui. >> rispondo altrettanto
<<Piccola ti devo dire una cosa..>>
Smetto di respirare per qualche secondo, pensando a tutte le cose più brutte che vorrei non voler sentire in questo momento.
<<Dimmi..>>
<<Ti fidi di me ? >> Domanda con una voce ancora più sottile.
<<Dovrei fidarmi? >>
Un silenzio di qualche secondo spezza anche il suo respiro.
<<Se mi avessi fatto la domanda qualche anno fa ti avrei risposto di no, ma adesso non sono più quello che ero. >>
<<Perché com eri ? >>
Sento insicurezza in ogni sua parola, sento paura di farmi conoscere una verità che non gli appartiene.
<<Non importa di come sono stato, è il presente che conta giusto?>>
Cerca di chiudere il discorso sperando che io non gli faccia altre domande. Lo assecondo, sapendo che avrò possibilità di ritornare nel argomento appena mi sarà possibile.
<<Giusto, adesso però è meglio che vada a dormire. Ci sentiamo domani.>>
<<Va bene a domani piccola. Buonanotte>>
<<Buonanotte>>
Chiudo la telefonata con ancora più insicurezza di quella che in tutta la giornata io abbia avuto. Raccolgo i libri sul letto spostandoli sulla scrivania, mettendomi sotto le coperte.
Il calore delle lenzuola mi fa ritornare all abbraccio di quando eravamo in camera sua.
Mi lascio cullare e coccolare da questo ricordo, entrando anche io in quel mondo che lui definisce il suo.<<Sara, sara svegliati>>
Sono ancora con gli occhi chiusi è una voce squillante e dolce sta cercando di svegliarmi.
<<Camilla ?>> chiedo spostandomi i capelli arruffati dal viso.
<<Si sono io, alzati dai dobbiamo andare.>>
Mi ero completamente dimenticata di avere un appuntamento con la mia migliore amica. Ci eravamo messe d accordo due giorni fa, decidendo di andare a fare una passeggiata insieme al mare per staccare un po' entrambe dalla vita di studio di sempre.
Mi alzo dal letto senza neanche parlare andando direttamente in bagno a prepararmi.
La mattina non sono di molte parole, sopratutto appena sveglia, non amo molto parlare e chi mi conosce sa quanto amo il silenzio in certi momenti. Camilla però è la classica chiacchierona fin dalle prime ore del mattino, nonostante io più volte gli abbia spiegato la situazione.
<<Insomma tua madre mi ha detto che sei stata a Roma, com è andata? Gli hai parlato di quella Troia? >>
Chiede sedendosi sopra alla tavoletta del water guardandomi dallo specchio.
<<Si ne abbiamo parlato e niente tutto apposto. Mi ha pure presentato a suo fratello e sua madre.>>
Sbatte gli occhi due volte, quasi incredula dalle mie parole.
<<Ha un fratello? Ed è carino? Quindi siete già fidanzati in casa ? Ma quando lo posso conoscere? >>
<<Camilla frena il tuo interrogatorio. Comunque si è un bel ragazzo e no non Siamo fidanzati in casa mi ha solo presentato come amica, anche perché doveva andare trovare Andrea in ospedale. Perche tutta questa curiosità di conoscere Michele ? >>
Finisco di piastrarmi i capelli lasciandoli cadere dolcemente sulle spalle ciocca per ciocca. Mi piace come si adattano al mio viso, mi piace come sono lisci.
<<Perché è il tuo ragazzo e sono curiosa e poi non ne hai mai parlato se non solo come un semplice contatto di whatsapp. Poi sono la tua migliore amica è normale che domando.>>
Sorride perché sa perfettamente di avere ragione e di pretendere una risposta sull argomento.
<<Si ovvio domandare è lecito, ma non appena sveglia, sai benissimo che non sopporto molto il dialogo di mattina. Comunque possiamo andare, promesso che ti racconto tutto.>>
Usciamo dal bagno, prendo la borsa ancora reduce dal mio viaggio per Roma, mi metto il giacchetto e ci avviamo entrambe alla porta. Un profumo sottile si insinua sotto il mio naso, è familiare ma sopratutto non ne riesco a farne a meno. È il suo. Lo sentivo nel suo abbraccio, nei suoi baci, nel suo corpo. È un odore forte, intenso che rimane sulla pelle leggero e morbido, allo stesso tempo misterioso delle sue origini, come chi lo porta. Sapevo abbastanza sulla vita di Michele ma non tutto quello che c era da sapere. Non ne avevamo mai avuto l occasione per parlarne e lui non aveva mai cercato di averla. Teneva il suo passato stretto come fosse un tesoro nascosto. Era oscuro, quasi come se ne avesse paura lui stesso e ne trasmettesse del resto anche agli altri. L ultima telefonata mi aveva lasciato molti dubbi riguardo al suo trascorso e la curiosità mi faceva diventare pazza.
<<Terra chiama Sara ci sei? Stai bene?>> Ritorno in me guardando Camilla sventolarmi una mano davanti al viso in cerca di un mio segnale.
<<Si scusa mi sono distratta.>>
Scrollo le spalle, rendendomi conto di essere stata per tutto il tempo da casa mia fino alla macchina con la testa altrove.
<<L amore ti sta facendo brutti effetti amica mia, spero soltanto che non siano collaterali altrimenti non ti riprendi più. Questa volta non so davvero se tu riesca ad uscirne.>>
La guardo allacciarsi la cintura, sorridendo e ripensando all ultima mia storia d amore dove lei ha curato con me le ferite lasciate. Non è stata una bella avventura, ho passato un inverno intero a piangere e a capire se veramente ero io l errore o la persona che mi aveva provocato dolore. Si chiamava Giulio, un ragazzo con un anno in più di me, L avevo conosciuto a scuola e dal primo momento me ne ero innamorata. Lui mi amava, così diceva almeno. Mi amava a tal punto da non lasciarmi libera di vivere, da arrabbiarsi solo di fronte a un semplice saluto di una persona di sesso maschile. Con lui non c era mai stato niente se non più di un bacio, nonostante le occasioni ci fossero state. Sono stata due anni a pensare di avere qualcosa che non andava, di non essere come lui voleva. Quando ci siamo lasciati ho scoperto il vero motivo del suo non andare oltre, per lui era più soddisfacente quando il suo piacere e quello dell altra persona veniva ricambiato in soldi, in poche parole andare con una di facili costumi a pagamento.
Entriamo nella pineta che porta alla spiaggia, sento già in lontananza il rumore delle onde abbattersi sulla sabbia. Ci togliamo le scarpe, camminando a piedi nudi. Mi è mancato poter sentire i granelli sotto i piedi, mi è mancato passare del tempo con Camilla. Sdraiamo i due teli a terra e ci sediamo sopra.
<<Ah mi sono dimenticata di dirti che non saremo sole. >>
La guardo negli occhi per capire se è una delle sue solite cavolate per farmi arrabbiare o la verità.
<<E chi ci sarebbe con noi?>> chiedo ironica, sperando con tutta me stessa che sia solo uno scherzo.
<< Loro >> dice indicando due ragazzi che stanno venendo verso di noi.
<<Camilla che stai combinando? >>
Chiedo seria di nuovo.
<<Niente, sto allargando le mie conoscenze o meglio le nostre. Perché ti preoccupa? >>
<<Si tu mi preoccupi! Le tue iniziative non sono mai fatte a caso, hanno sempre qualche scopo dietro è questa volta non capisco quale sia.>>
Sorride mentre agita la mano verso i due tipi ormai già vicini a noi.
<<Ciao Camilla! >>
Saluta il primo.
<<Ciao Tommi>> È un ragazzo biondo dagli occhi così azzurri, da togliere il respiro. Un sorriso sincero e dolce.
Si salutano con un bacio sulla guancia e e lui prende posto accanto a lei.
<<Camilla questo è Marco>>
<<Ciao!>>
Il saluto del secondo ragazzo è molto più timido, nasconde i suoi occhi da degli occhiali scuri. Non so perché ma la voce e quello sguardo appena intravisto sotto le lenti incuriosisce molto.
<< Comunque lei è Sara, ti avevo detto che te L avrei fatta conoscere. >>
Tommaso mi porge la mano e la stretta è molto accogliente come il suo sorriso. Marco anche si presenta ma la sua è più energica è sostenuta come se volesse tenermi con se.
<<Allora Cami che mi racconti? Come vanno gli studi? >>
Chiede Tommaso sorridendo in modo diverso a Camilla, sensuale e dolce allo stesso tempo.
<<Ti prego non parlare di studio, siamo in relax oggi. Non vedo L ora che iniziano le vacanze e andare in Grecia. >>
Sorride facendomi un occhiolino d intesa. Si perché è il nostro regalo di Natale. A fine lezioni e esami io e Camilla partiremo per dieci giorni in Grecia.
<<In Grecia? Vai con la famiglia ? O con il ragazzo? >>
Scoppiamo a ridere rumorosamente per la domanda.
<<Nono ma che vado con Sara, è un regalo che ci siamo fatte. >>
<<Bel regalo, non è da tutte le amiche farsi regali del genere. Sentito tommi ? Altro che noi. >> sbotta marco colpendo Tommaso sulla spalla.
<<Ci conosciamo da tanto e abbiamo bisogno di staccare un po' entrambe quindi si, è proprio un bel regalo.>> Aggiungo io, ammiccando un debole sorride al ragazzo del mistero.
<<Certo che due ragazze così in vacanza da sole è un peccato. Chissà quanti cuori infranti vi farete. >> Sghignazza Tommaso
<<Cuori infranti? Nono solo divertimento niente cuore o amore. Anche se la signorina L amore ormai già c'è L ha. >>
In un solo secondo ho gli occhi dei tre puntati addosso, come se fossi sotto accusa di chissà quale strano reato.
<<Che palle con questo amore. Non hai di meglio di cui parlare? >>
Sbottò lanciando un occhiataccia alla mia amica.
<<E il tuo ragazzo ti manda sola a fare questa avventura? >> chiede Marco deluso, non so se più per il fatto che sono fidanzata o se per l andare in vacanza senza il mio ragazzo.
<<Ma non stiamo insieme, cioè ancora non so bene come siamo. Comunque si la vita è mia non capisco per quale motivo non dovrebbe mandarmi. In fondo la fiducia è la base di un rapporto.>>
Finisco la frase ripensando alla domanda di Michele al telefono "Ti fidi di me?" .. In fondo io la sua fiducia nei suoi confronti l avevo un po' persa, per il discorso di Alessia, ma lui non aveva mai avuto motivo per farsi dei dubbi.
<<Dovrà passare sul mio stesso cadavere prima di dirti di no. >> minaccia Camilla.
Passiamo L intero pomeriggio a parlare e ipotizzare del nostro viaggio in Grecia e a raccontarci avventure trascorse insieme.
Camilla e Tommaso si allontanano, con la scusa di accompagnare lui alla macchina a prendere il caricatore portatile, mentre io e Marco restiamo a parlare di tatuaggi.
<<Quanti ne hai ? >> chiedo curiosa, fissandogli la maglietta attillata in cui si intravedeva un fisico ben scolpito.
<<Quattro, uno sul collo, uno sul linguine, uno sulla spalla e L altro nel polpaccio. >>
Tira su la maglietta, abbassando anche i pantaloni per mostrarmi il tatuaggio. A essere sincera la mia mente e i miei occhi sono attratti da tutto tranne che dal disegno sulla pelle.
Ha dei muscoli ben definiti e neanche un briciolo fuori posto, due braccia possenti con le quali proteggere bene con un abbraccio una persona.
<<Bella.. è una piuma ? >>
Arrossisco, rendendomi conto di essere stata scoperta nel mio spiare il suo corpo.
<<Si ha il significato di libertà e leggerezza. Tu ne hai invece ? >>
Chiede sorridendo, con lo sguardo fisso sulla mia scollatura.
<<Si uno dietro la schiena. È una rosa con il gambo spinoso che forma la scritta Bright Side. >>
<<Lato positivo>> traduce Marco
<<Posso vederlo? >> Chiede timoroso con una voce da bisbiglio.
Mi volto dandogli le spalle, spostando i miei capelli da una parte. Sento il suo tocco leggero e dolce spostarmi la maglietta, e con la punta del dito ripercorrere la scritta incisa. Un brivido dal me più profonda mi sale fino alla testa, tanto da non riuscire a controllarlo.
<<Hai freddo? >> chiede Marco vicino al mio orecchio, da far sì che il suo fiato si posi sulle mie spalle e sul mio collo. Un altro brivido mi sale di nuovo.
<<Si infatti mi metto la giacca. >>
Mi sposto velocemente, ritornando di fronte a lui , notando nei suoi occhi la sicurezza dell effetto che mi faceva.
<<Sara come fai ad avere freddo ? Sono 20 gradi? Sei sicura che stai bene? >> la voce di Camilla rompe quel silenzio è quella situazione imbarazzante che si stava creando.
<<Allora farfallone hai finito di amoreggiare? >> Scherza Marco guardando L amico si sistemarsi i capelli sconvolti o dal vento o da qualcuno che ci aveva appena giocato.
<<Si si andiamo idiota. >>
Ridiamo tutti per il grande imbarazzo di Tommaso.
Ci salutiamo. Marco si avvicina per salutarmi con un bacio sulla guancia, ma si ferma poco prima del mio naso.
<<Dammi il telefono. >>
Chiede guardandomi le labbra.
Non riesco neanche a contraddire una minima parola che ho già il telefono nella mano sua.
<<Ti ho segnato il mio numero, chiamami se hai voglia di parlare ancora di tatuaggi. Magari prima fammi uno squillo così capisco che sei te. >>
Appoggia le sue labbra sulla mia guancia, rimettendo il mio telefono nella tasca del giacchetto.
<<Ti scrivo subito>>
Apro la bocca senza neanche rendermi conto di quello che ho appena detto. Quel ragazzo misterioso mi aveva appena stregata, e io mi ero lasciata abbagliare da quel suo fascino.
Prendo il telefono cercando il numero sulla lista di whatsapp, apro la chat e gli mando una faccina sorridente.
<<Arrivato. Credo che ci sentiremo presto allora.>>
Sorrido di nuovo, e raggiungo Camilla.
<<Hai capito la fidanzatina, al primo sorriso di troppo ti lasci andare così è? Grande ora ti riconosco! >>
La colpisco sulla spalla, ridendo insieme a lei per la situazione imbarazzante da cui ero appena uscita. Rifletto e ammetto che tutti i torti alla fine non li aveva. Mi ero lasciata andare.
<<Parli tu che sei sparita per un ora con Tommaso? Hai intenzione di farmi diventare zia ? >>
Scoppiamo di nuovo a ridere, scherzando sul pomeriggio passato e sopratutto sulla nuova fiamma di Camilla.
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Noi: Bianco e Nero
RomanceNoi: Bianco e Nero Questa è la storia di due ragazzi che si sono conosciuti per caso in una chat. Sara ancora frequenta la scuola, vivendo questo percorso come un incubo per colpa degli atti di Bullismo fatti dai compagni. Deve superare le sue paur...