Capitolo 2: Un mixer di emozioni

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Il rapporto con Sara è molto diverso dopo la sua visita.

Entrambi cerchiamo di ricordare quei momenti ogni volta che ne sentiamo il bisogno.

Abbiamo messo da parte gli argomenti più "filosofici", come le chiama lei, ma non riesco smettere di chiedermi se è giusto fare spazio a così tanti sentimenti, dimenticando da dove tutto è partito.

E' giovedi e ho passato la mattinata a fare spese con mia madre.

<<Michele tuo fratello ha appena avuto un incidente dobbiamo correre subito in ospedale.>> Sbotta mia madre preoccupata

<<Mamma che cosa dici? >> Chiedo incrudelo

<<Michele ho detto che dobbiamo andare in ospedale perchè tuo fratello ha appena avuto un incidente. C'è bisogno che te lo dica un altra volta ? Quand'è che inizierai a usare un po' di cuore in certe situazioni?>>

Abbasso lo sguardo, deluso da ciò che avevo appena sentito. La preoccupazione e il tanto dolore di mia madre in quelle parole, sono come una pugnalata alle spalle.

Saliamo in macchina avviandoci verso il Policlinico, dov'è stato trasportato mio fratello con l'ambulanza.

<<Menomale siete arrivati l'hanno appena portato in terapia intensiva. >> Dice tra le lacrime Giorgio: un amico di famiglia con cui sia io che mio fratello siamo cresciuti.

<<Ma com'è successo?? Che cosa gli stanno facendo al mio bambino? >>

<<Ha avuto un incidente poco dopo il semaforo uscendo da casa mia. Un pazzo ubriaco ha attrevarsato la strada con il rosso. E Andrea è stato preso avanti. La macchina ha iniziato a ruotare su se stessa. >>

Il pianto di mia madre diventa pesante e incontrollabile, Giorgio la prende fra le sue braccia provando a consolare il dolore della donna.

Resto in silenzio, sono passato da un emozione forte e bella che stavo provando in quella settimana con Sara, al sentire un vuoto che mi fa chiudere sempre di più in me stesso.

<<Michele vado a prendere qualcosa alla macchinetta vuoi niente ? Sarà una notte molto lunga>>

<<No grazie Giorgio, sto bene voglio rimanere qui con la mamma.>>

Prendo posto in una delle sedie vicino a mia madre, in sala d'attesa, le poso una mano sulla spalla per cercare di un contatto.

E' da tanto che non passavamo del tempo insieme, per non parlare dell'ultima volta che ci siamo abbracciati. Il nostro rapporto ormai è diventato molto distante e freddo.

<<Mamma vedrai che tutto si risolve. >> sospiro

Si gira verso la sua spalla guardando fissa la mia mano. Cercare di capire cosa può provare mi è praticamente impossibile, non lascia trasparire niente.

<<Lo so. >> Sorride

<<Esco a fare una telefonata. Torno subito ok? >>

Annuisce. Al ritorno di Giorgio dal bar, mi allontano prendendo il telefono dalla tasca.

8 chiamate perse.. Sara..

2 messaggi..

<<Hey mi manchi dove sei?>>

<<Michi è un ora che cerco di rintracciarti tutto ok? Mi sto iniziando a preoccupare.>>

La chiamo e al primo squillo risponde..

<<Hey ma dov'eri finito? Ho iniziato a preoccuparmi? Stai bene?>>

<<Scusa.. ma... mio fratello ha avuto un incidente e..>>

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