Capitolo 8: Wonderwall

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Sara

Sono passati cinque giorni da quando io e Camilla siamo uscite la prima volta con i due ragazzi. Io e Marco ci siamo scambiati parecchi messaggi e nessuno dei due ha parlato dell attrazione fisica nata quel pomeriggio.
Michele mi ha appena chiamato dicendo che questo fine settimana sarà lui a venirmi a trovare e io non vedo L ora di fargli conoscere qualcosa di mio. Certo è che non sarà presentato a nessuno della mia famiglia. Non voglio che si conoscano subito, anche sia madre qualcosa già sa, ma è bene per tutti prendersi del tempo e capire dove ci porterà questa relazione.
<<Sara sei pronta? >>
Tuona mia madre fuori dalla porta del bagno.
<<Si mamma. Esco subito>>
<<Farai tardi alla prima prova. >> tuona di nuovo.
Oggi ho la prima prova d italiano, e se dovessi giudicare quanto sia pronta per questo sulla scala da uno a dieci mi darei un sei e mezzo.
Italiano non mi preoccupa, ho sempre avuto un buon approccio per quanto riguarda i temi e lo scritto, il peggio infatti mi aspetta dopo domani con la terza prova. Tutte quelle materie non riusciranno mai ad entrarmi nella testa e sicuramente andrò nel pallone.
Entro in macchina e metto in moto, non controllando neanche di aver preso tutto.
Entro in classe posando il telefono nella scrivania della professoressa. I miei compagni ormai sono diventati solo ombre, come se non avessi mai passato così tanto tempo con loro. Mi scelgo il banco centrale mettendo sopra solo il dizionario e una penna.
La professoressa d italiano ci spiega come si svolgerà la prova, sorride ad ogni parola per trasmettere tranquillità. Mi è sempre piaciuta, ha sempre cercato di capire tutti i suoi alunni e aiutato anche chi non se lo meritava. Ma con questo è sempre stata una donna di polso ferma sulle sue idee e i suoi pensieri. È una signora sulla cinquantina, vestita sempre bene e truccata il giusto. Sempre perfetta nel suo essere. Credo sia L unica a potermi mancare una volta uscita di qui.
<<Ok ragazzi potete girare i fogli e iniziare la prova, buon lavoro!>>
Giro immediatamente il foglio leggendo attentamente le tracce per capire quale scegliere e inizio a scrivere.
Alle 12.15 precise consegno il mio tema, abbastanza soddisfatta del mio lavoro. Esco dalla classe con il telefono in mano pronta a chiamare Michele, quando il mio telefono inizia a vibrare.
Chiamata da Camilla
Rispondo.
<<Cami ho appena finito.>>
Sento delle risate dall altra parte della telefonata.
<<Ohi sara cavolo la prima prova mi ero dimenticata, com è andata? >>
<<Bene, ma con chi sei?>> chiedo cercando di riconoscere la voce di sottofondo
<<Con tommaso e Marco, siamo al bar della spiaggia ti ho chiamato per dirti di raggiungerci. Dai vieni così mi dai un strappo a casa che io sono senza macchina. >>
Tipico di Camilla, creare situazioni imbarazzanti e rimanere senza macchina.
<<Ti ha lasciato a piedi di nuovo? >>chiedo come se fosse una cosa ormai giornaliera.
<<No mi è passato a prendere Tommaso in macchina ma dopo deve andare da sua madre e non può accompagnarmi. Ti prego dai, i ragazzi hanno già chiesto di te, sopratutto Marco.>>
<<Senti la tua donna come mi sfotte >>
La voce di Marco risuona al mio orecchio molto di più che quella di Camilla.
<<Ok,  avverto mia madre che non ci sono a pranzo. Il tempo di arrivare e sono da voi a dopo.>>
Attacco, non molto convinta di voler ancora vedere gli sguardi e i sorrisi maliziosi di Marco, ma magari passare del tempo con la mia amica. 
Entro in macchina con la chiamata di Michele già in corso è solo dopo al terzo squillo mi riponde.
<<Piccola>>
No penso che questa voce ha decisamente un altro effetto su di me. Il mio cuore ha già preso i suoi battiti irregolari al solo suono.
<<Hei ho finito e consegnato, credo sia andata bene. Che stai facendo? >>
<<Sono da Andrea mi sta dicendo le sue solite cavolate.. tu stai tornando a casa ? >>
<<Salutalo. No sto raggiungendo Camilla al mare pranziamo con amici sulla spiaggia, ho voglia di svagarmi un po', per te va bene se vado? >> Il mio chiedere il permesso è molto impaurito, non sapendo quale possa essere la sua reazione.
<<Certo ma perché me lo stai chiedendo? Sono amici tuoi è giusto che tu li frequenti. Comunque ti saluta anche lui e dice di volerti vedere presto. >>
Faccio un sospiro di sollievo del tono tranquillo con cui mi ha risposto.
<<Beh sei comunque il mio ragazzo e voglio che ti fidi di me. >>
<<Sara.. >>
Non mi lascia neanche il tempo di finire la frase che inizia subito a rispondere
<<io mi fido di te e non voglio che tu ti giustifichi su come passi i tuoi pomeriggi. Divertiti piccola ci sentiamo stasera. >>
Sorrido e annuisco come se lui potesse vedermi attaccando il telefono.
Metto in moto la macchina e inizio a guidare per raggiungere i miei amici.
L idea di rivedere Marco un po' mi mette agitazione come la prima volta che ho incontrato Michele. Al contrario di quella volta però questa è più paura di non essere capace di lasciar da parte L attrazione fisica nei suoi confronti.
Alzo il volume dello stereo e la note degli Oasis con il brano "Wonderwall" riempiono la mia auto.
"And all the roads we have to walk are winding
And all the lights that lead us there are blinding
There are many things that I
Would like to say to you
But I don't know how
Because maybe
You're gonna be the one that saves me
And after all
You're my wonderwall"
Canto il ritornello ad alta voce come se fosse un mio sfogo come se fosse la mia preghiera per qualche dio nascosto.
<<Perché forse
Sarai colei che mi salverà
E dopo tutto
Sei il mio muro delle meraviglie>> ripeto traducendone un pezzo in italiano.
È una canzone di una persona sempre presente nella vita del cantante.
Continuo a cantare ogni singola canzone, ricordando momenti passati e sognando anche qualcosa che deve ancora accadere.
Sento il telefono squillare, parcheggio la macchina e spengo il motore. Prendo il cellulare e sullo schermo c è il nome di Marco.
<<Pronto? >> rispondo
<< Sara sei arrivata? >> chiede con affanno
<<Si ho appena parcheggiato, ma tu perché hai il fiatone?>>
Lo sento ridere, una risata sensuale come solo lui riesce a fare.
<<Ti sto venendo a prendere scema. >>  Ride di nuovo.
Non so se sono pronta per vederlo prima di tutti, non so come posso reagire.
<<Ok ti aspetto, sono appoggiata alla macchina.>>
<<Ti vedo.>> La voce che sento al telefono la sto sentendo allo stesso tempo vicina.
<<Tante corse e poi già eri qui ? >>
Mi giro verso di lui. Lo trovo appoggiato con un braccio al tettino della macchina. La maglietta aderente bagnata dal sudore rende la mia visuale ancora migliore della volta precedente,
I capelli tirati dietro e quello sguardo scoperto dagli occhiali da lasciare senza fiato.
<<Non volevo spaventarti, o meglio si volevo farlo ma non ho fatto in tempo. Sei arrivata molto prima di quanto avevo scommesso. >>
Alzo il sopracciglio quasi a sfidarlo per quanto ha detto.
<<Andiamo a prendere qualcosa ? Ho sete e voglio rilassarmi>>
Qualcosa di fresco che ghiacci L effetto provocato alla sua vista.
Raggiungiamo gli altri al bar, e al nostro arrivo non ci sono solo Camilla e Tommaso ma altri tre ragazzi e una ragazza.
<<Finalmente sei arrivata ! E Marco mi devi dieci euro!>> dice camilla venendomi incontro per salutarmi.
Saluto anche Tommi e mi metto seduta tra la mia amica e Marco.
<<Allora Sara loro sono Pietro, Fabio, Matteo e Marika mia sorella.>>
<<Ciao a tutti.>> Ricambiano tutti il mio saluto, ma quello che risalta più ai miei occhi è il sorriso della sorella di Tommaso. È una ragazza bellissima, bionda come il fratello ma con gli occhi più tendenti al verde.
<<Sara cosa vuoi da bere ? >> chiede marco poggiando la sua mano sulla mia spalla. Un altro brivido al suo tocco si fa spazio nel mio corpo.
<<Coca cola grazie.>>
Rispondo trattenendo ancora Un altra volta L imbarazzo che lui ha già capito al mio solo sguardo.
<<Marco vengo con te, voglio prendermi un estathe. >>
Marika e Marco entrano nel bar mentre io con gli altri ragazzi iniziamo a parlare del mio esame.
Camilla e tommaso sono molto vicini , si coccolano con qualche carezza sulla gamba, e qualche bacio strappato sul collo. Mi piacciono insieme sono davvero carini.
<<Sara ti posso parlare? >> mi chiede Tommaso lanciando uno sguardo d intesa verso Camilla.
Ci spostiamo davanti al bar, seduti sulla spiaggia.
<<Senti lo so che ti sto chiedendo troppo e forse mi odierai sicuramente ma sono stato io a proporlo a Camilla e lei mi ha detto di chiedere a te perché non vuole rovinare i vostri piani.. >>
So già quello che sta per chiedermi e non so se sinceramente mi andrà bene, ma voglio comunque ascoltare tutto quello che mi deve chiedere, evitando di fasciarmi prima del tempo.
<<Ho chiesto a Cami se al vostro viaggio possiamo aggiungerci anche io e Marco. Non so se a te va bene.. >>
Rimango per due secondi in silenzio a guardare Tommaso.
<<Non posso negarti di venire in vacanza, dal momento che sei il ragazzo della mia migliore amica..>> inizio << ma è anche vero che il tuo amico ha un idea di approccio con me che a qualcuno può sicuramente far fastidio>> sorrido sperando di aver messo in chiaro la situazione.
<<Marco è tranquillo, ma se questo è il problema ci penso io.>> Ride divertito.
<<Ah e niente complotti su di me!>> controbatto facendo la voce seria
<< di questo devi parlarne con la tua amica non con me. Quindi ci stai ? >> si alza porgendomi la mano per aiutarmi ad alzare e per stringere il patto.
<<Ci sto!>> sorrido alzandomi con la sua stretta forte e decisa ma accogliente come la prima volta.
<<Hai finito di provarci con Sara è fidanzata non so se lo hai capito? >> sghignazza Marco alzando il bicchiere di Coca-Cola per invitarmi a sedere
<<Io L ho capito ma c è qualcun altro che ancora secondo me deve accettarlo.>> scoppiamo tutti in una risata e io lancio un occhiata complice a Tommaso che ha fatto arrivare subito il mio messaggio al destinatario.
Il pomeriggio volge al termine con bellissime chiacchierate tranquille evitando tutti i possibili momenti imbarazzanti. Io e Camilla stiamo tornando a casa in macchina e il mio telefono vibra per la notifica di un messaggio. Lo apre, sapendo che ha il mio permesso perché tra di noi non ci sono mai stati segreti.
<<Messaggio da Marco: Grazie per aver accettato di venire in vacanza con me. Qui qualcuno ci prova spudoratamente Sara non so se te ne sei resa conto>>
Mi sta prendendo in giro, sa perfettamente che ne sono consapevole  e che la cosa da una parte non mi dispiace.
<<Già infatti quando mi è stato chiesto il problema è stato proprio questo. Insomma io a Michele ci tengo, ma Marco...>> sospiro
<<Ma Marco è talmente gnocco che non puoi fare a meno che guardarlo e annuire ad ogni sua singola parola.>> Finisce la mia amica. Ecco perché io adoro questa ragazza, arriva dove io non voglio arrivare. Lo ha sempre fatto.
<<Sara sai che tutto quello che succede rimane in quel viaggio con me puoi stare tranquilla. >> ribatte di nuovo
<<È la mia coscienza a non star tranquilla. >> concludo mentre lei apre lo sportello della macchina per scendere.
<<Ti voglio bene tesoro, domani appena il tuo love arriva dopo che avete amoreggiato chiamami. >> Sorrido mentre lei si chiude lo sportello dietro di se.
Eh si domani dopo la seconda prova Michele sarà da me e io non vedo L ora.

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