3.Paure, InsicurezzeSara
Non so quale sia la cosa che mi sta facendo più male, se il tradimento di Michele o quello che ho passato a scuola. Lui sembra davvero dispiaciuto per quello che ha fatto, ma io ho bisogno di riflettere perchè tutto questo dolore mi sta facendo impazzire.
Sento il cuore accellerare, il respiro diventa pesante ed incontrollabile, la vista annebbiata.
Sta succedendo di nuovo.
Da molti anni soffro di attacchi di panico. Sono momenti in cui le mie paure e le mie insicurezze prendono il sopravvento sul mio corpo, la mia testa smette di ragionare, le mani tremano, le gambe non mi reggono. Io la chiamo "Orchestra impazzita". Si avete presente quelle orchestre grandi, dove finchè il direttore fa il suo dovere va tutto bene, poi se lui perde il tempo beh lì si scatena l'inferno. La stessa cosa accade al mio corpo.
I miei occhi marroni assumono ancora di più il loro colore scuro, dilatando tantissimo le pupille.
<<Sara tutto bene ?>>
Mia mamma si è accorta della mia difficolta.
<<Mamma tranquilla, vado in bagno a sciacquarmi la faccia.>>
Entro in bagno chiudendo la porta a chiave. Mi trovo davanti allo specchio. Fisso la persona specchiata come una sconosciuta. Apro il cassetto del bagno, rovistando nel mio astuccino dei trucchi. Ho le forbici, le tengo strette nella mano che trema ed inizio ad accarezzarmi il braccio con esse: una volta, due volte, la punta delle forbici è nella mia pelle e la mia stretta la fa aderire sempre di più. Brucia, ma non importa. Devo evadere da ciò che ho appena provato.
Sento qualcosa di caldo scivolare lentamente verso il mio polso. Abbasso lo sguardo, nonostante la vista annebbiata, lo riconosco, è sangue.
Mi fermo, buttando le forbici a terra con tutta la mia forza e crollo in un pianto definitivo.
Non sono fiera di quello che faccio a me stessa, ma è il mio modo di staccare la spina. Provare dolore per dimenticarne un altro.
Prendo nel mobile le fasce che teniamo nella cassetta del pronto soccorso, iniziando a coprire la mia ferita,dopo il quinto strato non si vede più niente e anche le mie lacrime iniziano a rallentare.
E' tutto finito sara. Me lo ripeto più spesso cercando di prendere le forze che mi sono appena tolta.
<<Sara perchè stai piangendo ? E' successo qualcosa? >> dice mia madre appena apro la porta del bagno
<<Niente mamma, gli esami, lo studio mi stanno mandando in ansia e mi sfogo piangendo. Ah per la cronaca domani non ci sono a pranzo.>> rispondo sbottando
<<Dove vai posso saperlo?>>
<<Da un amico. Tranquilla torno per cena.>> sorrido sforzando tutta me stessa di trasmettergli tranquillità.
Mi butto nel letto di camera mia sperando che la notte passi in fretta e che i pensieri svaniscano del tutto in bellissimi sogni.
Cavolo Michele. Prendo velocemente il cellulare, sperando che non sia già andato a dormire, sblocco il display e entro su whatsapp.
Sara: <<Hei allora domani ci vediamo? >>
Michele: <<Certo! piccola come stai?>>
Sara: <<Ne parliamo domani adesso dormi. Solito posto, solito orario. Cerca di non fare tardi.>>
Michele: <<Ok! Non ti assicuro nulla, sai che il traffico qui è terribile ma ci proverò!>>
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Noi: Bianco e Nero
RomanceNoi: Bianco e Nero Questa è la storia di due ragazzi che si sono conosciuti per caso in una chat. Sara ancora frequenta la scuola, vivendo questo percorso come un incubo per colpa degli atti di Bullismo fatti dai compagni. Deve superare le sue paur...