Capitolo 27

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Sorrido a Robert, allungando una mano verso di lui e afferrando la coppa di Martini che regge tra le dita. Bevo un sorso generoso, ridacchiando per il suo sguardo scocciato.
- Manca l'oliva. - commento a voce alta sopra alla musica, osservando il drink.
- Io odio le olive.- risponde con espressione schifata.
Faccio spallucce, come si possono odiare le olive?

Con la coda dell'occhio, noto Adam muovere una mano sull'auricolare e, subito dopo, rispondere avvicinando la ricetrasmittente alla bocca.

Guardo la sala con nonchalance, accavallando le gambe, lasciando che il bodyguard alle nostre spalle si abbassi fino all'orecchio di Robert per bisbigliargli qualcosa. Fingo di non accorgermene, di non essere sull'attenti come una volpe che cammina astuta e silenziosa nella neve.

Robert si alza, ed io tracanno l'ultimo sorso di Martini prima di mostrami interessata a lui.
- Tutto bene? - chiedo distrattamente, posando il bicchiere sul tavolino e sporgendomi per acchiappare la bottiglia di Moet dalla suaglace per versarmi il vino.
Incredibile che non ci sia un cameriere per farlo, dopo una certa ora si sa che gli ospiti non sono più in grado di reggere oggetti fragili.

L'uomo sospira rumorosamente, prima di posarmi una mano sulla spalla.
- Temo di no, vado a vedere. Adam, stai con lei, mi raccomando. - si premura il milionario con una preoccupazione che non è decisamente suo solito avere.

Ha saputo di Philip, devono averlo trovato.
Mi alzo anche io, mostrandomi intimorita dal tono.
- Perché? Che succede?- domando cercando il suo sguardo con fare impaurito.

- Niente, stai tranquilla, torno subito. - cerca di rassicurarmi, vorrei proprio sapere perché si mostra vago, non dovrebbe essere lui il primo ad essere sorpreso e spaventato? - Cerca di non berti tutto lo Champagne in mia assenza.- scherza per alleggerire gli umori, prima di allontanarsi lasciandomi sola con Adam.

Tiro un'occhiata di fuoco al bodyguard, che invece resta impassibile come sempre. Non lo sopporto proprio.

Sarei tentata di chiudere il portellone d'ingresso e, con un piano perfettamente orchestrato, incendiare tutto.
Non mi importerebbe di restare qui a bruciare con loro, arderemmo tutti nei nostri peccati più profondi.
"Che Dio riconosca i suoi", sarebbe la trama perfetta per la nostra uscita di scena.

Ma che pensieri fai, Charlotte? In cosa ti stai trasformando?
Prima lasci un uomo incosciente in una stanza vuota senza curarti della sua vita, ora sorridi sorseggiando Champagne e pensando a come fare fuori tutti.
E questo il tuo modo di affrontare la situazione?

Sì, forse è eccessivo.

Guardo gli invitati e cerco con lo sguardo qualche volto conosciuto.
Le ragazze non hanno proseguito con lo show, segno che evidentemente qualcosa deve essere successo.

Di Cristhoper nemmeno l'ombra, e io che speravo nel suo aiuto.
Non posso starmene qui senza sapere. E se Betty si fosse fatta beccare?

Mi alzo, decisa ad imbucare la porta per andare a vedere quando la stretta di Adam sul mio braccio mi blocca.
- Signorina, non può allontanarsi.- impartisce facendomi ribollire il sangue nelle vene.

Tolgo con forza il braccio dalla sua stretta, voltandomi per fissarlo con la rabbia negli occhi.
- Non sei autorizzato a toccarmi.- scandiasco bene le parole a voce alta, quasi urlandogli contro.

Lui arretra di un passo, preso alla sprovvista dalla mia aggressività, e io esco velocemente dalla festa.
Noto subito un pullulare di persone in una sala non tanto distante. Sono le modelle di Philip, scortate da quella che credo essere l'addetta alle scenografie, una donna di mezz'età con un'espressione da arpia.

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