"non lasciare la presa rimani.
Se cadiamo aggrappati, come un salto giù da dieci piani"RANDAGI- holden
• JOSEPH•
Il giorno dopo l'annuncio dell'omicidio, l'atmosfera all'interno dell'albergo era densa di tensione e paura. Ogni angolo dell'edificio sembrava impregnato di una inquietante sensazione di insicurezza, e la neve che copriva tutto fuori non sembrava più così incantevole come una volta, ma piuttosto un velo di menzogne e misteri.
Mi ero svegliato presto, la mente frastornata da pensieri caotici. Il dolore e la paura dell'omicidio avevano lasciato un segno profondo su di me. Avevo bisogno di sfogarmi, quindi avevo deciso di fare una passeggiata. La vista del paesaggio innevato era sia affascinante che opprimente. Ogni passo sulla neve fresca sembrava amplificare i miei pensieri oscuri.
Dopo aver fatto un giro all'aperto, tornai all'interno dell'albergo per cercare di distrarmi. Mi diressi verso la palestra, dove avevo programmato un allenamento leggero. Avvertivo il peso della situazione, e speravo che l'allenamento mi avrebbe aiutato a scaricare un po' di tensione accumulata.
Quando entrai in palestra, notai subito che le ginnaste erano già lì, impegnate nei loro esercizi. Il loro allenamento era intenso e faticoso, e il volto di Claudia, la loro allenatrice, mostrava la determinazione di mantenere il ritmo alto, nonostante il clima teso che pervadeva l'hotel.
Le ragazze erano visibilmente stressate, i loro movimenti erano precisi ma forzati. Ogni salto e ogni esercizio sembravano un test ulteriore, e il loro desiderio di concentrarsi e di ignorare l'angoscia era evidente. Decisi di iniziare il mio allenamento dall'altra parte della palestra, lontano da loro, cercando di mantenere la mia routine e di concentrarmi sul mio lavoro.
Durante l'allenamento, non potei fare a meno di notare che Giulia mi osservava. I suoi occhi erano fissi su di me, e quel suo sguardo, che un tempo avevo trovato rassicurante, sembrava ora carico di una diffidenza e di un'inquietudine palpabili. Tentai di ignorarla e di concentrarmi sugli esercizi, ma la sensazione di essere osservato mi distraeva costantemente.
Quando l'orologio segnò il momento del pranzo, decisi di recarmi alla sala da pranzo. I miei compagni di squadra erano già lì, impegnati in una conversazione animata che spaziava tra la competizione e argomenti meno innocenti, come le ragazze.
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Le battute erano frequenti e indelicatamente divertenti, come se l'atmosfera di pericolo fosse stata quasi ignorata, o forse solo accantonata in favore di un diversivo più leggero. Le mie battute di solito rimanevano sullo sfondo, ma sentivo la necessità di non lasciarmi trascinare completamente in quella disinvoltura. Il pensiero dell'omicidio era un peso costante.
Mentre stavo per prendere un piatto, un gruppo di agenti entrò nella sala da pranzo. I loro volti erano seri e l'aria di urgenza che li circondava catturò immediatamente l'attenzione di tutti. Ci informarono che avevano trovato una ragazza morta nella neve, una delle ginnaste più brave. L'ufficiale, con un tono grave, spiegò che stavano indagando a fondo e che avrebbero dovuto interrogare tutti, ma non furono forniti dettagli ulteriori.
Le parole dell'agente colpirono tutti come un fulmine a ciel sereno. La sala da pranzo divenne improvvisamente silenziosa, e l'aria si fece pesante. I miei compagni di squadra iniziarono a scambiarsi sguardi inquieti e a sussurrare tra di loro. Non era più solo una questione di competizione; ora eravamo tutti in pericolo.
La preoccupazione era visibile sui volti delle ginnaste. Alcune di loro si abbracciarono in segno di conforto, mentre altre si ritirarono in silenzio, le lacrime agli occhi. Anche se ero immerso nei miei pensieri, potevo percepire il terrore e la confusione che pervadevano la stanza. Eravamo tutti vulnerabili e incerti su ciò che il futuro ci riservava.
Gli allenatori e gli agenti si ritirarono per discutere ulteriormente. I membri delle due squadre si trovavano ora a faccia a faccia in un contesto inedito. La paura aveva messo in moto una serie di reazioni umane che non avevamo previsto. La tensione tra le due squadre era palpabile, e le parole di conforto che ci scambiavamo erano solo un tentativo di mantenere la calma di fronte a un nemico invisibile.
Fu allora che Giulia e io ci incrociammo. I nostri sguardi si incrociarono e il clima cambiò immediatamente. C'era una tensione palpabile tra di noi, un misto di amore, paura e rassicurazione . Ci eravamo scontrati in modo indiretto prima, ma ora non sembrava più che fossimo in una battaglia aperta:
Mi avvicinai a lei, sentendo un misto di irritazione e preoccupazione. Non potevo ignorare la tensione che avevamo accumulato tra di noi.
"Ehi, Giulia," dissi, cercando di mantenere la calma ma con un tono deciso. "Non pensare che io sia l'unico sospetto solo perché ho un aspetto un po' misterioso. Siamo tutti sotto pressione e la paura può farci pensare cose che non hanno senso."
Giulia mi guardò con occhi pieni di una rabbia e di un dolore che sembravano aver trovato sfogo in quel momento. "Non stai cercando di capire la gravità della situazione, Joseph. Chi può dire che non sei tu l'assassino? Non sei mai stato particolarmente aperto, e ora sembra che la tua misteriosa facciata sia proprio quello che serve per nascondere la verità."
Le sue parole erano taglienti come rasoi e colpirono il bersaglio con precisione. Non avevo intenzione di lasciarle passare inosservate, e la mia risposta fu altrettanto dura.
"Ah, capisco. Quindi pensi che io sia l'assassino solo perché non mi svela ogni piccolo dettaglio della mia vita?" replicai con sarcasmo. "Forse dovresti guardarti intorno e renderti conto che non siamo più nel nostro mondo sicuro e protetto. Tutti siamo a rischio, e tu non hai il diritto di accusare qualcuno senza prove."
Giulia si fece avanti, il suo volto contorto in una miscela di frustrazione e paura. "Non stavo accusando te in particolare, ma non posso ignorare le cose strane che stanno succedendo. E tu sembri essere sempre nel posto sbagliato al momento giusto. Non è giusto. Non posso ignorare il fatto che tu potresti essere coinvolto in qualche modo."
Le sue accuse erano basate su paure e preoccupazioni che sembravano crescere a dismisura, e il nostro scambio di parole era diventato un riflesso di un'angoscia condivisa. Non avevo mai visto Giulia così arrabbiata e disperata, e l'intensità della situazione era palpabile.
"Non posso credere che tu stia tirando fuori queste accuse senza alcuna prova concreta," risposi con rabbia. "Tutti noi siamo sotto stress e paura. Non abbiamo bisogno di aggiungere ulteriori conflitti a una situazione già difficile."
La tensione tra di noi era diventata insopportabile, e il nostro scontro stava attirando l'attenzione degli altri. Alcuni ragazzi e ragazze ci guardavano con espressioni confuse e preoccupate, mentre gli allenatori e gli agenti tentavano di mantenere la situazione sotto controllo.
Alla fine, la nostra discussione si placò, ma non senza lasciare cicatrici. Ci allontanammo entrambi, la nostra rabbia e frustrazione rimanevano come una piaga aperta. La paura dell'omicidio e la tensione tra noi avevano creato una tempesta di emozioni che non riuscivamo a controllare.
Quella sera, l'atmosfera all'interno dell'albergo era carica di un senso di angoscia crescente. La paura e l'incertezza erano diventate parte integrante delle nostre vite, e ogni interazione sembrava essere influenzata dal peso dell'omicidio e dalle accuse reciproche.
Mentre mi preparavo per andare a letto, non potevo fare a meno di pensare a quanto eravamo cambiati. L'omicidio aveva messo a nudo le nostre paure più profonde e aveva intensificato le nostre interazioni. Era diventato evidente che, nonostante tutto, il nostro bisogno di trovare rifugio e conforto era più forte che mai.
La mia mente continuava a brulicare di pensieri oscuri e di preoccupazioni. Non sapevo cosa aspettarmi, ma sapevo che il futuro era incerto e che le nostre vite erano cambiate irreversibilmente. La paura e la rabbia che avevamo vissuto erano solo l'inizio di un percorso che ci avrebbe portato a confrontarci con verità sconosciute e a scoprire il vero significato delle nostre azioni e dei nostri sentimenti.
Ogni crepa nella nostra serenità ora sembra una possibile traccia verso la verità, ma la verità stessa è un'ombra che nessuno di noi può afferrare senza rischiare di perdersi
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𝓒𝓸𝓻𝓹𝓸 𝓛𝓲𝓫𝓮𝓻𝓸 || Joseph Carta
FanfictionDurante gli Europei di ginnastica artistica sulle alpi italiane, un gruppo di atlete adolescenti e una squadra di calcio si ritrovano nello stesso hotel isolato tra le montagne innevate. La tensione cresce quando una delle ginnaste più promettenti...