"sfondo ste barriere e chiedo scusa al cameriere se ho rotto sto bicchiere"
Farmi a pezzi- HOLDEN
•GIULIA•
La giornata era stata infinita. Allenamenti senza tregua, la pressione crescente della competizione e le aspettative che sembravano appesantire ogni nostro passo. Ma ora, con la sera che calava e la promessa di qualche ora di libertà, sentivo che finalmente potevo respirare. Avevamo ottenuto il permesso di uscire, di lasciare per un po' l'ambiente soffocante dell'hotel e di andare in un pub a rilassarci.
Eravamo tutte eccitate all'idea. Queste occasioni erano rare, e sapevamo che avremmo dovuto fare il massimo per divertirci. Dopo cena, ci ritirammo in una delle camere per prepararci. Sara, Carola, Elena, Martina e io. La stanza era un caos, vestiti ovunque, scarpe sparse sul pavimento e profumo nell'aria. Ridevamo e ci scambiavamo opinioni sugli abiti da indossare, ogni tanto lanciando occhiate maliziose alle nostre scelte.
"Sara, hai deciso cosa mettere?" le chiesi, mentre stavo lottando con la zip della mia gonna argentata.
Sara, seduta sul letto con una pila di vestiti accanto, alzò lo sguardo verso di me con un'espressione indecisa. "Non lo so... forse questo?" Sollevò un abito nero aderente.
"Perfetto," intervenne Carola, guardandola con approvazione. "Marco non saprà cosa dire."
Sara arrossì visibilmente e sorrise timidamente. Era evidente che aveva un debole per Marco. Negli ultimi giorni non faceva altro che parlare di lui, e ora che c'era la possibilità di passare del tempo insieme fuori dalla palestra, voleva fare colpo.
Mi voltai verso lo specchio, finalmente riuscendo a sistemare la gonna. Era corta, brillante, e scintillava sotto le luci della stanza. Il top nero che avevo scelto si abbinava perfettamente, e gli stivali alti neri completavano il look. Mi sentivo diversa, lontana dalla ragazza in tuta e capelli raccolti che ero di solito in palestra.
"Elena, hai visto il rossetto?" chiese Martina, frugando in una borsa sul pavimento.
"È lì, accanto al profumo di Carola," rispose Elena, distratta mentre cercava di sistemarsi i capelli in una coda alta.
Il chiacchiericcio nella stanza continuava senza sosta. Parlavamo di tutto, ma soprattutto di ragazzi. Sara, come sempre, era concentrata su Marco. Martina stava cercando di decidere se dare una chance ad Alessandro, mentre Carola, con il suo solito atteggiamento sicuro di sé, annunciò che quella sera avrebbe baciato qualcuno, chiunque fosse.
"Stasera ho deciso, ragazze. Non torno in camera senza aver baciato almeno un ragazzo," dichiarò Carola con un sorriso sicuro.
"Ah, e chi sarà il fortunato?" chiese Elena ridendo.
"Non lo so ancora," rispose Carola, alzando le spalle con nonchalance. "Ma di sicuro qualcuno cadrà."
Ridacchiammo tutte, ma sapevamo che Carola non scherzava. Quando si metteva in testa qualcosa, la otteneva. Aveva un'energia travolgente, e non era un caso che fosse una delle migliori del nostro gruppo.
Mentre continuavamo a prepararci, mi resi conto di quanto fosse diverso questo momento rispetto a tutto ciò che vivevamo ogni giorno. In palestra eravamo una squadra, certo, ma c'era sempre quella competizione sotterranea, quella voglia di emergere e dimostrare di essere la migliore. Qui, invece, eravamo solo ragazze che volevano divertirsi, mettere da parte per una sera la pressione e le aspettative.
Quando fummo finalmente pronte, ci guardammo l'un l'altra con occhi soddisfatti. Eravamo splendide, ognuna a modo suo. Era incredibile come qualche vestito e un po' di trucco potessero trasformarci.
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𝓒𝓸𝓻𝓹𝓸 𝓛𝓲𝓫𝓮𝓻𝓸 || Joseph Carta
أدب الهواةDurante gli Europei di ginnastica artistica sulle alpi italiane, un gruppo di atlete adolescenti e una squadra di calcio si ritrovano nello stesso hotel isolato tra le montagne innevate. La tensione cresce quando una delle ginnaste più promettenti...