Capitolo 32

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si consiglia l'ascolto di "die  for you" The weeknd

𝙼𝙰𝚃𝚄𝚁𝙴 𝙲𝙾𝙽𝚃𝙴𝙽𝚃


La sera dopo quella tragedia, Giulia si sentiva svuotata, come se l'energia che l'aveva spinta fino a quel giorno fosse stata risucchiata via insieme al sogno di qualificarsi. Ogni pensiero si ripeteva incessantemente nella sua testa: l'infortunio, la rumena che aveva cercato di strangolarla, le infinite ore di allenamento, le pressioni delle sue compagne, il fallimento. Era stata così vicina, eppure non abbastanza. Le voci nella sua testa si alternavano tra il "potevi farcela" e il "non sei mai stata abbastanza", rendendola vulnerabile a un'ondata di emozioni che non riusciva a contenere.

La vasca da bagno era un angolo di tranquillità, un rifugio caldo e avvolgente che pareva accogliere ogni pensiero, ogni preoccupazione, con una dolcezza curativa. Giulia si era immersa completamente nell'acqua calda e profumata di schiuma, eppure, non era sola. Seduta tra le gambe di Joseph, la sua schiena era appoggiata al petto di lui, come se il loro legame potesse trovare una nuova forma di intimità e conforto proprio in quel momento.

La sua presenza era l'unica cosa che riusciva a darle una parvenza di conforto. Le sue mani si muovevano lentamente sulla sua schiena, i pollici premendo dolcemente per sciogliere i nodi di tensione che ancora sentiva nei muscoli.

L'acqua calda e il tocco rassicurante di Joseph la stavano calmando, portandola lontano dai pensieri che la tormentavano. Eppure, anche in quel momento di apparente serenità, il dolore del fallimento non la lasciava del tutto. Le sue mani scivolavano nell'acqua, appoggiate pesantemente sui bordi della vasca, mentre i suoi occhi fissavano un punto indefinito, persi nel vuoto.

Il calore dell'acqua e il morbido contatto del corpo di Joseph contro il suo erano un balsamo per l'anima di Giulia. Dopo settimane di tensione e conflitto, dopo aver scambiato parole dure e silenzi carichi di risentimento, trovarsi lì, in quel momento di quiete e connessione, sembrava un sogno surreale. Il contrasto tra l'odio che avevano provato e la dolcezza di quel momento era palpabile, come se l'acqua avesse potuto lavare via tutto il rancore accumulato e lasciare solo il nucleo puro e indifeso del loro amore.

Joseph, seduto dietro di lei, si muoveva con una delicatezza che sembrava quasi reverenziale. Le sue mani, ora immerse nell'acqua, tracciavano linee immaginarie sulla schiena nuda di Giulia. I suoi movimenti erano lenti e meditativi, come se stesse disegnando un percorso invisibile che solo lui e Giulia potessero comprendere. Ogni gesto era una dichiarazione silenziosa di affetto, un modo per comunicare ciò che le parole non riuscivano a esprimere.

Giulia aveva lo sguardo perso nel vuoto, il pensiero vagante tra le onde di schiuma e i ricordi di settimane difficili. Avevano attraversato un periodo di incomprensioni e discussioni che avevano messo a dura prova il loro legame, ma ora, in quel momento di intimità, sembrava che tutto fosse svanito. Il calore dell'acqua, il contatto fisico con Joseph, tutto contribuiva a farla sentire al sicuro e amata.

Joseph notò la sua espressione, la distanza che si era creata tra il suo sguardo e la realtà circostante. Sentì il bisogno di colmare quel vuoto, di avvicinarla a sé in modo che potesse sentire quanto fosse importante per lui. Con delicatezza, la prese dai fianchi e la fece avvicinare, facendole poggiare la schiena sul suo petto. La sua mano si spostò a tenerla per il collo, in una presa che era gentile ma ferma, un gesto che le comunicava tutto l'affetto e la protezione che sentiva per lei.

"Sei stata bravissima oggi," sussurrò Joseph con voce bassa e rassicurante. Il tono era carico di sincera ammirazione, di un amore che aveva trovato una nuova forma dopo tutto il caos. Giulia sorrise, un sorriso che parlava di gratitudine e di un'intesa ritrovata, un sorriso che illuminava il suo volto in contrasto con l'acqua scura della vasca.

𝓒𝓸𝓻𝓹𝓸 𝓛𝓲𝓫𝓮𝓻𝓸 || Joseph CartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora