12.

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Alle sei del mattino Simone era già fuori casa immerso in una corsa abituale e liberatoria. Ci ha pensato un attimo, appena ha aperto gli occhi e si è reso conto di avere una persona al suo fianco, perché l’idea di riaddormentarsi e svegliarsi successivamente insieme a Manuel non gli è sembrata un’idea orribile. Però un’idea grande, troppo grande, più di vederlo prendere sonno accanto a lui la sera precedente dopo aver mangiato insieme e aver guardato soli dieci minuti di un film su Netflix.

Fa il suo rientro in casa con una busta del bar e una del mini market vicino casa. Si è reso conto che comprare la colazione per una persona che conosci da poco può essere difficile, tant’è che ha pensato per un attimo di mollare tutto, tornare a casa, aspettare che Manuel si svegliasse e uscire nuovamente per andare al bar.

Invece è tornato e, dopo essere silenziosamente salito in stanza dove Manuel dorme ancora, ha fatto una doccia nel bagno del piano inferiore per non fare troppo rumore.

Poi di nuovo in camera da letto per prendere un cambio pulito, il tempo di guardare l’altro nella penombra, con ancora il post it che gli aveva lasciato accanto sul suo cuscino che diceva “Non sono sparito, sono andato a correre. Buongiorno!”. Infine giù in cucina per preparare una colazione che potrebbe sfamare più o meno quattro persone.

-Simone Balestra tu mi manderai all’esasperazione, prima o poi!-
Sorride davanti al messaggio di Laura in risposta al suo, in cui le ha spiegato a grandi linee tutto ciò che è successo.

L’ha tranquillizzata dicendole di avere la situazione sotto controllo, ma stava tranquillizzando più se stesso.

“Buongiorno…”

Si volta di scatto verso le scale, dalle quali un Manuel assonnato scende con passi un po’ incerti e un abbigliamento che fa sorridere Simone.

“Buongiorno! Effettivamente il mio pigiama ti va un po’ largo…”

“Non voglio nemmeno guardarmi allo specchio, meglio se non c’ho la percezione totale! Chi viene per colazione?” chiede ironico, sapendo già la risposta.

“Nessuno, però stavo per portartela su in camera”

“Addirittura? Allora torno a letto?”

“Beh, no… ormai hai distrutto il momento alzandoti e scendendo giù! Preferisci in cucina o in veranda? Anche in giardino, volendo… stamattina c’è il sole”

“Intendi per la colazione o per il sesso? Per la colazione ‘a veranda! Per il secondo scelgo ‘a cucina. All’aria aperta è n’attimo che me torna ‘a febbre!”

“Ma sei cretino?”

“Un po’...” Manuel sorride, avvicinandosi a lui e osservando tutto ciò che era già pronto su un enorme vassoio.

“Prendi il caffè? Cappuccino? Latte?”

“C’hai il bar?”

“No, è solo una macchinetta del caffè che fa tutto da sola. Stai tranquillo, devo solo eventualmente inserire in ‘sto coso un po’ di latte e premere dei pulsanti, non c’è il rischio avvelenamento!”

“Allora un cappuccino!”

“Ok, puoi aspettarmi in veranda allora! Tra due minuti ti raggiungo”

“Va bene…” sta per andare, Manuel, ma le gambe non vanno troppo oltre il corpo di Simone. Si ferma, facendo un passo indietro, e si alza leggermente sulle punte per raggiungere le sue labbra. “Grazie”, sussurra, prima di allontanarsi con addosso una sensazione stranissima, mai provata prima.

Una sensazione che in parte lo agita, ma che lo fa anche sorridere da solo mentre raggiunge la veranda con le vetrate scorrevoli.

Lo aspetta lì seduto, si guarda attorno e guarda la piscina in giardino che poche notti prima gli aveva regalato un piccolo sogno. Forse banale per il mondo, ma importante per lui.

L'appuntamento [Simuel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora