Manuel non credeva che il suo fisico non riuscisse a reggere quel leggero vento dopo il bagno in piscina della sera precedente; non ricorda di aver sentito freddo, eppure il termometro segna 37,5 e ha la sensazione di essere appena stato investito.
“Sta porta non capisco mai come aprirla, è un inferno!”
Butta gli occhi al cielo, al suono poco soave della voce di sua madre che è appena entrata in casa con la sua copia delle chiavi. In soccorso, come se suo figlio avesse ancora dieci anni e sentisse il bisogno di accudirlo.
L’aveva solo avvisata per messaggio, ma effettivamente gli sembrava strano che non fosse già piombata da lui per portargli almeno un po’ di frutta.
“Allora?”
Anita appare sulla porta, con le mani sui fianchi e l’espressione di chi vorrebbe rimproverarlo.“Allora che, mà?”
“A quanto ce l’hai?”
“37,5.”
“E io ho attraversato tutta Roma per qualche decimo de febbre?”
“Ma io non te l’ho chiesto! E comunque lo sai che il problema è il mal di gola, tutte le volte…”
“Sì, lo so. Infatti ti ho portato uno spray, poi però se non passa chiami il medico. Sei grande abbastanza per farlo da solo!”
“Non ti ho chiesto nemmeno di chiamarlo al posto mio…”
“Certo, ma sai che di solito lo faccio io proprio perché tu non ti muovi mai! Ti ho portato un po’ di frutta… mangiala, che ti fa bene. Ora ti preparo anche un po’ di brodo così stasera lo riscaldi”
“Puoi stare un attimo zitta? Ti prego… mi scoppia la testa” stende le sue braccia verso di lei, ad occhi chiusi. Lo sa che sua madre sta sorridendo, che non se la prende mai, soprattutto se stende le braccia per elemosinare un abbraccio.
E Anita lo asseconda. Si siede sul bordo del letto, all’altezza del suo busto, e si piega verso di lui per abbracciarlo lasciando spazio anche a uno schiaffetto in pieno viso. “Come t’è venuta sta febbre?”
“Non lo so, penso per un bagno in piscina che ho fatto ieri sera. Poi sono tornato a casa anche con i capelli bagnati, in moto…”
“Bravo, fai la vita da giovane a trent’anni e questo è il risultato!”
“Seh… comunque la porta di casa prima o poi me la scassi tutta! Devi aprirla piano, nel verso giusto. È inutile che te incazzi co la chiave, è na porta vecchia.”
“Mi manda ai matti…”
“Questione d’allenamento”
“E questo chi è?”
Anita si stende verso il comodino, prendendo tra le mani quel foglio A4 piegato a metà. Lo guarda studiandone i particolari, mentre con la coda dell’occhio controlla suo figlio che sta già sbuffando.
“Te i fatti tuoi mai, vè?”
“Ma stava qui, mica ho sbirciato nei cassetti o in qualche quaderno chiuso! Proprio qua, a portata de mano!”
“Lo stai guardando al contrario. Il disegno va visto in orizzontale…” le spiega rassegnato.
Anita continua a guardare, girando il foglio in orizzontale come gli ha suggerito Manuel. Guarda quel profilo disegnato a matita, di un ragazzo steso sul letto con la sigaretta tra le labbra e i ricci che gli ricadono sulla fronte.
“Sei proprio bravo. Quand’è che te apri un profilo sui social?”
“Ma te sei matta…”
“Ma perché no? Lo fanno tutti!”

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L'appuntamento [Simuel]
FanfictionSimone è un ricco imprenditore, Manuel un cameriere. Simone ha una regola: mai andare a letto con la stessa persona più di una volta.