Manuel guarda dritto a sé, in silenzio. Immobile su un fianco, steso sul divano enorme sul quale crede di aver vissuto l’esperienza sessuale più eccitante della sua vita.
Ché di donne e uomini ne ha avuti tanti, ma mai aveva provato un’attrazione simile.Simone è in piedi, si è alzato quasi subito dopo aver finito.Completamente nudo, a suo agio, coperto soltanto dai suoi anelli, da una collana e dai due bracciali in argento. O forse oro bianco, più plausibile per uno come lui.
Lo guarda mentre cammina di schiena e si stupisce di come i suoi occhi non cadano direttamente su quelle curve perfette verso il basso; i trapezi, i dorsali, tutti i muscoli non troppo accentuati ma quanto basta per farlo apparire bellissimo.
L’osserva con attenzione, ma resta ancora un po’ in quella posizione. Non lo segue, perché non ha nemmeno idea di cosa Simone stia facendo fino a quando non lo vede prendere la bustina del tabacco, i filtri e le cartine.
Si siede su una poltroncina di fronte a lui; gli concede una visuale anteriore. Bella, bellissima visuale.
I gomiti poggiati sulle cosce, la lentezza accompagnata dalla precisione nel rollare quella sigaretta, lo sguardo che punta su di lui appena con la lingua percorre i bordi della cartina.
“Famme capì…” rompe il silenzio perché l’alternativa sarebbe morire per quello che ha appena visto. E gli sembra di averlo adorato già troppo, per i suoi gusti. “Sei ricco sfonnato, ma te giri i drummini come gli universitari che ‘n c’hanno na lira?”
Riesce ad ottenere un sorriso sincero da parte di Simone, che nel frattempo ha acceso quella sigaretta perfetta. Sottile al punto giusto, senza dislivelli.
“Perché, gli universitari fumano solo tabacco sfuso?”
“Non tutti, ma la maggior parte sì. Se sa che se risparmia…”
Un secondo tiro, ancora seduto a pochi metri da lui come se il fatto di essere completamente nudo non fosse motivo di imbarazzo. “Mi piace di più il sapore, semplicemente…”
“Sì, beh… non ho mai pensato che il motivo fossero i soldi” decide di muoversi da quella posizione e si alza velocemente infilandosi i boxer e stendendo un braccio verso il suo zaino per prendere il suo pacco di Marlboro. “Posso? Altrimenti esco fuori…”
Simone annuisce tranquillo, senza mai smettere di guardarlo. “Puoi. Questo è l’unico momento in cui mi concedo una sigaretta in casa… a volte anche direttamente sul letto, quindi puoi farlo anche tu. Lì sul tavolino c’è un altro posacenere!”
Avrebbe voluto alzarsi e avvicinarsi, ma dopo l’ultima frase di Simone resta lì, su quel divano, seduto di fronte a lui. Perché, evidentemente, se gli ha indicato un altro posacenere vuol dire che non ha intenzione di condividere il suo e lo spazio accanto a lui.
“Quindi tu fai così sempre?”
“Così come?”
“Chiedi ai camerieri carini di seguirti a casa, loro lo fanno, tu passi così il fine serata e poi di giorno fingi di avere una relazione con una donna”
“Mi sembra un tono accusatorio…”
“No, è per capire… almeno lei lo sa?”
“Non credo siano affari tuoi”
“No, pe carità…” alza le mani come a scusarsi, ma l’espressione rimane accusatoria.
Infatti sente Simone sospirare, arreso davanti alla sua sfacciataggine. O forse banale sincerità. “Lei lo sa. Ed è la persona che mi conosce di più sulla faccia della terra.”

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L'appuntamento [Simuel]
FanfictionSimone è un ricco imprenditore, Manuel un cameriere. Simone ha una regola: mai andare a letto con la stessa persona più di una volta.