Capitolo 12: La festa inaspettata

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Qualche giorno dopo, Marco ricevette un invito inaspettato. Era il compleanno di Giulia, una loro amica comune, e aveva organizzato una festa in spiaggia per festeggiare. “Devi venire, Marco! Ci saranno un sacco di persone e sarà divertente!” gli aveva detto al telefono con entusiasmo.

Nonostante fosse un po’ titubante all'idea di partecipare a una festa con tante persone, decise di accettare. “Perché no?” si disse. Aveva bisogno di distrarsi, e forse quella serata sarebbe stata un'occasione per rilassarsi e divertirsi.

Luca lo raggiunse poco dopo, con lo stesso invito tra le mani. “Giulia non si dà pace, vuole che andiamo entrambi. Dovremmo farlo, no?”

“Assolutamente,” rispose Marco. “Sarà divertente, e poi non siamo mai andati a una festa insieme. Potrebbe essere l’occasione giusta.”

Quella sera, si prepararono con un misto di eccitazione e nervosismo. Marco si sentiva un po' fuori posto, come se ci fosse un'aria di cambiamento intorno a loro, ma non riusciva a capire esattamente cosa fosse. Luca, invece, sembrava più tranquillo del solito, quasi sereno, come se stesse aspettando che qualcosa accadesse.

Arrivati alla spiaggia, il sole stava tramontando, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosse. La sabbia era ancora calda sotto i piedi, e la musica proveniva da un gruppo di amici riuniti attorno a un falò. Giulia corse loro incontro, accogliendoli con un grande abbraccio.

“Siete qui! Non potevo fare questa festa senza di voi,” disse con un sorriso radioso. “Spero vi divertiate!”

La festa era in pieno svolgimento, con ragazzi che ridevano, ballavano e chiacchieravano in riva al mare. Luca e Marco si unirono al gruppo, cercando di godersi la serata. Ma Marco sentiva una leggera tensione nell’aria, come se ci fosse qualcosa di irrisolto tra di loro, qualcosa che aveva bisogno di emergere.

Durante la serata, Marco si isolò un momento, osservando il mare. Le onde erano placide, il riflesso delle stelle scintillava sulla superficie dell'acqua. Si sentiva perso nei suoi pensieri, riflettendo su tutto quello che era successo di recente: la tempesta, la notte con Luca, le parole non dette.

Fu allora che Luca lo raggiunse, fermandosi accanto a lui in silenzio.

“Tutto bene?” chiese, posandogli una mano sulla spalla.

Marco annuì, ma sentiva che c'era altro che doveva essere detto. “Sì, solo… stavo pensando. A noi. A quello che potrebbe succedere.”

Luca rimase in silenzio per un attimo, poi si voltò verso di lui, con uno sguardo sincero. “Lo so. Anche io ci penso. E so che potrebbe essere complicato, ma voglio provare. Voglio scoprire cosa potrebbe essere tra di noi, anche se non è sempre facile.”

Quelle parole colpirono Marco come una brezza fresca. Era quello che aveva bisogno di sentire. “Anch'io, Luca. Anch'io voglio scoprire cosa possiamo essere, insieme.”

Mentre le parole fluttuavano tra di loro, Giulia si avvicinò e li chiamò a gran voce. “Ragazzi, venite! Stiamo per lanciare le lanterne in cielo!”

I due si scambiarono un sorriso complice e si unirono agli altri. Prese in mano una lanterna di carta, Marco si sentì leggero. Forse non avevano tutte le risposte, forse il futuro era ancora incerto, ma una cosa era chiara: non erano più soli in quella scoperta.

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