Il giorno dopo la festa da Giulia, l’atmosfera tra Marco e Luca era cambiata, ma in un modo positivo. C’era una leggerezza nuova nei loro gesti, una libertà che prima non avevano mai osato esplorare del tutto. Era come se, con la rivelazione della sera precedente, avessero finalmente rotto quelle catene invisibili che li trattenevano.
A scuola, le cose sembravano uguali e diverse allo stesso tempo. Marco notò che gli sguardi degli amici non erano più pieni di curiosità nascosta, ma di affetto sincero. Nessuno li trattava in modo diverso, e quella normalità inaspettata lo rassicurò. Non era stato facile confessare i propri sentimenti, ma ora si rendeva conto di quanto fosse importante essere onesti con se stessi e con gli altri.
Un pomeriggio, mentre camminavano insieme verso casa, Luca si fermò improvvisamente, fissando il cielo. “Ti senti diverso da quando l'abbiamo detto agli altri?”
Marco si fermò a sua volta, riflettendo su quella domanda. “Sì… penso di sì. È come se fossi più libero. Prima mi sentivo sempre in tensione, come se stessi nascondendo qualcosa. Ora è tutto più semplice.”
“Già. Anche io lo sento,” disse Luca, accarezzandogli la mano. “Non dobbiamo più nasconderci. Possiamo essere noi stessi.”
Continuarono a camminare in silenzio per un po', godendosi la tranquillità del momento. Arrivarono al parco vicino alla scuola, un luogo che spesso frequentavano quando volevano parlare senza interruzioni. Seduti su una panchina, Luca guardò Marco con un’espressione seria.
“C’è una cosa che devo dirti,” iniziò Luca, prendendo un respiro profondo.
Marco lo fissò, leggermente preoccupato. “Cosa c’è?”
“Non è niente di grave,” rispose Luca, accennando un sorriso. “È solo che… ho pensato molto a noi due, e a come ci siamo avvicinati così velocemente. Non voglio che tu pensi che stiamo correndo troppo.”
Marco annuì, cercando di capire dove volesse arrivare. “Anche io ci ho pensato, ma non credo stiamo correndo. Siamo stati onesti fin dall'inizio, e questo è quello che conta, no?”
“Esatto. Però voglio essere sicuro che tu ti senta a tuo agio con tutto questo. Non voglio che tu faccia qualcosa che non senti.”
“Luca,” disse Marco con dolcezza, prendendogli la mano. “Sono felice con te. Non ho dubbi su ciò che provo. Forse sì, le cose si sono evolute velocemente, ma non me ne pento. Non voglio rallentare, voglio solo vivere questo momento insieme a te, giorno per giorno.”
Luca sospirò di sollievo, sorridendo. “È esattamente quello che volevo sentire. Voglio essere sicuro che stiamo vivendo questo viaggio nel modo giusto, senza pressioni.”
“E lo stiamo facendo,” confermò Marco. “Siamo noi, senza forzare nulla.”
Il silenzio cadde tra di loro, ma era un silenzio confortevole. Il vento leggero faceva ondeggiare le foglie degli alberi, e in quel momento, Marco si sentiva incredibilmente fortunato. Non solo aveva trovato qualcuno con cui condividere i propri sentimenti, ma aveva anche scoperto una parte di sé che non aveva mai esplorato prima. Luca era più di un amico, più di un semplice compagno: era la persona che lo faceva sentire visto, accettato e, soprattutto, amato.
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Con il passare dei giorni, Marco si rese conto che la loro relazione stava iniziando a far parte della loro quotidianità. Non era più una cosa nuova, era semplicemente parte della loro vita, come il sole che sorge ogni mattina. Gli amici avevano accettato la cosa con naturalezza, e persino le battutine scherzose avevano smesso di farlo sentire a disagio.
Un pomeriggio, mentre erano seduti a un tavolino di un bar del centro, Giulia si unì a loro. Con un sorriso complice, si sedette accanto a Marco, guardando prima lui e poi Luca.
“Allora, ragazzi, ora che il segreto è svelato, quando sarà il vostro primo appuntamento ufficiale?” chiese con tono malizioso.
Luca e Marco si scambiarono un’occhiata, un po' sorpresi dalla domanda.
“Uhm, non abbiamo mai pensato a una data ufficiale,” ammise Marco, sorridendo nervosamente. “Abbiamo fatto tante cose insieme, ma non abbiamo mai detto ‘questo è un appuntamento’.”
“Beh, dovreste! Vi meritate una serata speciale, con cena romantica e tutto il resto,” insistette Giulia. “Voglio dire, avete fatto questo grande passo, e ora dovete celebrarlo come si deve!”
Marco si girò verso Luca, che sembrava riflettere sulla proposta. “Che ne dici? Vuoi organizzare una serata romantica?” chiese, un po' scherzando.
Luca sorrise. “Perché no? Potrebbe essere divertente. In effetti, non abbiamo mai avuto un vero appuntamento, quindi potrebbe essere una buona occasione.”
Giulia applaudì, soddisfatta di aver piantato il seme dell'idea. “Perfetto! Voglio sapere tutti i dettagli, mi raccomando!”
Con quella conversazione in mente, Marco e Luca passarono i giorni successivi a pianificare il loro primo appuntamento ufficiale. Non era mai stata una priorità per loro, poiché avevano sempre fatto tutto con naturalezza. Ma ora che l'idea era nata, entrambi si sentirono eccitati all’idea di fare qualcosa di speciale.
Scelsero un ristorante intimo vicino alla spiaggia, un luogo tranquillo e poco frequentato. Marco si preparò con cura quel giorno, sentendo una certa tensione nell’aria. Non era solo una serata tra amici, era qualcosa di più. Era il loro primo vero appuntamento.
Quando arrivò al ristorante e vide Luca che lo aspettava, sentì il cuore accelerare. Luca indossava una camicia che gli stava benissimo, e il sorriso sul suo volto illuminava la serata.
“Sembri fantastico,” disse Marco, avvicinandosi a lui.
“Anche tu,” rispose Luca, guardandolo con dolcezza. “Sono contento che abbiamo deciso di fare questo. È speciale.”
Si sedettero a un tavolo all’esterno, con la vista sul mare, e mentre la serata procedeva tra chiacchiere leggere e risate, Marco si rese conto che non c’era bisogno di niente di eclatante per rendere quel momento perfetto. Era l’essere lì, insieme, che rendeva tutto speciale.
Verso la fine della cena, Luca prese la mano di Marco sopra il tavolo. “Sai, mi piace tutto questo,” disse a bassa voce. “Mi piace costruire questi ricordi con te. E mi piace pensare che ce ne saranno tanti altri.”
Marco sentì una stretta al cuore, ma era una sensazione di felicità. “Anche io. Non so dove ci porterà tutto questo, ma sono felice di farlo con te.”
Le onde del mare si infrangevano dolcemente sulla riva, mentre la luce della luna illuminava il loro tavolo. Era tutto perfetto, non perché fosse un appuntamento straordinario, ma perché era autentico, reale, come lo erano i loro sentimenti.
Luca si avvicinò leggermente e sussurrò: “Sono fortunato ad averti trovato, Marco.”
Marco lo guardò negli occhi e, con un sorriso che nascondeva tutto l'amore che provava, rispose: “E io sono fortunato ad averti nella mia vita.”
Quella sera, camminarono lungo la spiaggia mano nella mano, consapevoli che il loro viaggio insieme era appena iniziato, e che c’erano ancora tante onde da affrontare e orizzonti da scoprire, ma con la certezza che, finché erano insieme, nulla avrebbe potuto fermarli.