La vita universitaria continuò a scorrere tra alti e bassi. Marco e Luca si concentrarono sui loro studi e sulle nuove amicizie, ma la presenza di Riccardo si fece sentire sempre di più. Le sue minacce e le sue provocazioni sembravano aumentare di intensità, portando tensione nel loro gruppo di amici.
Un pomeriggio, mentre si trovavano nella biblioteca a studiare per un esame, Marco e Luca si accorsero di un brusio proveniente dall'area dei computer. “Andiamo a vedere,” disse Marco, curioso. Si alzarono e si diressero verso la fonte del rumore.
Quando arrivarono, scoprirono Riccardo al centro dell’attenzione, circondato da un gruppo di studenti. Sembrava stesse raccontando qualcosa di piuttosto incendiario. “E così, hanno deciso di ignorarmi completamente, come se non fossi mai stato parte della loro vita,” diceva, con un tono carico di sarcasmo. “È divertente vedere come i nuovi arrivati si sentano già così superiori.”
Marco sentì il sangue ribollire nelle vene. “Non possiamo lasciarlo rovinare tutto,” sussurrò a Luca, che annuì con determinazione.
Si avvicinarono e Marco si fece avanti. “Riccardo, basta. Non hai il diritto di parlare di noi in questo modo. Stai cercando di creare conflitti e noi non ci stiamo.”
Riccardo si voltò, il suo sorriso sarcastico si spense. “Oh, guarda chi si fa sentire! La coppia perfetta,” rispose, alzando un sopracciglio. “Ma ricorda, ho i miei modi per fare in modo che le cose tornino alla normalità.”
“Sei patetico,” ribatté Luca, con frustrazione. “Non stai facendo altro che mostrare quanto sei vulnerabile. Dovresti cercare di crescere invece di cercare di distruggerci.”
“Crescere? Ah, come se aveste tutte le risposte!” sbottò Riccardo. “Ma vedremo chi ride per ultimo.”
Con quel commento, Riccardo si allontanò, lasciando il gruppo in silenzio. Marco e Luca si guardarono, il cuore in tumulto. “Non posso credere che stia cercando di rovinare le nostre vite anche ora,” disse Marco, sentendo un peso sullo stomaco.
“Dobbiamo essere più forti che mai. Non possiamo permettergli di influenzarci,” rispose Luca, cercando di mantenere la calma. Ma dentro di sé, sapeva che la situazione stava prendendo una piega pericolosa.
Nei giorni successivi, l’atmosfera divenne sempre più tesa. Riccardo iniziò a diffondere pettegolezzi e falsità tra gli studenti, cercando di isolare Marco e Luca dal loro gruppo di amici. Ogni mattina, si svegliavano con l’ansia di sapere cosa Riccardo avrebbe potuto fare per metterli in difficoltà.
Una notte, Marco non riuscì a dormire. Si alzò e andò sul balcone, guardando il cielo stellato. “Cosa possiamo fare?” si chiese. La sua mente era piena di preoccupazioni e dubbi. Luca si unì a lui, poggiando una mano sulla sua spalla. “Dobbiamo affrontare questa tempesta insieme,” disse, cercando di infondere fiducia.
“Sì, ma non voglio che ci distrugga,” rispose Marco, aggrappandosi alla speranza che la loro relazione potesse superare anche questa prova.