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di sera non uscivamo spesso fuori
preferivamo stare nel caldo dolce della tua auto
che pur piccolina
mi sembrava grande quanto un attico.

mi passavi la cartina, il filtro
e quel poco di tabacco che ti era rimasto
come te la ridevi
sapendo che non ero capace
ad acconciarne nemmeno una.

"fai fare a me." dicevi,
ed io ti facevo fare

poi mi passavi la sigaretta
un po' chiusa male,
ed aspettavo che anche tu
l'avessi pronta tra le dita

me l'accendevi tu,
la sigaretta.
ogni sigaretta.

lasciavo che decidessi tu
quando appiccare il fuoco

ora invece
non posso neanche più dirtelo:
vittorio, non fumo più
perché nessuna sigaretta
avrebbe il sapore di quella che mi accendevi tu.

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