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lo ammetto, ho sbagliato
ho ceduto alle tentazioni
ed ho commesso l'errore tipico
di una ragazzina inesperta
ancora ingenua all'amore.

la tua voce mi mancava così tanto
che riuscivo persino a percepire
il battito del cuore rallentare
rasentare il fervido silenzio,
le vene trascinare sangue invecchiato
non più che ragnatele bagnate,
a causa della tua assenza.

così ho preso il telefono,
e ho digitato le dieci cifre del tuo numero
facendo attenzione a schiacciare
il tasto dell'anonimato;

non ci avrei scommesso nulla:
ma hai risposto al terzo squillo,
e tra il frastuono di ciò che ti circondava
ho sentito la tua voce -
la tua splendida voce
la melodia più dolce
per le mie orecchie che fino ad allora
erano rimaste sorde.

tutto, tutto
tutto ha riudito il tuo calore
e finalmente
ho esalato un respiro.

la chiamata è stata breve
ti è scappato pure qualche insulto,
non potevi sapere che dall'altro lato
della cornetta
ci fossi io, la tua vecchia amante ingorda.

e ora come un animale assetato
dovrò farmi bastare quel poco che hai pronunciato
e vivere per quell'attimo dei tuoi suoni,
dei tuoi rumori,
vivere per te

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