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Parlavamo sempre
ogni giorno,
eravamo come due calamite
attratte fino all'esasperazione;

quando eravamo lontani,
tentavamo di resisterci,
ma bastava un pensiero
e con la mente i nostri corpi si sfioravano,
tornavamo ad amarci come se il tempo
fosse stato solo un'altra illusione.

io ero sempre io
e tu eri dannatamente,
irrimediabilmente,
sempre, tu.
con quei tuoi occhi duri
glaciali, quasi insensibili,
che sembravano respingere il mondo,
che eppure nascondevano
una dolcezza tumefatta, presa a pugni
una dolcezza timida che
appariva a tratti, mano per la mano
con i tuoi sorrisi beffardi
nelle pieghe delle tue labbra candide
che avrei voluto baciare fino a consumarle.

ed invece ora
non mi resta che chiudere gli occhi
ed immaginarti davanti a me,
ti direi
"amore mio,
non te ne sei mai andato"

ma la realtà è che hai scelto altro.
un giorno, senza preavviso,
ti sei svegliato ed hai capito
hai compreso
che non ero più io il nutrimento che sfamava
il tuo cuore.
forse non lo sono mai stata,
forse sono stata solo un fulmine di passaggio
in attesa della bella stagione.

non siamo mai stati nulla di ufficiale,
due amici sciocchi che hanno confuso
i propri corpi nel letto.

ed io, stupida,
ho ceduto alla tentazione
ho lasciato ad ogni parte di me
la libertà di innamorarsi di te
ma non lo saprai mai
(o forse l'hai sempre saputo).

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