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è la fine dei giochi
ho il coltello puntato dritto al cuore tuo
e preferirei morire piuttosto che lasciarlo
cadere via e farlo sfuggire dalle mie mani.

che dio mi scagliasse contro i suoi fulmini
la sua catastrofica ira
che mi costringesse a camminare a piedi nudi
su pietre roventi
se ti permettessi di scappare.

ho il coltello e lo guardo attentamente,
ha un manico nero che stringo
con la forza di un'incapace,
ed una lama tagliente
che riflette il mio tormento
ma tu mi guardi

tu mi guardi e per un'attimo
rivedo il mio amore nelle tue pupille
noi due abbracciati sul divano
e le nostre labbra così rovinate dai baci
da sembrare fragili come il vetro.

ti vedo sussurrarmi
che questa volta avrai la forza
di non stritolare più la mia anima
che come farfalla si è posata
nel tuo palmo;
questa volta non lo chiuderai,
per non toglierle il respiro, per non spezzarle la vita.

ed allora mi riguardo le mani,
e sono vuote:
ti ho immaginato per un attimo tornare,
ed eccomi nuovamente in ginocchio
davanti a te
che mi punti il coltello

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