Rapimento pt.2

1 0 0
                                    

Siamo di nuovo sul jet, questa volta stiamo andando in Sud Africa 15 ore di volo circa.

"Generale, l'ultimo prigioniero ha tentato di scappare" mi comunica Hiroko, siamo seri?
"Ci è riuscito?" Chiedo io "no" Dio grazie.
"L'abbiamo sedato, lo terremo così finché non tornerai".
Mi sa che mi tocca liberarmi di lui il prima possibile.
Finita questa missione lo interrogo.
"Dovrei ottenere più informazioni possibili nel minor tempo possibile, non so se potrai usare uno dei tuoi intrugli con lui, ha il mio stesso addestramento" mi dice mio fratello, l'intruglio di cui parla funziona molto bene sulle persone normali, un po' meno su altri soldati e molto meno su di noi.

Passo le ore restanti a pensare a cosa fare, mi toccherà sfruttare tutto quello che ho imparato per diventare generale, è l'unico addestramento che non hanno ricevuto e che non conosce nessuno che non sia diventato generale.
Dopo aver studiato e superato i test per diventare generale, se si viene scelti, sei l'unica persona che viene addestrata ancora.
Solo gli istruttori e il capo stesso dell'organizzazione conoscono l'addestramento.

Siamo atterrati e per fortuna è inverno qui.
È pieno giorno e ci saranno 20°C.
Il prossimo obbiettivo è al porto, lui non sarà facile, supervisiona l'arrivo delle armi da distribuire in tutto il sud del continente.

Abbiamo perlustrato il posto, sono armati fino ai denti, sarà più difficile della prima, sono più sparsi, ma dobbiamo farli fuori tutti, forse fare saltare questa parte del porto.

Takumi pov.
Qui sono le 6 del mattino, mi sono svegliato alle 4 per preparare tutto, alle 5 ho svegliato Ayna per aiutarmi.

"Hai fatto le registrazioni per sostituirle?" Mi chiede ansiosa Hiroko annuisco esasperato "so fare il mio lavoro" dico secco.
Bakugo si aggira come uno spettro, non dice nulla ma vede ogni cosa che facciamo, è inquietante.
Si perde davvero così tanto la testa per il proprio mate?
"Hey, abbiamo perlustrato, ci dovremo dividere" mi dice Amy, in effetti il posto è grande.
"Perché devono dividersi?" Chiede Midoria, anche lui ha i nervi a fior di pelle.
"Faranno prima, e daranno meno possibilità di fuga" rispondo.
"Se c'è qualcuno che può fare una cosa del genere sono proprio loro due, non preoccupatevi" cerca di rassicurare Hiroko.
Negli ultimi giorni hanno iniziato a rendersi conto di cosa fossero in grado di fare quei due, alcuni dei nostri compagni non sanno se avere paura o ammirarli.

"Takumi, le telecamere" dice solo John e le modifico "fatto" e loro partono, io seguirò Amy, Ayna seguirà John.

Si sta arrampicando sui container e poco dopo fa fuori una delle sentinelle e poi la accompagna a terra.
Qualcuno dietro di noi sospira, non si aspettavano che gli tagliasse la gola.
Va avanti e ne uccide altri due con i pugnali, niente armi da fuoco, anche con il silenziatore uno sparo si sente.
"Sta arrivando" dico solo e poco dopo il tizio insospettito dal sangue è morto.
"Vai nella direzione da dove arrivava il tizio, poi alla quarta fila gira a destra.
Dovrebbe esserci qualcuno lì" dico e ricontrollo le telecamere.
"Come fate a uccidere senza pensarci?" Chiede leggermente disgustata Uraraka, negli ultimi tempi è sempre più scontrosa nei nostri confronti, lo capisco in fondo.
"Siamo stati addestrati" rispondo secco.
"Sì ma come fate a non sentirvi in colpa? Come fate a dormire la notte?" Replica lei, non c'è la posso fare.
"Ci hanno sempre detto che in questi casi è giusto farlo, in altri è proprio il nostro dovere, ormai siamo abituati" risponde Rashid.
"E poi alcune morti ci rimangono impresse e ci sentiamo in colpa, nonostante ci fosse la nostra vita, o quella di un nostro compagno, in pericolo" risponde un po' triste Hiroko, lei è la più suscettibile a queste cose.
"Sta zitta comparsa, non è il momento" risponde arrabbiato Bakugo, grazie.

Amy sta continuando a procedere, è molto vicina al deposito principale dove si trova il nostro uomo.
"A che punto è John?" Chiedo ad Ayna
"Dall' altro lato, è pronto per entrare", "fallo aspettare, potrebbe esserci ancora qualcuno di qua"
"Via libera" mi comunica Amy, come non detto.
"Quando vuoi John c'è" le dico e lei mi dà il segnale per entrare.

Una Nuova PossibilitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora