XIII

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🌠♠️INDIA POV♠️🌠

È ormai metà novembre, gli alberi hanno perso quasi tutte le foglie, i rami secchi e appuntiti si fanno spazio nelle chiome spoglie, intricandosi e scontrandosi tra di loro, come in una danza barbara e violenta, mossi da un vento di tempesta, è una giornata grigia, enormi nuvoloni neri si avvicinano insieme a quel vento, tuoni si sentono in lontananza, il giardino dei Cooper è ricoperto da uno strato di erba insecchita dalla brina venuta quella notte, coperta a sua volta da qualche foglia trasportata dall'aria.

Io e Alba siamo sedute nel lettone in camera, con una cioccolata calda in mano preparata da Molly, avvolte in una coperta di lana,

<<Sai, a volte penso che sarebbe più facile se noi scappassimo via, lontane da tutti, solo io e te, a Londra, come hai sempre voluto, possiamo vivere insieme in un piccolo appartamento, lo decoriamo come vogliamo, andiamo a fare colazione ogni giorno al bar, andiamo agli studios di Harry Potter, potrei prendere lezioni di disegno, tu potresti andare a vedere tutte le biblioteche che ci sono, annusare tutti i libri che vuoi, sai, potremmo farlo, io e te>>, dico con voce sognante.

Alba mi guarda con occhi innamorati e lucidi

<<Quanto mi piacerebbe, prima o poi lo faremo India, te lo prometto>>, allunga la mano verso di me, faccio lo stesso e ci scambiamo una vigorosa stretta di mano 

<<Promesso>>,

e in quel gesto si racchiude tutta l'essenza della nostra amicizia, le nostre mani intrecciate, gli occhi che non si staccano e delle promesse di una vita tutta nostra.

Scendiamo a fare colazione con Molly, sto a casa Cooper da qualche tempo, il giorno dopo la fuga ho chiamato mia madre per dirle che non sarei tornata per un po', che avevo bisogno di spazio, Tamara tristemente acconsente, sa di lasciarmi in buone mani.

Mentre finiamo la nostra tazza di caffè sentiamo il campanello suonare e Molly si dirige di corsa alla porta dicendo compiacente <<Oh, deve essere Dylan>>, il ragazzo entra in casa salutando affettuosamente la mamma di Alba e facendo un cenno a noi due.

Camminiamo fino a scuola e ci dirigiamo verso le rispettive aule, quando salutiamo Dylan Alba nota con tristezza che, una volta entrato in classe, si sta dirigendo verso il posto vuoto vicino a Mary, io noto l'espressione dell'amica e dico sorridendo

<<Non è mai troppo tardi per riprendertelo Al>>, lei mi risponde con uno sguardo di rimprovero.

La pausa pranzo arriva abbastanza in fretta, il menù oggi prevede grandi lasagne fumanti e patate al forno, Alba si dirige di corsa verso il bancone con l'acquolina in bocca, la seguo con molto meno entusiasmo, mi brontola la pancia, dato che la mattina per colazione ho bevuto solo un caffè, nonostante ciò, non ho nessuna voglia di mangiare.

Alla fine della sala da pranzo compare Edward con i suoi amici, incrociamo gli sguardi da lontano, mi giro subito, ho dei ricordi sfocati della sera prima, tutto ciò di cui sono sicura è l'imbarazzo per come mi sono comportata.

La fame mi è passata ancora di più, guardo il bancone come per farmi ispirare ma decido di non prendere nulla se non una tazza di caffè caldo, nonostante le lamentele dei miei due amici preoccupati.

Ci sediamo a un tavolo, Edward e i suoi amici sono dall'altra parte della stanza, Nick e Mike si stuzzicano divertiti, Harry è intento a mangiare la sua lasagna in meno bocconi possibili, Aicha è seduta vicino a Edward e gli accarezza il braccio mentre Bethany e Hannah chiacchierano tranquille.

Dal posto in cui sono riesco a vederlo dritto in faccia, lui mi lancia spesso qualche occhiata, cerco di evitarlo il più possibile ma non riesco a staccare gli occhi da lui e Dylan lo nota.

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