XVII

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🌠♠️INDIA POV♠️🌠

Sento la sveglia che suona ma non ho voglia di alzarmi, sono solo le sette di mattina, ma c'è  la colazione a buffet che ci aspetta,

<<Amo le colazioni a buffet>> dice Alba correndo per la stanza per cercare dei pantaloni, io sono ancora sotto le coperte, con i capelli arruffati a rispondere con versi poco comprensibili alla mia amica

<<Alza quel culo India che è tardi>> dice Alba saltando nel mio letto e cominciandomi a fare il solletico, io mi dimeno come una matta arruffandomi ancora di più i capelli, 

<<ecco ora ti sei svegliata>> dice la rossa ridendo alla vista di una me infastidita e con i capelli tutti scatenati, 

<<grazie tante>> dico cinica, facendomi scappare un sorriso.

Mi posiziono davanti allo specchio e mi do una sistemata veloce, sono completamente senza trucco, la luce del sole mattutino mi illumina la pelle di porcellana, gli occhi verdi oggi sembrano ancora più chiari del solito, decido di prendere una boccata d'aria fresca in terrazzo prima di cominciare a prepararmi.

Oggi saremmo andati a fare una camminata in una montagna lì vicina, la professoressa aveva detto che in certi punti avrebbero dovuto pure scalare delle parti del monte, non sono molto entusiasta di questa cosa, sono attività che richiedono energia e con le mie abitudini alimentari diciamo che non ne sono molto piena.

Apro la vetrata, ho ancora la coperta avvolta attorno al mio corpicino, appena esco sento subito odore di tabacco pino e menta, mi si gela il sangue nelle vene perché conosco fin troppo bene quel profumo.

<<Sei incredibilmente scopabile anche appena svegliata>> al suono di quelle parole mi sento stringere lo stomaco e le gambe mi cominciano a tremare.

Mi volto lentamente e vedo Edward seduto su una sedia a fumare una sigaretta, il sole mattutino gli illumina i capelli neri e gli assottiglia i lineamenti, è bellissimo, ha un paio di pantaloni da trekking, una felpa e un gilet mimetico, i capelli però sono ancora spettinati, amo vederlo con i capelli così, mi ricorda quella sera in camera sua.

Quella sera... 

<<Come fai a fumare appena svegliato?>> dico India per non fargli credere che il suo complimento mi abbia scossa così tanto

<<è inutile che fai finta che non ti facciano effetto le mie parole Lodge>>, che fastidio, è come se mi leggesse nella mente, poi lui con un dito si tocca le sue stesse guance 

<<sei arrossita, come sempre>> dice senza nascondere un sorriso dolce

io sospiro <<ti odio>> 

Lui si alza di scatto e si avvicina a me, scavalcando il divisorio si accosta al mio orecchio, l'odore di tabacco di prima mattina di solito mi provoca la nausea, ma su di lui sta così bene, 

<<ti piacerebbe vero?>> sussurra un soffio dalla mia pelle fremente, 

io indietreggio un po', non posso permettermi di stargli così vicina, non se voglio dimenticarlo, lui alza le mani al cielo vedendo come sono scappata

<<non ti tocco tranquilla>>, poi si appoggia sul divisorio in legno e si passa una mano sui capelli per spostarseli dagli occhi, e mi guarda con uno sguardo dolce, non capisco perché cazzo mi guardi così se poi fa lo stronzo 

<<che guardi?>> dico, senza riuscire a non sorridere, maledizione

<<Te>> 

 Io sbuffo e mi avvicino per dargli una spintarella scherzosa 

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