🌠♠️INDIA POV♠️🌠
A quest'ora, di solito, mio padre è a lavorare, però, dopo l'incidente, non l'ho più visto o sentito, tranne quella volta con Edward, non so neanche se abbia ancora un lavoro, per questo non ho idea di cosa aspettarmi.
Passo prima all'ospedale, mi sono incaricata di accompagnare mia madre a casa, non ho la moto perché in questi giorni a casa di Alba mi ero sempre mossa a piedi, quindi devo raggiungere l'ospedale camminando, approfitto di quel tempo per prepararmi psicologicamente a qualsiasi scenario.
Mi dirigo direttamente alla camera di mia mamma evitando la solita infermeria acida, non è proprio il momento di subirmi un trattamento del genere.
Quando vedo Tamara mi si illuminano gli occhi, è così bella, è seduta nel suo letto, si è già cambiata e sta discutendo con una infermiera <<Non me ne vado finché non arriva mia figlia, l'ho sentita ieri al telefono e mi ha detto che mi viene a prendere lei! Io non voglio andare con mio marito!>>, l'infermiera non le risponde, ha capito che non può dire nulla per farle cambiare idea, io, sentendo queste parole accelero il passo, in modo da arrivare il prima possibile.
<<Mamma, sono qua>> le dico con il sorriso stampato in bocca entrando nella camera, gli occhi di Tamara si riempirono di gioia <<Oh mija, ti stavo aspettando>> e si alza di scatto per venirmi ad abbracciare, facendolo però fa una smorfia di dolore, l'infermiera la rimprovera <<Le ho detto che deve muoversi con calma o le saltano i punti!>>, la abbraccio delicatamente, ho paura di farle del male poi la guardo negli occhi <<ascolta l'infermiera, io non voglio portarti qui un'altra volta>>.
Prendiamo tutti gli effetti personali di mia mamma e usciamo, c'è un taxi che ci aspetta davanti all'ospedale, <<Era passato John a prenderti?>> le chiedo riflettendo sulle parole pronunciate prima da mia madre, lei sembra non volermi rispondere, <<...mamma, devi cominciare ad essere più onesta con me, sono grande, posso capire certe cose, so che il papà dirà che lo sparo è stato un incidente, che non ti voleva ferire, che ci vuole bene e che lavora sodo per noi>>, faccio una pausa e prendo la sua mano, <<avrà sicuramente detto così anche alla polizia, ma io non ci credo, io non voglio più vederlo mamma>>, Tamara si volta lentamente verso di me, <<Oh mija, non dire queste cose! Tuo papà è un uomo difficile lo so, ma sta passando un brutto periodo e noi dobbiamo aiutarlo>>, mi stacco istintivamente da lei, guardandola disperata
<<Mi vuoi spiegare una volta per tutte perché ti senti così in debito nei suoi confronti?>> dico urlando con voce tremante, sto trattenendo un mare di lacrime, Tamara fissa il tappetino del taxi,
<<India, ci sono cose che è meglio tu non sappia, cose di cui mi vergogno, devi solo fidarti di me, tuo papà non è una brutta persona, sta solo passando un bruttissimo momento, ma ti prometto che migliorerà>>,
Non so cosa dirle, la rabbia mi ribolle nella pancia, sono così arrabbiata con mia madre, non capisco perché sia così debole, perché non riesca a capire che John è solo un ubriacone violento, sono curiosa di sapere ciò che non mi vuole dire, ma so che qualsiasi cosa non può giustificare mio padre.
Arriviamo a casa senza dire una parola, ringraziamo l'autista e scendiamo, mi dirigo velocemente da mia mamma e la prendo a braccetto,
<<So camminare mija>> dice sorridendo
<<lo so ma non voglio che ti faccia male>>,
Entriamo in casa, John è seduto sul divano ad aspettarci, appena ci vede si alza di scatto, sembra sobrio, per ora tutto segue le aspettative che mi ero fatta,

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Il profumo dei libri
Romance-Edward, cosa stiamo facendo?-; sussurrò India, la voce tremante, la sua mente era un turbinio di pensieri, ma il suo corpo rispondeva in modo innegabile alla sua vicinanza. Edward non rispose subito, continuò a baciarle il collo passionalmente, la...