CAPITOLO 10: BARRE E SEGRETO

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Valentina

Questa settimana mi hanno assegnato un pezzo bellissimo di Cesare Cremonini, "La nuova stella di Broadway", e devo scrivere anche delle barre. Sono già al secondo giorno che provo, ma niente mi convince. Prendo il mio solito quadernetto, quello dove annoto idee, barre e testi per canzoni, e decido di andare a sedermi nei divanetti nel giardino sul retro. Per fortuna, non c'è nessuno. Di solito, questo posto mi ispira, ma oggi nulla sembra funzionare. Più leggo ciò che ho scritto, più mi fa schifo. Non capisco cosa mi stia succedendo.

Dopo un po', esce Alessia in giardino. Ci salutiamo e iniziamo a chiacchierare del più e del meno. A un certo punto, mi chiede del quadernetto che ho in mano. Le spiego la situazione, il blocco che sto vivendo.

"Fammi leggere, sicuramente sono una bomba e nemmeno te ne rendi conto", dice, cercando di rassicurarmi.

Esito per un attimo, poi glielo passo. Inizia a leggere e mi dice che le barre spaccano, che sono molto belle ed emozionanti. Le sue parole mi fanno sentire un po' meglio, ma quando la vedo andare indietro tra le pagine, il mio respiro si blocca. All’improvviso, la sento leggere il titolo di una canzone che avevo scritto da tempo ma che non avevo mai avuto il coraggio di far uscire. D'istinto, mi alzo e le tolgo il quaderno dalle mani.

"Scusami, ma questa non puoi leggerla. Se vuoi, ti faccio leggere altro, ma questa no," dico, chiaramente a disagio.

Alessia mi guarda, capendo subito che si tratta di qualcosa di personale. "Ti prometto che non dirò niente a nessuno. Rimarrà il nostro segreto," dice con un sorriso complice, cercando di convincermi.

Mentre cerco di riprendermi da quello che è appena successo, vedo arrivare anche Nicolò e Alessio nel giardino. Si avvicinano e ci chiedono cosa stessimo facendo. Alessia, sempre diretta, spiega subito la situazione ai ragazzi.

"Dai, facci leggere queste barre. Siamo curiosi," dicono in coro Nicolò e Alessio.

Con un sospiro, passo loro il quadernetto. Cominciano a leggere e sembrano apprezzare quello che ho scritto, ma poi noto Alessio che sfoglia ancora indietro tra le pagine. In un attimo di distrazione, mi accorgo troppo tardi che sta leggendo ad alta voce proprio quella canzone che avevo detto ad Alessia di non leggere. Mi si gela il sangue.

"Nessuno vi ha dato il permesso di leggere quel testo!" esclamo, prendendomi subito il quaderno dalle mani. "Guai a voi se dite qualcosa. Dovete far finta di non aver letto nulla," continuo, cercando di essere seria.

"Cioè, fammi capire... Hai scritto una canzone così bella per Luca e non hai il coraggio di farla uscire solo perché hai paura che rovini la vostra amicizia? Perché da questa canzone si capisce ed è chiaro che ti piace," dice Nicolò, guardandomi con uno sguardo che già conosceva la risposta.

Annuisco, incapace di dire altro.

"Spacca come canzone. Già mi è rimasto in mente il ritornello," aggiunge Alessio, canticchiandolo sotto voce.

"Comunque, tranquilla, sarà il nostro segreto. Con noi è al sicuro," conclude Alessia, cercando di rassicurarmi.

Ci guardiamo per un attimo, poi ci stringiamo tutti e quattro in un abbraccio. Sentivo di potermi fidare davvero di loro. Promettono che non avrebbero mai raccontato a nessuno ciò che avevano letto, e per la prima volta da giorni, mi sento sollevata. Sono davvero fortunata ad avere amici come loro.

Nel pomeriggio...

Mentre ero in cucina a sgranocchiare qualche biscotto, ricevo una chiamata dalla produzione. Mi informano che, tra venti minuti, avrei dovuto recarmi in sala 2 perché Lorella voleva parlarmi. Mi chiedono anche di portare con me il mio quadernetto.

Finisco di mangiare, mi preparo in fretta e mi avvio verso gli studi. Arrivata in sala 2, entro e aspetto pazientemente l’arrivo di Lorella, curiosa di sapere di cosa volesse parlarmi.

Lorella entra in sala dopo cinque minuti, ci salutiamo e, dopo aver scambiato qualche parola, mi chiede di leggere il testo della canzone che ho scritto per Luca. A quel punto capisco che probabilmente aveva visto le immagini di ciò che era successo in casetta poco tempo prima. Rimango spiazzata, non me lo aspettavo per nulla pensavo volesse sentire le barre, non il testo.

"Devo per forza?" chiedo, tremando dall'ansia e dalla paura. Quelle parole mi sembravano troppo personali e non avrei mai pensato di condividerle con nessuno soprattutto con persone che conosco da poco.

"Cosa ti frena dal leggere quello che hai scritto?" mi chiede la mia insegnante.

"Non lo so nemmeno io, semplicemente non ci riesco," spiego brevemente.

Lorella mi guarda e risponde con calma "Ti dico la verità, ho visto la scena in cui Alessio leggeva le tue parole in casetta, e ne sono rimasta colpita. È per questo che ti ho fatto venire qui: credo che, se ci lavoriamo, questo pezzo potrebbe uscire davvero forte. È molto coerente con te e con il tipo di musica che fai."

Dopo aver parlato ancora un po', prendo coraggio e inizio a leggere quello che mi aveva chiesto. Quando finisco, alcune lacrime solcano il mio viso, ma le asciugo subito, cercando di non farlo notare a Lorella. Non mi va di mostrarmi fragile davanti agli altri.

Parliamo per altri quindici minuti, poi le faccio ascoltare le barre e anche lei mi conferma che andavano bene. A quel punto inizio a provare il pezzo, incluso di barre, con la vocal coach, che era entrata in sala poco prima, mentre Lorella mi saluta dicendomi che ci saremmo riviste il giorno dopo per iniziare a lavorare sulla canzone. Non ero del tutto convinta, ma sentivo che dovevo fidarmi di lei che senza dubbio, ne capisce più di me.

Alle 19:45 torno finalmente in casetta. Mi reco in camera per farmi una doccia e, una volta finita esco dal bagno con ancora i capelli bagnati, trovo Luca sul letto. Con mia sorpresa, si offre di asciugarmi i capelli e io lo lascio fare. Parliamo solo per qualche minuto, perché eravamo entrambi stanchi, e decidiamo di andare a dormire.

NON ABBIAMO L'ETÀ🤍 (Luk3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora